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Storia quasi ignota di una Venezia scomparsa

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23/6/2022 9:20
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BREVE STORIA ANTICA DELL’ISOLA DI POVEGLIA

L’isola di Poveglia nella laguna di Venezia antistante Malamocco, anticamente Popilia o Pupillia, forse di derivazione dalla famiglia di epoca romana Popilia, oggi ha un'estensione di circa sette ettari, assai limitata rispetto a quella che doveva essere prima del 1106, data a cui si riferisce il definitivo inabissarsi dell’antico adiacente territorio di Metamauco (scomparso), anche se il fenomeno di subsidenza dovette essere progressivo in un breve arco temporale con l’ accentuazione di un fenomeno di inabissamento più radicale attorno alla data indicata con un maremoto che ha devastato il litorale seguito da crolli e incendi che hanno interessato anche Rivoalto (Venezia).
La prima colonizzazione fu di popolazioni provenienti dal territorio di Padova nel V sec. d.C in quell’isola nei pressi della zona che già in epoca romana era il porto fluviale di quella città. La laguna non era quella di oggi, già in epoca romana il paesaggio era ben diverso; un alternasi di zone lacustri, barene e campi coltivati costeggiati da canali più o meno profondi che costituivano la foce di diversi corsi d’acqua come il Brenta, Bacchiglione, Zero, Cornio, Dese, Mestre ( Marzenego), Musone, Adige, Sile Piave. Nel V-VI secolo gran parte di quelle zone erano già sommerse ma la gronda lagunare, il litorale e le isole avevano comunque un’estensione più vasta del presente. Il fatto che dovesse avere una certa estensione e una certa importanza per numero di abitanti ce lo dice anche quella che è ritenuta è la più attendibile cronaca antica, quella di Giovanni Diacono (detto Sagornino) che enumerando le isole dell’estuario da Nord a Sud, cominciando da Grado, la mette per decima (dopo Metamauco): ...decima vero insula Pupillia manet….Non solo, il Codex Publicorum riporta antichi documenti in cui di Poveglia si citano orti, saline, vigne e pure un forte a difesa del vicino porto di Malamocco (Malamocco nuova) porto che si trovava all’altezza dell’attuale Istituto San Camillo.
Era una comunità con un Consiglio Maggiore, e Minore, un Gastaldo Ducale (...nos predictos comunis Popilio minores et maiores quod omni anno in carlaxare dare debemus tibi vel alium gastaldionem…), e Giudici del Comune (sotto la supervisione del Gastaldo), gli abitanti erano anche in grado di fornire alla repubblica un certo numero di militari. La sua popolazione aumentò (dopo la prima colonizzazione padovana) quando vi si trasferirono una parte dei servi e schiavi (il resto a Fine, antica località nei pressi del fiume Livenza) del doge Tradonico, ucciso il 13 settembre 864 in una congiura mentre usciva dalla chiesa di San Zaccaria da esponenti di varie potenti famiglie fra cui i Candiani, Gradenighi, Falier, Caloprini. Servi e schiavi combattivi perché si erano asserragliati nel palazzo ducale che tennero tenacemente con le armi per 40 giorni e non lo avrebbero liberato fino a che non venissero giustiziati i congiurati assassini. Vennero loro concesse a Poveglia terre coltivabili, pascoli, valli da pesca, zone da caccia in uso esclusivo, in cambio dovevano pagare al palazzo ducale ogni anno a Pasqua alcuni simbolici censi come frutta e pesce e in tale occasione il Gastaldo Ducale con sette anziani dovevano recarsi a Venezia per inchinarsi al Doge che scambiava con loro il bacio di pace. Anche queste notizie ci confermano che il territorio dell’isola che ospitava in epoca medievale circa 200 famiglie (che dovevano avere spazi per abitazioni orti, vigne, foraggio, stalle per bestiame, squeri per le imbarcazioni ecc.) era ben più vasto di quello attuale.
I Popiliesi dovevano giurare fedeltà ai Dogi ma erano gente bellicosa, tanto che essendo perennemente in lite con i vicini, una parte dovette essere trasferita altrove. La sua chiesa, San Vitale, godeva di grosse rendite derivanti da vigne, saline, valli da pesca e da caccia, segno anche della prosperità del luogo. In seguito alla guerra con i Genovesi che avevano conquistato Chioggia e altre zone della Laguna devastando nel 1379 anche il vicinissimo monastero di San Leonardo ed Erasmo, gli abitanti vennero sfollati a Venezia ma non vi fecero più ritorno anche perché ormai il territorio dell’isola, per sprofondamento, si era andato riducendo sempre più (come già accennato). Già nel 1433 erano rimasti il pievano e pochissimi altri.
Nel 1500 vi fu costruito un lazzaretto, detto lazzaretto nuovo e nel 1782 uno detto nuovissimo che nel XX secolo venne utilizzato come ospedale geriatrico chiuso nel 1968.

© Pino Alessi gennaio 2023

Inviato: 26/1/2023 19:02
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Re: Storia quasi ignota di una Venezia scomparsa
Moderatore
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Da lombardia
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Interessante assai. Notevole che fino al 1968 fosse ancora attiva come ospedale geriatrico… anche se mi vien spontaneo commentare :”Poveri vecchietti!”

Inviato: 28/1/2023 18:13
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"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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