Mi è capitato di vedere ad una mostra delle stampe BN inkjet che presentavano uno “scalino” tra il bianco più puro e il grigio più chiaro. Si vedeva appena, e solo guardando da vicino, ma la separazione tra le due zone era netta, come guardando una isoipsa su una carta topografica. Non si notavano altri “scalini” tra grigi più scuri. Le stampe erano sotto vetro, e non saprei dire che tipo di carta fosse e se vi fosse gloss differential. Non so se fossero stampe da fotocamera digitale o ibride tramite scanner.
Ripeto, per vedere questo effetto, bisognava avvicinarsi molto… tanto che mi è venuto l’atroce dubbio: sarà mica la normalità?
A cosa è dovuto questo effetto?

si chiama gloss differential.
in pratica il bianco carta riflette meno luce o più luce delle aree inchiostrate
solitamente per evitarlo si stampa un grigio chiarissimo al posto del bianco in modo da evitare all'interno della stampa aree completamente prive di inchiostro

ciao
daniele

Ah…, dici che dipende dal gloss differential. Io tendevo ad escludere questa causa, in quanto tutte le volte che ho visto stampe affette da gloss differential, l’effetto si notava solo a certe angolazioni di osservazione rispetto all’illuminazione (almeno così mi pare di ricordare), mentre in questo caso la demarcazione tra le 2 aree era netta (seppur leggera) da qualsiasi angolo le osservassi. C’è da dire però che stavolta erano sotto vetro…

Una domanda, forse un po’ niubba. Immaginiamo di stampare un rettangolo che nella metà di sinistra sia perfettamente bianco, e nella metà di destra contenga una scala di grigi che parte dal bianco e arriva fino ad una certa densità. Se la stampa soffre di gloss differential, quando la osservo da un certo angolo noto una netta linea di demarcazione al centro del rettangolo, cioè dove comincia ad esserci l’inchiostro. Se invece la osservo in condizioni di luce particolarmente diffusa che non mi permettono di notare il gloss differenzial, noterò ancora questa linea di demarcazione, cioè lo scalino tra il bianco e il primo grigio ?

dipende moltissimo dalla carta e dagli inchiostri.
sono stati fatti passi avanti notevolissimi e ormai il gloss differential è un problema molto marginale che emerge solo in particolare condizioni.
tuttavia se l'accoppiata carta/ink è particolarmente sfortunata e, soprattutto se gli ink non sono moderni allora il glo.dif. può presentarsi in modo visibile anche con luce diffusa proprio perchè si nota la differente struttura superficiale tra parte inchiostrata e non

ciao
daniele

So di chiedere la luna, ma… non è che esiste un qualche sito/pubblicazione/database/ecc dove siano valutate queste accoppiate carta/ink in funzione del gloss differential?

no... non credo che esista
devo trovare le recensioni delle carte che ti interessano e vedere cosa ti dice la gente
comunque in generale gli ink a pigmenti di ultima e penultima generazione sono riusciti a risolvere moltissimo questo problema. nel mondo epson vuol dire che i plotter dalla serie x800 in su (x880 e x900) e le A3 dalla serie 2400 hanno pochi problemi di gloss differenzial. una tragedia era invece con la serie x700 o la 2100... che quasi erano buone solo con le carte matte
per le carte ovviamente le matte non hanno questo problema. le perlate o le lucide strutturate (tipo la epson luster) sono poco soggette al g.d. perchè già di loro riflettono la luce verso molte direzioni e quindi attenuano il problema
le lucide lisce sono il vero tallone d'achille dei pigmenti. in questo caso puoi avere carte che sono più opache dell'area inchiostrata (come la ilford fibre silk) oppure che sono molto più riflettenti della parte stampata come le superlucide stile vecchia baritata stampata. infine se si è fortunati si trovano carte il cui grado di riflessio (riflettanza... ?) è pari o comunque molto simile a quello degli inchiostri e quindi il problema è praticamente inesistente. ad esempio con gli ink epson va benissimo da questo punto di vista la harman barita che è priva completamente di gloss differential proprio perchè riflette come gli inchistri.
poi c'è lo spray di finitura hahnemuhle che si dice riesca a nascondere completamente il gloss differential quando è causato da un supporto meno lucido degli inchiostri (vedi sempre ilford fibre silk).
questa è la mia esperienza di più non so aiutarti

da come descrivi il difetto che hai riscontrato potrebbe essere che la stampa era stata fatta con ink ultrachrome NON k3, ovvero con la serie x700, ma ovviamente non possiamo saperlo con certezza

ciao
daniele

Sono d'accordo con Daniele. La tecnologia inkjet attuale (mi riferisco sia agli inchiostri che alle carte) ha ridimensionato enormemente il problema (sorto con i primi inchiostri a pigmenti, gli Epson UC) sicché non si dovrebbe oggi assistere a simili inconvenienti in occasione di una mostra.
Segnalo anche che gli inchiostri Epson HDR sotto questo profilo hanno costituito un passo in avanti rispetto ai precedenti K3 e che molti produttori di carte di pregio hanno lavorato veramente bene, in particolare Harman, la cui versione baritata lucida, a mio avviso, annulla del tutto l'inconveniente qui in discussione.
Fabio

si, la harman è fantastica... peccato che costi una fiocinata!
nel prossimo futuro inaugurerò il blog di fineartclub e sono in programma una serie di recensioni di carte note e meno note in cui si darà conto tanto degli aspetti tecnici che di quelli estetici... però i vorrà almeno qualche mese prima che inizi a postare le prime recensioni.

Ciao
daniele

Citazione:
Mi sembra un'idea eccellente... ringrazio in anticipo.