Ho necessità di diminuire la profondità di campo utilizzando la mia Super Technika: il Biogon 53 a tutta apertura ha una zona nitida che è troppo estesa per le mie esigenze espressive. Basta basculare, certamente, ma il problema è che devo necessariamente operare a mano libera e mettere a fuoco con il telemetro: non posso lavorare su cavalletto e non posso utilizzare il vetro smerigliato per controllare la messa a fuoco.
Esiste un metodo matematico che permetta di stabilire quanto scosta il punto di messa a fuoco dopo aver focheggiato, conoscendo la distanza di messa a fuoco e i gradi di basculaggio? Se esistesse potrei correggere la messa a fuoco e lavorare in maniera sufficientemente tranquilla.
Grazie a chi vorrà aiutarmi a risolvere il rompicapo.

Andrea

Più che un aiuto posso offrirti un incoraggiamento. Avevo delle dispense di tecnologia cinematografica dove questo tipo di calcoli veniva citato, ma non offrivano la formula magica. Ricordo che si citava la possibilità di utilizzare degli anelli basculanti per ridurre la profondità con un leggero basculaggio. La dispensa era piena di citazioni formule e regole matematiche, purtroppo non l'ho più (prestata e mai più tornata) ed ere stata scritta da un mio prof, purtroppo passato a miglior vita.

Forse chiedendo al servizio tecnico di Zeiss potrebbero aiutarti.

Insisti: la formula matematica esiste!

Ti ringrazio per l'incoraggiamento!
Il fatto è che più la maturità avanza e meno ricordo qualcosa di fisica ottica, matematica, trigonometria, etc., mentre probabilmente qualche geniaccio, da queste parti, riuscirebbe in un battito d'ali a produrre un software atto alla risoluzione del problema.

Andrea

Ciao Andrea,
temo che il problema non sia tanto costituito dalle formule, quanto piuttosto dalla possibilità di regolare con precisione l’eventuale angolo di basculaggio calcolato; è facile verificare sul vetro smerigliato come movimenti di basculaggio minimi si traducano in forti variazioni di nitidezza.

Nel tuo caso credo che l’approccio più fruttuoso possa essere quello empirico, accettando una buona dose di indeterminatezza (che pure può essere un valore, come i lomofotografigrafi insegnano ).

Prima di tutto è necessario verificare che l’asse di basculaggio anteriore coincida con il punto nodale dell’ottica (questo dipende anche dal tipo di piastra ed otturatore, quindi non è scontato che lo sia); per verificarlo io procederei così:

1) Si fissa la macchina sul cavalletto;

2) Si inquadra una scena mettendo a fuoco con il telemetro qualcosa che sia esattamente sulla lunea verticale che divide l’inquadratura in due;

3) Si verifica sul vetro smerigliato l’esattezza della messa a fuoco sul dettaglio focheggiato con il telemetro;

4) Ora si bascula sull’asse verticale la standarta anteriore;

5) Si verifica sul vetro smerigliato che il dettaglio messo a fuoco precedentemente (giacente sulla linea che divide in due l’inquadratura) sia ancora a fuoco;

Se l’esito della prova sarà positivo, potrai contare sul fatto che il soggetto al centro dell’inquadratura manterrà il fuoco regolato con il telemetro, anche quando basculerai l’ottica per sfocare ciò che è a destra e sinistra (o in alto ed in basso, se è presente anche il basculaggio sull’asse orizzontale).

Ma cos'ha di così antipatico il cavalletto?

Fer lo detesta ma è costretto ad usarlo, tu addirittura non ne contempli l’uso ...

A presto.

Fabio

Più che di una formula, per sapere la correzione da applicare sulla messa a fuoco dovresti conoscere come varia la distanza del secondo punto nodale dell’obiettivo dal piano pellicola lungo la direzione ad esso normale, in funzione dell’angolo di basculaggio.

Anche senza conoscere la tua macchina, ritengo molto remota la possibilità che tale punto non si sposti durante i basculaggi, non fosse altro perché in ogni obiettivo probabilmente si trova a diversa distanza dal piano dove viene montata la piastra. L’unico modo di verificarlo è quello sperimentale descritto da Fabio, ripetuto poi sull’asse orizzontale. Potresti farti una tabellina per alcuni angoli di basculaggio…

Certamente è un caso tipico dove il controllo dell’immagine sul vetro smerigliato sarebbe fondamentale.

Appena ho un attimo di tempo provo la procedura descritta, grazie!

Non posso usare il cavalletto nel lavoro che ho in mente per ragioni ambientali e strutturali, non è una scelta per principio, sebbene certamente io non sia mai stato un amante del cavalletto.

La dose di indeterminatezza è fondamentale, in questo lavoro, ma è fondamentale che sia una piccola dose, altrimenti rischio l'overdose di fuorifuoco!

Andrea