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Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca

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2/5/2008 11:20
Da Campi Bisenzio
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Un saluto a tutti gli amici di fotoavventure. La domanda che vi pongo potrà  suonare alquanto bizzarra e onanistica a più di un frequentatore del forum, pure vinco le mie resistenze,non senza qualche lecito dubbio (la paura di apparire ridicolo, per esempio)e vi chiedo:In questi giorni mi trovo ad assistere a vecchi sceneggiati degli anni 70, "Il segno del comando" e i "Sopravvissuti" editi di recente in DVD, e ho notato che nelle scene in esterni veniva usata prevalentemente la pellicola, invece nelle scene in interni il nastro magnetico. Qualcuno di voi sa il perchè di questa scelta?. Mi scuso per l'eccentricità  della domanda, ma è stato più forte di me. Un saluto. Gianluca

Inviato: 12/2/2009 11:22
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca
Utente non più registrato
Posso parlare solo di SURVIVORS... ma è un footage completamente in pellicola, il montaggio mi risulta fatto sia partendo da un tradizionale montaggio in pellicola sia in formato elettronico, ma per quanto riguarda le riprese è tutto film.
Da dove ti viene l'info di questo doppio uso... che mi incuriosisce.
Questo è quanto dalle mie fonti... ma potrebbero essere errate, comunque adesso scrivo direttamente all'ufficio stampa della BBC per verificare.
Comunque per rispondere alla tua domanda è una tecnica che è stata usata raramente e per brevi inserti ma da diverese produzioni. Il motivo è molto semplice. I film colore prima dellaseire EXR che ha standardizzato l'indice d'esposizione sui 500 asa con elevata qualità  erano tutti film particolamente lenti. Questo richiedeva un illuminamento ingente, che è diverso dall'illuminazione. Ovvero io posso usare schemi luce semplici o complessi, ma comunque di grande poteza e scarsa praticità .

Lampade ad arco, i cosidetti bruti, pannelli di lampade, per decine e decine di Kilowatt. Saranno le lampade HMI con una resa lumen/watt molto superiore a semplificare il lavoro.

Con l'elttronico, che riprende in modo tonale e non chiaroscurale, l'esigenza di carico elettrico era anche all'epoca molto minore, con una grande decomplessificazione della produzione.

Questo è il motivo principe... il secondo e più ovvio motivo è la sperimeentazione, è sempre stato desiderio di tutti i filmaker affrancarsi dalla complessità  della pellicola, particolarmente per i prodotti televesisi.... ci stiamo quasi riuscendo.

Tanto per essere chiari, una crew pro per il digitale o l'lettronico si riduce a sole sette persone, che diventano 2à  se si ritorna alla pellicola.


Comunque approfondiamo.....

Inviato: 12/2/2009 15:49
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca

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2/5/2008 11:20
Da Campi Bisenzio
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Ciao Ellemme, Grazie per la risposta come sempre esauriente e precisa. L'informazione del doppio uso è esclusivamente visiva ed è chiara anche ad un occhio poco esperto. Mia moglie, per esempio, nota la differenza descrivendo le scene girate col nastro magnetico come "video casalinghi" in contrapposizione alle scene girate in pellicola che sono più cinematografiche,più belle, più curate. Io propenderei per la prima spiegazione che dai, più che una ricerca di sperimentazione da parte del/dei registi, e forse nel contenimento dei costi. La produzine di "Survivors" non credo fosse ricca.Da notare che dall'episodio n°7 vi èun uso esclusivo del video anche nelle scene girate in esterno. Grazie ancora

Inviato: 12/2/2009 18:39
.....www.flickr.com/photos/nientino/
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca
Utente non più registrato
No scusa, am se è cosi sei in grossissimo errore... pensavo a questo quando ti ho domandato le fonti... purtroppo nel caso di Survivors ti sbagli... quello che tu vedi è un'altra cosa, che interpreti in modo erroneo... Normalmente Survivors (sono un fan dei prodotti targati BBC) veniva montato dal girato in pellicola, sempre in pellicola e poi telecinemato..., alcuni episodi sono stati invece telecinemati e montati in elettronico, è questa è la ragione di quello che vedi.

Versione confermata anche da amici dell'archivio della BBC, comunque per completezza verificherà presso l'Ina inglese per sapere se loro sanno qualcosa in proposito.

Comunque al momento la risposta è no. Però visto che hai mosso la domanda perchè non indigare.... Tra le altre cose tocchi un argomento che mi interessa...

Saluti

Inviato: 12/2/2009 18:46
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca

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25/11/2005 15:01
Da Verona
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Non ho esperienze dirette. Posso riferire quanto mi dicevano degli amici che allora lavoravano in RAI. Al tempo del "Segno del comando", 1971, siamo in totale bianco e nero. Le riprese in studio erano effettuate con monumentali telecamere e registrate in Ampex, cioè su nastro magnetico. Le riprese fuori studio, quindi in esterno o "on location", come si dice adesso, erano effettuate su pellicola soprattutto per ragioni di snellezza: bastavano uno e due Arriflex 16 mm., un parco lampade modesto - in esterno si usavano soprattutto i pannelli riflettenti - ed una equipe abbastanza scarna (si scialava meno di adesso). Le troupe televisive lavoravano in pellicola con mezzi ed organici molto inferiori a quelli del cinema sia per questione di costi - per la TV non si pagava il biglietto e la pubblicità  allora era molto contingentata - sia perchè le esigenze qualitative erano modeste, dovendo soddisfare i requisiti del piccolo e modesto schermo televisivo. La scarsa qualità  del prodotto finale consentiva di mescolare pellicola e nastro senza che si notasse la differenza. Un occhio un pochino esercitato poteva distinguere i due sistemi perchè il filmato si faceva riconoscere per l'instabilità  del fotogramma ai bordi e per la presenza di graffi e pelucchi; differenza che permane tuttora. Aggiungo che le riprese televisive in esterni, per le dirette o per le registrazioni Ampex, mobilitavano colonne di camion e costavano un'iradiddio in trasferte; ma questo accade anche adesso, quando si possono realizzare riprese di qualità  altissima con pochissima luce e con telecamere piccolissime, e non ne capisco il motivo.
Mi piacerebbe sapere quale era la sensibilità  in ISO delle vecchie telecamere, anche se credo che fosse molto inferiore a quella della pellicola, considerati i livelli di illuminazione, e di calore, che caratterizzavano gli studi.
Umberto

Inviato: 12/2/2009 18:54
...
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca
Utente non più registrato
Umberto non ce l'ho assolutamente con te... bada bene, infatti tu fai benissimo a premettere di non avere esperienze dirette.

Io invece si, di 16mm ne ho girato uhmm qualche decina di chilometri... (122mt sono circa dieci inuti lordi a 24fps) di 35mm andiamo nel campo delle centinaia di chilometri... qui 322mt sono i soliti dieci lordi.

E francamente quello in quello che scrivi c'è poco di corretto.

Figlio di dio ma come ti viene in mente di scrivere quello che hai scritto. Crew con seconda unità , una cosa snella ?

Io capisco che non hai mai girato un film in pellicola, ma la prossima volta che sono sul set e usiamo 16mm giuro che ti invito a mezzo forum.

Allora intanto la differenza tra 16 e 35 mm nel 1971 non sta nella snellezza del lavoro ma nel costo del girato e relativi trattamenti. E' chiaro che una 16mm tipo BL Arriflex introdotta nel 1965 ad occhio, intanto solo con il suo zoom è blimpata, ovvero non senti il rumore e sul set puoi registrare in presa diretta... altrimenti tocca blimpare l'ottica, e qualche rumorino comunque lo fà  sempre.

Se pensi che sto giocattolino sia leggero con il magazziono non coassiale sopre, o che sia comodo da tenere in spalle, ecco proprio ti sbagli. Insomma non è una action camera... anche perchè la batteria da sola fa i suoi bei chiletti.

La versione 35 non è cosi immensamente più pesante... e scomoda... diciamo una 35BL successo del 72 di Arri.

Passiamo al discorso luce.... comè sta storia dei pannelli riflettenti... non ci siamo di solito si usano delle grandi vele, che diffondono innanzitutto e poi riflettono... ma è fill in. I riflessi su stativo, alu o specchio che siano servono per gli effetti. Con sensibilità  dai 50 ai 200 Asa per i film 16mm anche con il sole forte non c'era molto da scialare... quindi non scherziamo... quando poi parliamo di poca luce in esterni parliamo sempre di tagli da 50 o 100 kW, che richiedono camion con gruppo, gruppista, elettricisti per le linee un caposqudra, macchinisti per piazzare sta roba etc... etc...

Riprendere in pellicola significa, avere qualcuno che si occupa dell'edizione, avere qualcuno che segui i ciak, curare la continuita, avere un operatore, un aiuto ed un addetto al fuoco, ho almeno i primi due... con una autonomia di meno di dieci minuti a magazzino... più suono, più macchinisti per un eventuale carrello o dolly o entrambi... più.... più.......

Tralascio altri dettagli e mi concentro sul tema telecamere da studio... erano grandi adesso sono grandi eugualmente perchè di solito ospitano tutta una serie di moviemnti servo assistiti, dalla colonna idraulica, alla stabilizzazione, inoltre peso dona stabilità .

Ti faccio un esempio pratico.... un ragazzo, oggi regista noto si accingeve a fare un medio metraggio, io alla fotografia... che è il mio hobby, gli spiegavo il vantaggio di lavorare con una grande testa cine malgrado usassissimo un moderno e leggero 16mm è bastata la fluidità  intravista durante il primo giorno di irprese al video assist per fargli ben comprendere come un certo peso aiuta.

Le colonne di camion a cui tu alludi oggi sono in relatà  dettate dall'esigenza di tramsettere un girato magari montato li per li.... quindi sono sala regia/montaggio e stazione di trasmissione.

Il mondo non è fato di pazzi megalomani, o spreconi, o di complotti... per oscure ragioni... per fare certe cose ci volgiono ancora un pò di materiali...

Questo per dire con cognizione di causa.


Saluti

Inviato: 12/2/2009 20:14
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca

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25/11/2005 15:01
Da Verona
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"E francamente quello in quello che scrivi c'è poco di corretto.
Figlio di dio ma come ti viene in mente di scrivere quello che hai scritto"

Scusa, io non voglio dubitare della tua esistenza, ma delle tue buone maniere un pochino, forse...
Umberto

Inviato: 12/2/2009 21:53
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca
Utente non più registrato
la risposta esatta per la domanda di nientino e' quella di umber, quelli erano i motivi per qui gli esterni erano girati in pellicola anche se le troupe non erano affatto leggere, e la stranezza era che il direttore della fotografia cambiava,non era quello delle riprese fatte in studio ma erano altri piu' specializzati nel lavoro in pellicola, lo stesso vale per operatori, assistenti etc.Altro modo per riconoscere gli esterni fatti in pellicola negli sceneggiati, e' il fatto che l'audio non era registrato in presa diretta, cosa che invece era fatta rigorosamente in studio regalandoci la voce vera degli attori.Con l'evoluzione del mezzo elettronico,questa consuetudine venne abbandonata agli inizi degli anni 80, e la stessa troupe seguiva il progetto dall'inizio alla fine.

Inviato: 12/2/2009 22:16
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca

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Da Roma
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Non posso che confermare. Avevo un libro di testo di produzione televisiva, pubblicato negli anni '70 dalla Rai (chissà  se lo ritrovo), che spiegava proprio che per gli esterni degli sceneggiati era preferibile usare la pellicola, sia per una ragione qualitativa che di minor costo. La troupe della pellicola era, in effetti, ridotta.

Bisogna considerare che fino alla fine degli anni '60 persino i telegiornali erano girati in pellicola, perché spostare una telecamera ed un videoregistrare richiedeva, oltre all'operatore, un assistente per il videoregistratore, due specializzati per il supporto, un fonico ed un microfonista se era necessario l'audio, ed un segretario di produzione che era poi il factotum.

Nel 1967 - se ricordo bene - si svolse una specie di gara, di sfida, tra due registi sostenitori dela pellicola l'uno, dell'ampex l'altro. Uno dei due è stato colui che mi ha insegnato ad usare una arri, ma la storia me l'ha raccontata il compianto Giovanni Costantini, che progettà e costruì il sistema di cui vi racconto. Per puro spirito di competizione, i due duellarono sulla messa in onda delle immagini per un Tg, realizzate negli studi di via Teulada. la pellicola scorreva fuori dallo chassis, protetta da una manica nera, fin nella sviluppatrice, uscendo asciutta dopo solo due minuti e pronta per la trasmissione, mentre l'ampex doveva essere girato e riavvolto, arrivando inesorabilmente secondo.

A parte la goliardia intrinseca in questa faccenda, mi disse giovanni che per alcuni anni continuarono ad utilizzare la pellicola per la portabilità  e maneggevolezza delle attrezzature.

Quando morì Giovanni paolo II, andai a fare dele foto in notturna per la copertina di un mensile, ed incontrai un operatore che girava in pellicola con la sua bella 35mm a spalla, e ci fermammo a chiacchierare. Era un operatore Rai mandato a girare materiale per l'archivio e mi disse che molti grandi evente erano ancora coperti con la pellicola per una questione di - udite udite - qualità  ed archiviabilità . Non si fidavano del tutto dei bit, dei cd e del digitale.

la cosa che mi disse, relativa a questa discussione, è che l'ultimo filmato in pellicola prodotto per i tg risale all'avvento dei camcorder, e sempre per una questione di maneggevolezza oltre che di qualità . La frase rivelatrice fu pressappoco "credi che sia possibile muoversi tra la folla o durante una carica della polizia, con un cordone ombelicale (il cavo che connette telecamera e VCR, NdR), ed uscirne indenni?"

Inviato: 15/2/2009 1:02
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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Re: Uso della pellicola e del nastro magnetico negli sceneggiati d'epoca

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Un grazie a tutti gli amici di Fotoavventure che mi hanno risposto.

Inviato: 15/2/2009 10:18
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