io uso il mirino a traguardo

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Zitto, zitto, Andrea,
forse ho trovato il modo di fare qualcosa e utilizzare il corredo per foto architettonica e un po' di esperienzaccia in camera chiara...Nell'andare in giro per questi agriturismo mi sono offerto per qualche foto e chissa' che non ci scappi qualcosa.
L'Hassemblad mi piace molto per il ritratto, la scansione dei vari piani e lo spendido sfocato incantano davvero, ma in questo momento no, non mi serve.
Ciao,
Renzo

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Hai capito benissimo, Stefano.

Inquadro, alzo lo specchio, scatto.
Non ha per me nessuna importanza non vedere nel pozzetto quel secondo che passa dal momento in cui alzo lo specchio al momento in cui scatto: l'inquadratura l'ho decisa prima, non è che scatto senza inquadrare!

Se fotografo persone, controllo senza problemi cosa fa il soggetto guardandolo direttamente, senza guardare il pozzetto. Non sempre dico a chi fotografo che lo scatto vero è il secondo 'rumore' che sente: spesso certe pose scompaiono dopo il tlack dello specchio ed approffitto del flick dell'otturatore per riprese più naturali.

Naturalmente non è una procedura da utilizzare per fare foto d'azione, ma - accidenti - non è necessario essere Mandrake per tenere la macchina ferma!

Ovvio che l'esperienza aiuta, così come aiutano il peso e l'ergonomia della 6008: essendo una macchina a pozzetto con sviluppo verticale posso facilmente tenerla ferma contro lo sterno, la sostengo con la mano sinistra tra corpo ed obiettivo in posizione tale da poter azionare agevolmente il pulsante di sollevamento dello specchio con il pollice e con la destra nell'impugnatura posso azionare il pulsante di scatto.

Il cavalletto non è che in assoluto permetta scatti migliori: a prescindere dal fatto che non sempre permette un ideale contenimento delle vibrazioni, che dipende da molti fattori, quali materiale del cavalletto, accoppiamento con la fotocamera, tipo di piedini, superficie sulla quale appoggia il cavalletto, utilizzarlo con tempi veloci è a mio giudizio inutile. In ogni caso su cavalletto è sempre necessario presollevare lo specchio.

Scattare a 1/250 con un 40 a mano libera - ma anche con focali maggiori - non fa rimpiangere certo di non aver usato il cavalletto, a patto di esser capaci di impugnare la fotocamera correttamente.

Citazione:

Sono un po' perplesso ... indipendentemente dalle condizioni d'uso credo che l'uso del cavalletto sia sempre da preferire allo scatto a mano libera, mi sembra stano che a mano libera si riesca ad abbattere vibrazioni che un cavalletto non riesca ad attenuare.

Poi se sul cavalletto è sempre necessario alzare lo specchio figuriamoci a mano libera ...

ciao
alessio

In effetti, con tempi da 1/250 o inferiori, un'eventuale mosso micrometrico sarebbe rilevabile solo strumentalmente e forse nemmeno.

A meno che non abbia la sfiga di fotografare un terremoto durante una scarica di vibrazioni con frequenza superiore ai 250 Hz!

Ciao Alessio, bentornato.

Proseguo l'OT sui cavalletti.
Anni fa (molti!) avevo fatto delle prove con un amico, scattando a mano libera e con cavalletto utilizzando una reflex con 50mm, un cavalletto Manfrotto e la sua testa. Non ricordo il modello di cavalletto e testa, ma erano sovradimensionati rispetto al peso della reflex e del 50mm.

Con tempi superiori all'inverso della focale non avevamo trovato alcuna differenza tra le immagini riprese su cavalletto e quelle a mano libera esaminando i positivi al microscopio; avevamo invece notato un peggioramento nelle immagini riprese con la reflex su cavalletto a tempi di 1/125 e 1/60 di secondo se eseguite senza alzare lo specchio rispetto a quelle a mano libera. Abbiamo poi notato una differenza tra immagini eseguite su cavalletto senza alzare lo specchio e alzando lo specchio prima dello scatto: la differenza era massima nei tempi di 1/4, 1/2 e un secondo, con tempi più veloci era appena visibile.

Il fatto è che lo scatto fa vibrare il cavalletto, come si puà verificare ponendo un bicchiere con un po' d'acqua sopra la fotocamera (si riesce solo con apparecchi con mirino a pozzetto o con apparecchi GF se c'è spazio per posizionare il bicchiere sul banco): si vede l'acqua muoversi. Questo esperimento l'ho fatto con diversi cavalletti: il Berlebach in legno vibra meno, in tutte le condizioni provate, ma comunque vibra. Massimo movimento dell'acqua con cavalletti in metallo e piedini senza gomma su granito o marmo, minimo su cavalletti in legno con piedini in metallo conficcati nel terreno.

Utilizzando tempi di sicurezza - il famoso reciproco della focale - ed impugnando correttamente la fotocamera, si sfrutta una simpatica caratteristica del corpo umano, ovvero la capacità  di incassare le vibrazioni. Naturalmente è necessario non muoversi: in ogni caso fate caso a quanta gente fotografa con posture e modalità  di impugnare la fotocamera del tutto inadeguate.

Torno da inesperto del 6x6 (e nel 35 talvolta uso il mosso...volutamente, non sono credibile sul micromosso). Il discorso della capacità  di incasso delle vibrazioni del corpo umano, così come quello di una corretta impugnatura, però mi convincono assai. Già  dai primi minuti mi sono reso conto che l'impugnatura deve essere corretta e quanto cambia rispetto alla stabilità  impugnare in un modo o nell'altro. Il che non vuol dire che lo faccia correttamente, sia chiaro.
I primi risultati non mi sembrano disastrosi sul piano della nitidezza, ma li porto al raduno così mi spiegate meglio. Dai, ci mettiamo due minuti!!
bs
marco

con i tempi lenti a mano libera non basta una buona postura.
E' necessario utilizzare una tecnica di respirazione semplice semplice.

Ci si mette in posizione;

si fa un respiro profondo;

si fa un secondo respiro profondo bloccandosi a trattenere il fiato esattamente a metà 

contestualmente al blocco del respiro si scatta.

In qusto modo si arrestano tutte le vibrazioni del corpo per quasi mezzo secondo e con un po' di allenamento si riesce a limitare anche il movimento imposto dal dito sullo scatto.