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Stampa a pennello
Utente non più registrato
Un saluto a tutti gli amici del forum.

Qualcuno ha sentito parlare, o meglio ancora, conosce la tecnica di sviluppo a pennello?
In teoria dovrebbe essere molto interessante,sia per il risparmio che deriva da un uso molto limitato di prodotti e di conseguenza la possibilità  di ridurre drasticamente l'inquinqmento.
Grazie.
valgian.

Buona luce!

Inviato: 1/7/2008 16:42
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Re: Stampa a pennello
Utente non più registrato
A Firenze c'è il laboratorio Acsaf, che sempre mi riprometto di andare a visitare...
acsaf firenze
ciao
cristiano

Inviato: 1/7/2008 16:51
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Re: Stampa a pennello

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao,
non e' poi una cosa tanto strana....
Invece di immergere la carta in una bacinella con lo sviluppo si spennella la carta con lo sviluppo stesso oppure si strofina una spugna imbevuta con il prodotto.
La stessa cosa deve essere fatta con il fissagggio, mentre per il lavaggio e' meglio usare una doccia per un migliore ricambio dell'acqua ma anche ripetuti passaggi con una grossa spugna imbevuta di acqua pulita funzionano bene.
Il pennello e' indicato per lavori dove l'immagine sembra pennellata, la spugna per un trattamento meno artistico ma piu' completo.
Io ci sviluppavo le gigantografie alte due metri e non ho mai riscontrato problemi. Anzi, con il calore di un dito o con il palmo della mano. sul dorso della carta, si puo' intevenire sull'intensita' locale dello sviluppo, ma lo si puo' anche rallentare con qualcosa di freddo.
Ciao,
Renzo

Inviato: 1/7/2008 18:56
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Re: Stampa a pennello

Iscritto il:
4/4/2007 10:35
Da Nomi (Trento)
Messaggi: 52
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Cerco di accennare almeno una prima parte di risposta al quesito.
Questo tipo di trattamento di stampa si differenzia da tutti gli altri in quanto sparisce l’utilizzo di numerose bacinelle e di litri di soluzioni chimiche. Lo sviluppo, il controllo del contrasto e della tonalità , sono fatti con l’uso di pennelli. Il sistema è l’ideale per il trattamento di sviluppo della carta in due bagni. Le mascherature e bruciature sotto la lampada dell’ingranditore sono ridotte al minimo.
Il sistema di trattamento a pennello è stato sperimentato ed utilizzato dal 1980 dal magistrale stampatore fiorentino Cesare Bossi (ACSAF). Io e mia moglie lo utilizziamo da ben oltre 10 anni per il nostro lavoro professionale di stampa bianconero. Da anni quando ne abbiamo l’opportunità  cerchiamo di trasmetterlo ad altri.

In sintesi con questo trattamento si perseguono più finalità  tra le quali:
Massima semplificazione ed economizzazione del lavoro di camera oscura.
Personalizzazione e libertà  creativa nel lavoro di stampa.
Migliore sfruttamento delle possibilità  offerte dalle carte.

L’uso del pennello per me non è per fare stampe giganti o ottenere “l’effetto pennellata” come (più che legittimamente) per Falcopardo.
E’ invece un approccio particolare alla stampa bianconero con un utilizzo minimo dei chimici (50/100 cc di sviluppo per un 30x40) e quindi la possibilità  di variare continuamente la chimica ed i risultati con l’utilizzo di diluizioni diversificate o l’aggiunta di additivi. Se si valuta che 100 cc di una determinata diluizione non sono appropriati si cambiano, 3 litri solitamente no.
La tecnica del pennello mi permette di utilizzare un metodo di sviluppo con formulazioni molto simili come approccio alle formulazioni del Beers.
Si puà insistere maggiormente o viceversa sui toni alti, si puà insistere nelle ombre, si puà lavorare con interventi localizzati.
Poi io continuo, perlomeno sino al 50x60, con arresto e fissaggio in bacinella, e quindi lavaggio in acqua corrente. Si puà in ogni modo anche fare arresto e fissaggio con pennello. In questo caso ci sono dei pro e dei contro, d’altronde come in tutte le cose.
Paolo

Inviato: 1/7/2008 22:23
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Re: Stampa a pennello

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao Paolo,
non ci avevo mai pensato...mi ero limitato ad influire con il calore della mano su certe zone, ma non avevo pensato a poter lavorare con piu' sviluppi a varie concentrazioni e addirittura con sviluppi di composizione e temperatura diversa.
Non l'avevo mai preso in considerazione forse perche' pensavo che sarebbe variata anche l'intonazione determinando delle macchie, ma finche' non si prova...la teoria e' una cosa e poi magari in pratica si ottengono dei risultati molto interesanti.
Mi piacerebbe vedere qualcosa...
Ciao, molto interessante,
Renzo

Inviato: 1/7/2008 23:20
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