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Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Utente non più registrato
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto a questo forum che ho scoperto da poco.
Leggendo questa sezione ho avuto l'impressione che sia frequentata da gente parecchio esperta, per cui inizio subito con un problema che da un po' di tempo mi assilla.

Dovendo prendere una stampante, sarei orientato sulla Epson 3800, che soddisferebbe le mie esigenze di dimensioni di stampa ad un prezzo ragionevole. Mi pare non vi siano dubbi sulla qualità  di stampe a colori con gli Ultrachrome.
Il problema si pone sul bianco e nero, che andrebbe oltre il 50% dell'utilizzo, e sul quale, provenedo da oltre 25 anni di camera oscura, sono piuttosto esigente.
Visto che amo molto i neri profondi (simil baritata) e detesto il lucido, mi pare di aver capito leggendo qua e là  che la scelta obbligata della carta sia una semi-lucida, o perla, o satinata, il che potrebbe andarmi bene.

Ma la domanda che mi pongo è questa: stampando su questo tipo di carta con i K3 di questa stampante (1 nero e 2 grigi) otterrei risultati qualitativi tanto inferiori a quelli ottenibili con la stessa stampante equipaggiata con pigmenti al carbone (tipo Piezography), sia per quanto riguarda profondità  dei neri, livelli di grigi, vari effetti deleteri quali bronzing, metamerismo, ecc.?
Oppure siamo a livelli di finezze difficilmente distinguibili ad occhio che mal giustificano la spesa di una seconda stampante dedicata?

Il passaggio da camera oscura a camera chiara è un trauma, specie per i vekki. Ringrazio in anticipo che mi aiuterà  in questa scelta.


Inviato: 3/7/2007 11:38
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Moderatore
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8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
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orso ha scritto:
Il passaggio da camera oscura a camera chiara è un trauma, specie per i vekki. Ringrazio in anticipo che mi aiuterà  in questa scelta.



Per intanto, benvenuto.

Non so risponderti a questa domanda, però una considerazione la voglio comunque fare: se il passaggio dalla stampa chimica a quella tipografica è così traumatico, perché farlo? Se ti trovi bene con le tecniche che hai appreso negli anni, puà del tutto non essere necessario ricominciare tutto con un altro sistema di stampa.

Naturalmente è diverso se ci sono motivi specifici per questo passaggio, o se si tratta di un affiancamento: tuttavia, dato il costo dell'operazione e l'inevitabile curva di apprendimento da 'scalare', ripeto, se è tanto un trauma, forse è meglio evitarlo.


Andrea

Inviato: 3/7/2007 14:17
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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4/4/2007 10:35
Da Nomi (Trento)
Messaggi: 52
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Ciao Orso.
Se provieni da venticinque anni di camera oscura credo che per te la scelta di piezography sia obbilgata. E' una questione di qualità  visibile. Con i pigmenti al carbone di piezography, tieni presente, la scelta di superfici si limita a quelle opache, le lucide sono escluse. Qualità  eccellente e assenza di metamerismo.
A livello professionale dall'inizio dell'anno ho affiancato l'uso di pigmenti HP con una Z3100, per un BN in grande formato e possibilità  di stampa su lucido.
Concordo con la risposta di Andrea, anch'io ritengo che la stampa ink jet si affianca a quella analogica, non la sostituisce. L'utilizzo della stampa digitale dovrebbe essere una scelta espressiva, non solo tecnica, è un linguaggio nuovo che si è offerto nel mondo del bianconero, e della fotografia in generale, e andrebbe usato e declinato in modo appropriato.
Non dovrebbe essere solo una scelta tecnica, ma anche espressiva.
Stampo quotidianamente foto mie e di altri fotografi, professionisti ed amatori, e passo regolarmente da analogico a digitale, camera oscura e camera chiara, talune foto rendono meglio con la stampa analogica, altre con quella digitale.
Che poi io preferisca la camera oscura e il chimico è un fatto personale, non assoluto.

Paolo

Inviato: 3/7/2007 16:12
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Utente non più registrato
Grazie Andrea e Paolo.
In effetti si tratterebbe, almeno in un primo momento, di un affiancamento (terrei un ingranditore e le vaschette, per la baritata)

I motivi che mi spingono verso questa nuova strada sono diversi.
Ad esempio la reperibilità  dei materiali. Faccio qualche esempio. La Technical Pan e il Tecnidol non esistono più, il Perceptol è difficile da reperire, il Neutol non si trova più (cosa ci metto nella sviluppatrice Agfaprint per la politenata che lavora a 40 gradi?).
Poi, per smaliziato che sia uno stampatore, non riuscirà  mai a fare ciò che fa PS. E qui mi riferisco ad un discorso non solo espressivo, ma anche tecnico. Penso ad un negativo rigato, cosa che malgrado tutte le attenzioni, una volta su cento capita, oppure a quelle rare volte che qualcosa nello sviluppo va storto (mi sono trovato, recentemente, con quattro rullini che presentano macchioline “chiare” sul negativo: che faccio?).

Il fatto che mi lascia molto perplesso sui piezography, è proprio la limitazione alla carta opaca, supporto che non ho mai utilizzato nella stampa tradizionale per via dei neri poco profondi, non credo si vada oltre D1,7.
Non amando la superficie lucida, ho sempre usato carte a metà  strada, che permettevano neri piuttosto spinti, e vorrei continuare, anche col digitale, su supporti di questo tipo. Mi chiedevo se una stampante come la Epson 3800, usata al meglio (cosa che dovrà imparare da zero, e se da una parte mi stimola dall’altra mi fa paura), coi suoi neri e grigi K3 possa dare, su una carta di qualità , delle stampe BN non troppo lontane da quelle ottenute con pigmenti al carbone.


Inviato: 3/7/2007 19:44
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Moderatore
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Bella questione... specie considerando che recentemente sono state immesse sul mercato carte fiber-based non lucide che però accettano i pigmenti per glossy (e quindi non obbligano a ricorrere al nero matte, meno profondo), con gli inkset di serie.
Qualche nome: Crane Museo Silver Rag, Hahnemulhe Fine Art Pearl, Inova F-Type FibaPrint Gloss Ultra Smooth e sicuramente ce ne sono altre.

Con alcune di ueste carte, professionisti con spettrofotometro alla mano hanno misurato 2.1D e anche qualcosina in più.
Se consideri che io usando dye su glossy non supero 2.45D...

Qualche link che magari puà fornirti del materiale su cui riflettere:

http://www.luminous-landscape.com/rev ... rs/Museo_Silver_Rag.shtml
http://www.luminous-landscape.com/rev ... inters/silver-quick.shtml
http://www.luminous-landscape.com/reviews/printers/h-fap.shtml
http://www.llvj.com/essays/surface-reflections.shtml

Fer

Inviato: 3/7/2007 22:38
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Utente non più registrato
Grazie per i link, li ho scaricati, ora me li leggerà.
Ecco, questa grande varietà  di carte disponibili sul mercato è un altro dei fattori della stampa digitale che mi attrae particolarmente.

PS: 2,45D è un nero favoloso, mi leccherei anche le dita dei piedi... (pardon, delle zampe posteriori...)

Inviato: 4/7/2007 8:39
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Moderatore
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Citazione:
PS: 2,45D è un nero favoloso, mi leccherei anche le dita dei piedi... (pardon, delle zampe posteriori...)


La stampa dye su glossy non si batte, come neri, gamut, scala tonale...

Fer

Inviato: 4/7/2007 10:03
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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27/9/2006 3:01
Da Napoli
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Ti consiglio di consultare il sito di Photoactivity. Sono esperti nella stampa inkjet B/N e producono un kit di inchiostri di solo grigi per le Epson che pare vada molto bene.
http://www.photoactivity.com/public/c ... oducts.asp?idCategory=108

Inviato: 4/7/2007 11:25
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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Citazione:

orso ha scritto:
...Ma la domanda che mi pongo è questa: stampando su questo tipo di carta con i K3 di questa stampante (1 nero e 2 grigi) otterrei risultati qualitativi tanto inferiori a quelli ottenibili con la stessa stampante equipaggiata con pigmenti al carbone (tipo Piezography), sia per quanto riguarda profondità  dei neri, livelli di grigi, vari effetti deleteri quali bronzing, metamerismo, ecc.?
Oppure siamo a livelli di finezze difficilmente distinguibili ad occhio che mal giustificano la spesa di una seconda stampante dedicata?

Sono passato dai Piezography (che usavo su Epson 2100) ai K3 Epson (su Epson 2400) per ragioni di praticità  (rabboccare con frequenza piccole cartucce spongless da resettare fa diventare matti).
Ti ricordo anzitutto che anche i 3 grigi K3 di Epson sono ai pigmenti di carbone, ma, a differenza dei Piezography, non sono neutralizzati in fabbrica. Gli inks al carbone danno infatti toni molto caldi e se si vogliono risultati neutri devono essere mescolati con inchiostro bleu.
Il driver Epson per i K3 risolve il problema facendo intervenire, per raffreddare il tono nativo caldo dei 3 inks grigi al carbone, quelli ciano e magenta light (sui toni chiari) e Ciano e magenta (sui toni medi e scuri). Come saprai ciano e magenta creano appunto il bleu.
Il driver Epson permette regolazioni molto fini e, quindi, puoi ottenere stampe più o meno calde, o più o meno fredde, secondo i gusti. Se vuoi un tono seppia, allora interviene anche il Giallo. Con i Piezography, invece, il tono è determinato solo dal tipo di carta (alcune hanno un punto di bianco caldo, altre più freddo).
Per una precisione ancora maggiore puoi escludere il driver Epson e usare Quadtone Rip. Tuttavia, per una corretta linearizzazione della scala tonale sarebbe molto più corretto utilizzare uno spettrofotometro e creare dei profili di stampa per ciascuna carta da usare.
Usando la massima cura e lo strumento giusto puoi anche con i K3 annullare il metamerismo (che con i NK7 Piezo è inesistente).
Altro vantaggio dei K3 è la possibilità  di utilizzo anche di carte lucide.
In definitiva, confrontando la medesima stampa ottenuta con K3 e NK7 non è per nulla facile trovare una differenza tale da essere subito evidente, anche con riguardo alla scala tonale.
Su carta opaca, comunque, sia i K3 che i NK7, quanto alla densità  max del nero non vanno oltre il valore 1,7 - 1,75. Su carta glossy, con i K3 (gli NK7 non sono utilizzabili) ho misurato un valore max di 2,1- 2,2. Con HP, invece, su glossy originale HP ho riscontrato 2,35.
Spero di esserti stato utile.
Sulla diversità  tra stampa su baritata e ink-jet di qualità  preferisco non dire nulla, salvo che della prima (che ho praticato per oltre 30 anni) si sa tutto, mentre per la seconda occorre ricordare che siamo appena ad un decennio di utilizzo, i progressi raggiunti sono stati eclatanti e non sono certo finiti.
Ciao
Fabio Maione

Inviato: 5/7/2007 22:57
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Utente non più registrato
Sono veramente sorpreso dalla competenza e dall’esperienza dei frequentatori di questa sezione, che non ho riscontrato in nessun altro forum italiano.

Grazie a Gianluke per il sito di Photoactivity, è fantastico, anche se chi è alle prime armi con queste tecniche rischia di perdersi. Me lo studierà bene, e se poi non capisco qualcosa tanto ci siete sempre voi…

Fabio, “speri di essermi stato utile”?
Accidenti, non solo mi hai detto molte cose che ignoravo, ma mi hai anche fatto capire che forse prima di avventurarsi nell’acquisto di una stampante dedicata al BN (per le mie esigenze di formati potrebbe essere una Epson 4000 usata) con inchiostri al carbone (per le mie esigenze di neri, dovrei scartare a priori i Piezography adatti alle sole mat, andando piuttosto sui MIS che mi pare permettano di stampare anche sulle semi-glossy), è meglio provare coi normali K3 magari con Quadtone Rip. Certo che avere anche uno spettrofotometro…, ma temo costi un botto.
Mi spiace solo che non ti sbilanci sulla diversità  tra stampa su baritata e ink-jet di qualità â€¦, mi sarebbe interessato molto un tuo parere, vista l’esperienza che hai. Personalmente ho fatto la maggior parte delle stampe su politenata, pur ammettendo la netta superiorità  della più scomoda baritata. Per caso, tanto per un confronto su questo parametro, hai avuto modo di fare misure densitometriche sui neri di una baritata lucida o semi-lucida? Ho visto dei neri da paura su foto di Vasco Ascolini…

Inviato: 6/7/2007 14:35
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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20/7/2005 21:55
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orso ha scritto:
Per caso, tanto per un confronto su questo parametro, hai avuto modo di fare misure densitometriche sui neri di una baritata lucida o semi-lucida? Ho visto dei neri da paura su foto di Vasco Ascolini…

I neri della baritata si attestano su valori di densità  massima leggermente inferiori a quelli ottenibili con inks non ai pigmenti HP (cioè con stampante tipo 8750, non più in produzione). Circa la densità  dei neri occorre fare attenzione all'illuminazione, perché è solo con valori di luce elevati che si riescono a distinguere tra loro le sfumature dei grigi più scuri. Con luce meno intensa, come avviene in genere con i faretti delle sale mostre, si rischia di vedere chiudersi le ombre. Viceversa con luce non troppo intensa la carta opaca di qualità  (come Innova, HPR ecc.) dà  il meglio di sè e i neri, pur avendo una densità  massima oggettivamente inferiore rispetto alle carte lucide, appaiono comunque molto scuri e nel contempo si distinguono bene i diversi scalini dei grigi.
Alla mia ultima mostra ho esposto foto A3 stampate con i k3 e Piezography e nessuno ha notato qualche differenza. Benedetto, vero esperto della stampa in BW, ha esposto foto A2 stampate con i MIS, raggiungendo una qualità  eccellente. Con questi ultimi è assolutamente indispensabile lo spettrofotometro e quadtone rip (perché su un canale della stampante devi usare un toner blu per raffreddare i neri al carbone e solo con tale strumento puoi individuare la giusta quantità  di esso), a meno di non usare il kit Photoactivity (pensano loro a neutralizzare il tono caldo e ti fanno il profilo corretto per la tua stampante).

Ciao
Fabio

Inviato: 6/7/2007 16:18
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Utente non più registrato
Mi stupisce anche a me la competenza di Fabio. Veramente complimenti.
Un'azienda che produce inchiostri (in futuro vi dirà maggiori info) mi diceva che se neutralizzo con i light la stampa K3 faccio decadere la durata nel tempo delle stampe; questo perché secondo loro test interni i light hanno una durata nel tempo nettamente inferiore.
Qualcuno ha qualche dato in più?

Max

Inviato: 6/7/2007 20:08
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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max_ud ha scritto:
Mi stupisce anche a me la competenza di Fabio. Veramente complimenti.
Un'azienda che produce inchiostri (in futuro vi dirà maggiori info) mi diceva che se neutralizzo con i light la stampa K3 faccio decadere la durata nel tempo delle stampe; questo perché secondo loro test interni i light hanno una durata nel tempo nettamente inferiore.
Qualcuno ha qualche dato in più?

Max

Grazie dei complimenti. Ma se frequenterai anche il forum di Photoactivity, che tratta prevalentemente queste tematiche, troverai persone ben più competenti di me.
Venendo al problema della durata quel che hai segnalato è noto e se ne parla da tempo. Ma pare che il problema sia serio solo quando il driver fa entrare in gioco il giallo. Con i light sarebbero comunque garantiti diversi decenni di durata. Certo che gli inks solo al carbone sotto questo profilo sono ancora più sicuri. La durata della stampa, poi è influenzata anche da altri importanti fattori tra cui spicca la presenza nella carta di sbiancanti ottici; poi c'è la esposizione alla luce, l'utilizzo o meno di protettori, l'umidità  ecc.
Fabio

Inviato: 6/7/2007 22:29
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
Utente non più registrato
Citazione:

fabio ha scritto:
Benedetto, vero esperto della stampa in BW, ha esposto foto A2 stampate con i MIS, raggiungendo una qualità  eccellente. Con questi ultimi è assolutamente indispensabile lo spettrofotometro e quadtone rip (perché su un canale della stampante devi usare un toner blu per raffreddare i neri al carbone e solo con tale strumento puoi individuare la giusta quantità  di esso), a meno di non usare il kit Photoactivity (pensano loro a neutralizzare il tono caldo e ti fanno il profilo corretto per la tua stampante).

Ciao
Fabio

E' proprio a quest'ultima soluzione che pensavo, in alternativa ai K3. Visto che mi permetterebbe di risparmiare la spesa dello spettrofotometro, e di stampare anche su carte semi-glossy che mi sembrano le più vicine ai miei gusti. Il Quadtone Rip, se ho ben capito, ha un prezzo accessibilissimo.
Comunque, prima, proverà a cavare tutto il possibile dai K3, visto che li dovrà usare per il colore.

Inviato: 7/7/2007 12:28
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
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Conosco Alberto ed Enrico che stimo per la grande professionalità  che dimostrano oramai da anni. Gli sbiancanti ottici sono la causa dell'ingiallimento della stampa. Vediamo questi inchiostri Dye UV o al carbone a colori... li testerà appena mi arrivano i campioni.

Max

Inviato: 7/7/2007 21:29
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
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Per quanto riguarda i service di stampa con plotter che lavorano online, oltre a quanto ti è già  stato indicato, ti segnalo che il "nostro" Stefano/psteph, titolare di Fotolandia (c'è anche il banner nella nostra homepage), effettua magnifiche stampe, sia a colori che b&w, con plotter Epson 9800, quindi inchiostri a pigmenti K3.
Anche se lui non pubblicizza troppo la cosa sul suo sito, ti posso però garantire che le stampe che ho visto sono semplicemente eccellenti, anche perchè Stefano è un mago della camera oscura e questa esperienza è fondamentale per ottenere ottimi risultati anche in camera chiara, e poi è un inserzionista del sito ed ha sempre un occhio di riguardo per i fotoavventurieri.

Altra opzione, questa volta in Emilia, è Fine Art Print, non mi sono mai servito da loro ma ho visto un paio di mostre in cui il fotografo aveva affidato a loro la realizzazione delle stampe ed anche in questo caso i risultati erano eccellenti.






Inviato: 9/7/2007 13:36
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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Visto che se ne era parlato spesso e a parecchi interessava l'argomento (se non sbaglio Marco/Mxa avevi chiesto ad Alberto info a riguardo) ho deciso di ritirare in rottamazione la Epson 2400 usata di Aph (da lui sostituita per il colore con la HP 9180) e di dedicarla solo alla stampa B/N col il kit MIS di soli grigi di Photoactivity e QuadTone Rip. La amata HP 9180 la manterrei in operatività  solo per il colore.

Quindi si stamperò  con 2 Neri (Photo e Matte), 4 tonalità  di grigio, Gloss Optimizer, 2 toner (blu e seppia) per le stampe virate e con QuadTone Rip che controlla l'emissione di inchiostro su ogni singolo canale con le curve create appositamente.
La scelta di quel kit è dettata dal fatto che Alberto ed Enrico sono due persone molto competenti sulla stampa digitale. I kit come Piezography sono dedicati solo alla stampa su carta matte e costano parecchio. Invece il loro kit di derivazione MIS è adatto a ogni tipo di supporto e in più ha un canale per il Gloss Optimizer. Inoltre il costo del loro kit, che è una variante del MIS Ultratone, è molto competitivo visto che comprano inchiostri direttamente dalla MIS e li stoccano e controllano con lo spettrofotometro prima di confezionarli in flaconi. Inoltre gli acquirenti del kit hanno l'enorme vantaggio di avere GRATIS le curve personalizzate e i profili ICC in bianco e nero di tutte le carte in vendita sul loro shop (praticamente tutte le migliori carte in commercio visto che sono rivenditori di Joy) fatti con Eye One Spettrofotometro, Profile Maker e Quad Tone Rip

Vi posterà a breve le prime impressioni...

Inviato: 6/8/2007 14:33
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
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Citazione:


Vi posterà a breve le prime impressioni...

Ti ringrazio in anticipo ed aspetto con ansia.
Sono proprio orientato ad una soluzione identica alla tua, a parte il formato (dovrei trovare una 4000 usata... )

Inviato: 7/8/2007 14:43
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?

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orso ha scritto:
Citazione:


Vi posterà a breve le prime impressioni...

Ti ringrazio in anticipo ed aspetto con ansia.
Sono proprio orientato ad una soluzione identica alla tua, a parte il formato (dovrei trovare una 4000 usata... )


La 4000 dicono che soffra di pizza wheels sulle satin e glossy. Ti serve così tanto un formato A2? La A3+ le trovi a pochi soldi per questo tipo di utilizzo

Inviato: 7/8/2007 19:42
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
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Re: Stampa BN di qualità: servono proprio i pigmenti al carbone?
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Gianluke ha scritto:

La 4000 dicono che soffra di pizza wheels sulle satin e glossy. Ti serve così tanto un formato A2? La A3+ le trovi a pochi soldi per questo tipo di utilizzo


Aiuto...! Cos'è la "pizza weels"?
(per ora uso solo i Durst...)

Il formato A2 è notevolmente più grande dell'A3+, e a mio avviso su foto per mostre è il minimo.

Inviato: 8/8/2007 9:49
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