Supponiamo per un momento che non esista il problema del diritto all'immagine con conseguente necessità  di farsi firmare la liberatoria.

Supponiamo altresì di trovarci in un Paese dove la fotografia non offende la religione locale o comunque le credenze locali.

Mi raccontereste come affrontate la fotografia delle persone?
Come vi comportate, in genere cosa "funziona" e cosa no, qualche aneddoto, le vostre esperienze...

Per me è sempre stata una barriera insormontabile, e forse lo sarà  sempre.

Mi è riuscita quasi solo questa:





Fer

Fer...
questo è un problema che affligge anche me...
mi capita quando devo fotografare degli atleti, a molti da fastidio!
ma anche per le persone mi pongo 1000 domande prima di scattare...

se qualcuno si incavola che gli dobbiamo dire?!
mah...

In teoria a me piacerebbe molto la street photography di persone. Però anche per me, forse per carattere, il fatto di poter ricevere un rifiuto, quasi sempre mi fa desistere e i pochi scatti che mi ritrovo sono "rubati" e non concessi.

Secondo me sta imprecando tra i denti....contro il Diavolo, naturalmente...
Anch'io sono come te, Fernando, soltanto con le belle ragazze ci riuscirei, ci sono abituate e poi la scusa ce l'hanno dipinta addosso. Ma in un paese mussulmano...e forse anche in qualche citta' italiana ci sarebbe da stare attenti, non mi azzarderei. Preti e monache sono facili da fotografare, non mordono...
Ciao,
Renzo

Ciao Fer,

la fotografia alle persone ultimamente è proprio quella che prediligo, che mi dà  di più. Ho avuto la fortuna di viaggiare nel Sudest asiatico, dove raramente la gente non vuole farsi fotografare. Con il Tele, in genere scatto al volo senza pensarci, anche per non perdere la spontaneità  dell'attimo, i ritratti a volte chiedo il permesso, altre volte mi avvicino, uno sguardo negli occhi, se non colgo segni strani scatto.

Più affascinante è la fotografia grandangolare ambientata, dove te sei dentro la scena e interagisci con il soggetto, lì a volte devi lavorarci un pò per guadagnarti la fiducia delle persone,( è bellissimo sopratutto con i bambini, che in certe zone sperdute non appena tiri fuori la macchina fotografica scappano a gambe levate...) e fare in modo che loro continuino a fare quello che fanno senza in qualche modo recitare o posare innaturalmente.

Questo più o meno è quello che faccio, oltre a stare come mi è capitato in Cambogia per sei ore sul tetto di un'imbarcazione che navigava tra canali strettissimi, cime di albero che venivano fuori dall'acqua e villaggi galleggianti a fotografare uno scenario incredibile....Ho fatto fuori 3 schede da 2gb.

C'è anche le volte che fai finta di niente e scatti,e poi si vedrà ...

Ciao,
Lu.

Purtroppo, il diritto all'immagine esiste e bisogna tenerne conto,pertanto sarebbe sempre, buona regola chiedere, il permesso, ma anche prescindendone, credo, che ci sia un'altro problema, che spesso determina, il rifiuto di venir fotografati: riguarda la convinzione, un pò generalizzata, delle persone, che chiunque abbia una fotocamera in mano: fa i miliardi a palate. Di questa convinzione, dobbiamo ringraziare, personaggi del mondo della fotografia, di cui noi tutti, faremmo volentieri a meno, mi riferivo a " certi paparazzi " che sono molto bravi, a spillar soldi ai vip, con la conseguenza solita, di far ricadere, le colpe di pochi, su tutti. La street photography, piacerebbe anche a me, ma viste, alcune esperienze negative, ci rinuncio, a meno di utilizzare, come fanno i paparazzi, un bel 1.000mm,e più, nascosto da qualche parte, con la differenza, che io non ci guadagnerei nulla. Preferisco a questo punto, riprendere gli animali, ed i paesaggi, a meno che anche loro, non abbiano qualcosa da ridire.

Ciao

joe

Penso sia una questione di carattere; chi è tendenzialmente introverso o timido trova, come nel mio caso, molte difficoltà  a fare questo genere di foto. Ogni tanto faccio qualche scatto sfruttando l'apertura del 24 mm, passando vicino al soggetto e scattando semplicemente con la macchina appesa al collo, senza mirare affatto.... qualcuna riesce ma moltissime sono da buttare
Questa è una delle poche appena decenti:

<a href="http://imageshack.us"><img src="http://img177.imageshack.us/img177/3112/img414be5.jpg" border="0" alt="Image Hosted by ImageShack.us" /></a>

decisamente non è il mio genere


Osvi.

ciao, vorrei segnalare a tutti questo sito di street photography:
http://www.in-public.com/

Io ho fatto molta street photography ed i rischi di uscire con la macchina fotografica ed essere malmenati, insultati o scippati sono pochissimi, direi nulli.
Sicuramente è una pratica fotografica che impone una certa disciplina nell' affrontare il faccia a faccia con le persone, il prevedere le azioni, l'esporre velocemente etc - mi permetto di segnalare un altro link ad un grande maestro del colore (grande formato e leica) Joel Meyerowitz -http://www.joelmeyerowitz.com/photography/interview_06.html

ciao!
Ciro

www.cirofrankschiappa.com

La fotografia stretta è sempre stata la mia preferita.
Cerco di scattare sempre senza esser visto, ma i metri cubi che occupo (180 in altezza per una quintalata abbondante di ossa, organi e materiale organico vario) non aiutano di certo. Raramente chiedo il permesso anche perchè la persona ritratta perde, il più delle volte, di spontaneità .
Una volta chiesi ad un barbone se potevo fargli un ritratto ed egli si rifiutà, spiegandomi che era stato fotografato da un tizio che aveva fondato un associazione e, con la foto del barbone, aveva raggirato parecchia gente guadagnando un pacco di soldi.
Un altra volta, invece, avevo un appuntamento a Roma e percorrevo di corsa i corridoi della metro B (con fotocamera al collo) passo vicino ad una mendicante anziana con un volto angelico alla quale non avevo intenzione di dare soldi (la fretta...) la gentile vegliarda mi riprende a gran voce con queste parole "A stronzo ! tu c'hai ìn sacco de sordi, 'ndo vai de corsa ? damme quarcosa..." Mi fermo e contratto "te do 5 sacchi (5 mila lire del vecchio conio) però te fai fà  'na foto .." detto fatto, le feci un ritratto con la pellicola BN a luce naturale molto carino.
L'espressione dell'angelica vecchina sembrava essere uscita dalla pagina di maggio del calendario di frate indovino....

Qualche esempio di fotografia stradale del sottoscritto la trovate Quì.

<img src=http://i7.tinypic.com/4t7oci8.jpg>

Il maggior rischio che ho incontrato io è che qualcuno si scocciasse.
Questa ragazza di Barcellona (piazza Catalogna) aveva tentato timidamente di opporsi, ma avevo già  scattato, altrimenti mi sarei astenuto.
Per me l'importante è rispettare le persone, non violare la sfera personale oltre ogni limite.
In un certo senso limitarsi ove possibile a cogliere al volo delle situazioni.
Mi sono posto un limite personale: non fotografo mai la miseria e la degradazione umana, mi sembrerebbe di umiliare ulteriormente persone che, come tutte le altre, vanno rispettate.
Per il resto trovo divertenti certi momenti, che visivamente andrebbero persi.

come vi capisco tutti, anche io sono così, per paura die ssere ripreso è difficile che scatto alla gente a meno che non sono ad un evento allora lì il fotografo ufficiale puà far tutto.. concordo con il fatto che chiedere sia giusto sopratutto se il lavoro fatto sarà  usato per un amostra o su una gallery ma il problema è sempre quello se chiedi prima con il modulo in mano per recuperare la spontaneità  del soggetto devi parlarci, conoscerlo (e bisogna anche saperlo fare e per un tipo un pò timido come è un bel casino). Il rubato invece è molto + naturale affascinante, e a volte ci vuole anche un pò di fortuna a dirla tutta, ma poi cosa fai? Vai dal soggetto e gli chiedi -Scusa ti ho fatto uan decina di scatti mi firmi la liberatoria??-

Mi sono trovato bene con alcuni artisti di strada forse per la tranqullità  o forse per l'obolo dato dopo lo scatto sia chiesto che rubato..

Per usare il tele per rubare occorre essere rapidissimi a causa della sua vistosità  e come mi hanno insegnato mai negare il sorriso dopo lo scatto.. A mio parere diventa + una questione psicologica che tecnica foografica.. occorre guardare dentro la persona in poche frazioni di seconda coglere l'attimo cercare di prevedere gli spostamenti. Sono frazioni di secondo occhi chiusi, smorfie ombre o qualsiasi altra cosa rovinano spesso il momento, perso per un soffio dopo nel mio caso almeno 10 minuti di lo faccio o non lo faccio è una spece di caccia fotografica ma per gli animali ci si fa meno problemi, nessuno gli chiede la liberatoria.

Mi alleno spesso ai matrimoni essendo la gente incline a farsi fotografare anche se cadono le braccia quando stai fotografando una bella bimba e arriva la mamma e gli dice.. guarda lo zio che ti fa la foto.... ma vaff..
Il problema poi per i bambini è un altro provate voi ad andare al parcogiochi e rubare qualche scatto ed essere beccati dal padre o dalla madre...Se non siete fotografi professionisti (e anche con quelli spessio fanno storie) cominciano a guardarvi in maniera sospettosa e rischiate di prendervi una denuncia di pedofilia, senza dimenticare che se si fotografa e poi si lascia il bigletto da visita per essere contattati per dare al padre o alla madre le foto dove il bimbo è protagonista occorre essere certi di portare a casa i risultati, se no ci si fa pure anche la figuraccia.

Sarebbe bello.. anzi lo chiedo a voi conoscete qualche libro di "Psicologia fotografica??" nel senso c'è un manuale , lo so che non è roba che si impara sui libri però, che spiega come comportarsi con il soggetto, sia nella street dove il rapporto con il soggetto puà durare da 1/500 di sec a qualche ora se si conosce, oppure come affrontare la tipica domanda... dimmi come mi devo mettere.. che spesso molti soggetti fanno,. come rompere l'imbarazzo fra il fotografo e il soggetto.

scusate per il commento prolisso ma è un argomento molto importante per me

ciao e grazie

Vuoi un consiglio ?
Punta e fotografa qualche bella ragazza.
Sono i soggetti che creano meno problemi, quasi ti invitano a farlo, è facile che ci rimedi anche un bel sorriso.
Sarà  vanità  ?

Si e poi la senti tu la morosa
Comunque adesso che mi ci fai pensare le belle ragazze anche a i matrimoni non negano mai di farsi fotografare.

La morosa ?
E cosa dovrei dire io che ho moglie e due figlie ?

Non vorrei farla semplice, ma in genere valgono alcune regole di convivenza civile, che mutano ovviamente nel tempo. Scusate ma ai giardinetti provate a d andarci senza macchina fotografica e state li un po guardandovi intorno...
Aggiungiamo anche il carattere personale più o meno orientato alla relazione e la cosa é fatta. Certo una persona che fatica a relazionarsi con gli sconosciuti o fa un esercizio zen e poi scatta o gli verrà  difficile, molto difficile. In sostanza la fotografia di persona é una faccenda prima della persona e poi della fotografia. Se sei abituato alla gente i problemi non sono tanti, come già  qualcuno ha detto, a parte ovviamente se vado a fotografare situazioni palesemente problematiche. Ma non ne discutiamo nemmeno, perchè come sempre il problema c'è anche senza macchina fotografica.
Discutendo di fotografia penso invece che una buona fotografia di persona venga fatta nell'80% dei casi con grandandoli e normali, il resto qualche medio tele e pochi teleobiettivi. A mio parere, a parte per qualche ritratto e situazioni oggettivamente complicata da avvicinare, il teleobiettivo lungo schiaccia e seleziona troppo e obbliga a geometrizzare. A suo modo impone di inquadrare bene, ma alla fine sono sempre molto chiuse, manca il contesto che é quello che rende la fotografia di persona spesso interessante. Personalmente vado dal 20 al 105 e ci faccio il 95% delle situazioni e se guardo ai reporter e simili...siamo li.
La vera street non so se oggi esiste come poteva essere con Klein o Frank, l'impressione é che sono mutate le consapevolezze di molte persone quando si accorgono di stare di fronte ad una macchina - e se vale quello detto prima sui grandangoli devi starci vicino e dunque... - e questo porta ad una diversa autorappresentazione del soggetto, più autorevole e decisionista. Per questo preferisco costruire un reportage dove entri in sintonia con le persone e allora puoi fare quasi tutto perchè diventi parte del suo mondo. Chiaro devi averne voglia, pazienza, e bisogna un po buttarsi. In molte situazioni da reportage (ne ho decine e decine di esempi...) le persone accettano una macchina molto, ma molto vicino. Però si devono fidare.
bs
marco

Citazione:

Io non chiedo praticamente mai il permesso di scattare. Quello che mi interessa è una realtà  transitoria e spontanea che semplicemente non esiste più nel momento in cui "mi intrometto".
In genere scatto quando vedo qualcosa che mi interessa, non curandomi dell'essere visto oppure no. Dopo lo scatto mi occupo della questione: dà un'occhiata in direzione del soggetto e, se sono stato "colto", sorrido o distolgo lo sguardo, così come mi viene.

Ammetto però che seguo dei piccoli accorgimenti per cercare di non "allarmare" o sorprendere: innanzi tutto non nascondo in alcun modo la macchina (anche perché è una 500C/M, difficilina da nascondere ). Inquadro quà  e là  ciò che mi interessa, di modo che chi ho intorno abbia modo di vedere che sto fotografando. Insomma, mi premuro di non dar a pensare che sto "scattando di nascosto", sperando di conseguenza di non sembrare mal intenzionato.

<a href="http://www.flickr.com/photos/felinux/ ... quot;>Questi</a> sono alcuni scatti che nascono da questo mio modus operandi.

Solo "<a href="http://www.flickr.com/photos/felinux/ ... ;Aqualung</a>" viene dall'aver chiesto il permesso di scattare, ma la situazione era un po' particolare. Io e il "modello" avevamo cominciato a chiacchierare per caso e la foto è stata solo una mia reazione alla simpatia di uno sconosciuto.

Fotografo quasi esclusivamente persone, per lo più sconosciuti: è il reportage, baby!
La regola è prima scatta poi chiedi. L'attrezzatura che hai addosso gioca un ruolo importante: con una vechia M2 ho fatto ritratti nelle principali metropolitane del mondo, con una semplice canon la gente si spaventa.
L'approccio è molto semplice. Mi sembra che diane arbus sostenesse che la fotocamera è uno scudo dietro il quale anullare ogni timidezza, ed io trovo che sia vero.
L'importante è coniugare la previsualizzazione con la decisione, il principio è lo stesso di quando devi entrare di straforo in qualche posto vigilato: se tentenni ti chiedono subito dove vai. nella street photography la decisione e la rapidità  sono almeno il 50% del lavoro.
Altra cosa è quando sei presente in una certa situazione, e fai quindi dell'osservazione partecipante: tutti sanno che sei lì e capisci subito chi accetta di essere ritratto e chi no.
in ogni caso ciò che permette la riuscita di uno scatto di questo tipo è sempre l'equilibrio tra determinazione di fotografare e timidezza.
Mi è capitato di voler fare a tutti i costi una foto ad una donna con l'Hijab a Roma, allora l'ho attesa, sono sbucato da dietro una colonna e a gambe alargate e ben piantate per terra le ho sparato una sequenza di 36 scatti. Si è infuriata, e mi è dispiaciuto, ma sapevo che non avevo altre possibilità  perché avrebbe certamente rifiutato.

evvabbene
ma mettiamo che tu (franzx) vuoi usare le foto per un libro e/o una mostra. e le foto a questa signora devono comparire perchè SONO il libro e/o la mostra. mandi in stampa e te ne freghi?
ho recentemente letto che a parigi un fotografo si è beccato non so quante denunce per un libro di fotoreportage da persone che si sono riconosciute e non volevano comparire (vuoi perchè non glielo ha chiesto nessuno, vuoi perchè vanno a caccia di soldi, vuoi quello che vuoi tu). ma è un problema serio oggi. soprattutto con internet. ovviamente uno non puà star li a girare con decine di copie da far firmare ai "modelli".
aiuto... mi sembra un cane che si morde la coda....
sono sicuro che troveremo una o più soluzioni.
a presto
sj

Mi riallaccio al messaggio di Felinux per un fenomeno curioso che ogni tanto mi accade e che mi fa sempre sorridere.
Posto frequentato da gente, qui in Italia. Ho in borsa la mia Canon 5D, dotata di grip, quindi grande come un corpo della serie 1, ottica 17-40, piuttosto grande, con il suo paraluce a petalo di dimensioni esagerate. La gente mi ignora. Tiro fuori l'ambaradam per fare qualche scatto e in un attimo vedi gente che comincia a fissarti, cambiano espressione, alcuni si girano dall'altra parte e altri cominciano a defilarsi.

Secondo caso: Hasselblad 500/CM, pozzetto, Distagon 50 con il suo paraluce neanche tanto esagerato. Stessa situazione, ma all'apparire del mostro continuo ad essere ignorato. Mi vedono con la testa inclinata in basso sul pozzetto, inquadro verso di loro, ma non noto nessun imbarazzo. Non parliamo poi quando si sente il tipico "sca-flop!"; qualcuno si gira ma poi riprende distrattamente a fare quello che faceva prima. Forse mi compatiscono, chissa'....

'Sta cosa mi diverte da morire...


ALberto

Credo che il fenomeno della Hassy "trascurata" sia dovuto al pozzetto. Non sembra esserci puntamento e quindi non c'è un atto d'aggressione esplicito.
Non ho mai scattato con una telemetro, ma credo che per scattare "in strada" fra la gente non saprei più rinunciare al pozzetto: probabilmente il non plus ultra sarebbe una biottica. Per il mio modo di fare, inteso.