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Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Ciao a tutti,
leggo a grandi caratteri che Fotoavventure è il portale della fotografia fine art.
Devo ammettere che all'atto dell'iscrizione la dicitura sovrastante mi aveva incuriosito e solleticato non poco.
Poi leggo i post e noto che la maggioranza dei partecipanti usa il 6x6 (e formati maggiori) ma che poi passa il negativo con lo scanner e stampa con una stampante casalinga a getto di'inchiostro.
E qui subentra il mio dubbio: ma per voi fine Art significa possedere MF o GF o sfruttarlo pienamente?
Forse il mio dubbio è nato da una mia idea errata e da una mia spettativa differente ma immaginavo molte mani dentro bacinelle.

Ci tengo a precisare una cosa per me importante: il mio post non vuole essere la solita diatriba trita e ritrita tra digitalisti e analogici e tifo da stadio per una o per l'altra tecnica. Mi sembra che ormai sia divenuta una discussione talmente arida da non poter appassionare neppure i parrucconi incartapecoriti che si ritrovano il martedì sera ad accarezzare le macchine fotografiche che poi faranno scattare a vuoto senza pellicola. =)

Vuole essere più che altro uno spunto per parlare di cosa puà significare ora Fine Art e di cosa ne pensate.



Inviato: 19/12/2006 14:59
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Re: Sulla fotografia fine art

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8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
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Argomento interessante, ma per ragioni simili e anche diverse da quelle che indichi. Mi spiego, a giudicare dai topic e dagli articoli relativi a camera oscura analogica mi sembra che qui ci sia una gran bella mercanzia...scoprendola anche sui siti dei vari granformatisti...e chi scrive scatta solo in 35 mm.
L'interesse dell'argomento sta nella definizione di fine art oggi, che forse non é così scontata, per ragioni storiche ed estetiche. A me interessa, pur non frequentando il GF, cosa significhi per chi lo utilizza sia a fini artistici che non artistici (e qui ce ne sono di entrambi i tipi).
A loro la risposta.
bs
marco

Inviato: 19/12/2006 15:15
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Sulla fotografia fine art

Iscritto il:
5/5/2006 15:40
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ciao, ho trovato una bella e sintetica definizione di "fine art" in rete
Citazione:
Art created for purely aesthetic expression, communication, or contemplation.

credo che non sia il mezzo ciò che puà segnare una separazione, seppur incerta, tra ciò che è fine art e ciò che non lo è.
alla domanda che poni Citazione:
ma per voi fine Art significa possedere MF o GF o sfruttarlo pienamente?
si potrebbe rispondere che "per sfruttarlo pienamente secondo le mie esigenze ho bisogno di mezzi digitali"

ho centrato il tema?

Inviato: 19/12/2006 15:45
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Ne abbiamo gia parlato diffusamente in un paio di occasioni.

Se fai una semplice ricerca potrai renderti conto di come la pensiamo su questo termine


In ogni caso di preannuncio che da parte di molti del forum il termine Fotografia/Stampa Fine Art vuol dire tutto e nulla.

Si era pensato anche di toglierlo dall'intestazione del sito ma poi qualcuno ha detto che comunque fa molto "Fico" e fa percepire a chi si avvicina a Fotoavvenutre il fatto che qui si parla di "Fotografia" con la F maiuscola, Immgini di qualità 


Gerry

Inviato: 19/12/2006 15:48
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Cara Deborah,
il tuo gradito post è stato, come tu opportunamente rilevi, sviluppato in più e più topic..
Direi quasi alla nausea se non avessi con ciò paura di essere troppo esplicito.
Personalmente, pur appartenendo al gruppo dei moderatori, devo dire che, relativamente a questo aspetto, sto perdendo un po’ di entusiasmo…
Il dibattito, l’ho scritto in almeno due post (ma forse anche in qualche altra circostanza), mi appare privo di senso…
Come ha ben scritto Man Ray qualche decennio fa, molta gente si interroga sul “Come” invece che sul “Cosa” e, aggiungerei, elemento ben più importante, sul “Perché”…
Roberto Ilbavarese , uragano di passioni ed intelligenza, idee e talvolta (più o meno fondate) polemiche, qualche giorno fa ha lanciato un bellissimo topic per la creazione di un ipotetico, quanto virtuale (nel senso che si chiedeva un contributo di idee), “manifesto” di Fotoavventure..
Un pensiero creativo che, purtroppo (ancora una volta..) ha spostato il focus dell’attenzione lì dove lo hai (ri)messo tu…
Quindi è una sorta di “loop” comunicativo, forse, senza esasperare le questioni, direi quasi “nevrotizzato”…
Per dare un contributo concreto alla tua domanda, io ti esprimo le mie opinioni, relative, parlandoti di come opero io: ho passato circa 25 anni a stampare in b/w sperimentando tutto lo sperimentabile (bagni di sviluppo in correlazione a svariate pellicole, carte baritate e politenate in relazione a tecniche di sviluppo e viraggio, ecc.. ecc..). Avevo una camera oscura davvero ben costruita (IFF Eurogon 4x5”, tutti gli obiettivi fino al 24x36, condensatori e maschere dedicate, bacinelle, esposimetro da stampa, ecc…)…
Dopo aver scoperto le potenzialità  del sistema “ibrido” – sul quale ho investito circa un anno di sperimentazioni – ho continuato a fare le riprese b/w in analogico (con sviluppi che mi soddisfano molto, quali ad esempio i bagni al pirogallolo nella versione “RolloPyro”) ed ho digitalizzato questi (“cristallini”) negativi con uno scanner a tamburo in alta risoluzione.
Dopo una accurata lavorazione in “camera chiara” (che conduco “eticamente” – cosa importante – con metodologie del tutto equivalenti a quelle che utilizzavo in camera oscura al fine di ricavare il massimo dettaglio dal negativo) ottengo un file che viene stampato, solitamente in grande formato (circa 60x80 cm) da un service Lambda (stampa chimica)..
Nel corso della mia sperimentazione sono rimasto molto colpito dalla visione di straordinarie immagini b/w (proprio Lambda) fatte da Josef Koudelka (autore paesaggista di rara potenza espressiva).. Con ciò, devo dire, mi è sempre rimasto il rimpianto per il fascino della camera oscura e di tutto ciò che, in termini di “processo” riesce a trasmettere al fotografo.
Oggi la fotografia sta segnando un passaggio, fra tecnologie e risorse, indiscutibilmente epocale. Molti autori di fama internazionale si sono rivolti ai sistemi ibridi od hanno sposato “tout-court” la fotografia digitale. Non so se questo sia un bene o un male… Ma non è disquisendo solo sul “mezzo”, credo, che si puà comprendere se una immagine è attribuibile alla categoria del “fine-art” o meno..
Credo che il “mezzo” abbia una valenza importante, sotto il profilo concettuale e metodologico (oltreché qualitativo), ma credo che il “Primato” continui ad appartenere sempre alle idee ed ai progetti…
Tra lo scatto, e ciò che al termine di un percorso decido di esporre (o rappresentare), in mezzo, c’è un’attività  di elaborazione (cognitiva, razionale, espressiva) che prescinde dalla “aridità â€ del mezzo e da tutto ciò che (nel bene e nel male) possiamo di esso considerare…
Grazie, comunque per aver (ri)proposto la questione…
Un segno, comunque tangibile e fresco di questo (forse logoro) dibattito…
Ciao,
Luca (Rollo Pyro)

Inviato: 19/12/2006 15:54
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Re: Sulla fotografia fine art

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15/6/2006 10:29
Da Roma, Aversa,Aversa,Roma
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Io ritengo che fare fine art, non significhi possedere questo o quello strumento creativo, ma fare della fotografia (intesa come strumento cominicativo) una manifestazione dell'arte e dell'ingegno umano(in qualche forum del passato il caro Rob Bavarese parlava giustamnete di intellighenzia).Mettere le mani nella bacinelle o sul mouse, non è fare o meno fine art,stampa argentica oppure ai pigmenti non fa di una opera un prodotto più o meno fine art.Non credo che questo o quello strumento possano arrogarsi il diritto da soli di fare del fotografo uno "fotografo fine ",per il solo fatto di essere utilizzato.

Gianluca

Inviato: 19/12/2006 16:00
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Re: Sulla fotografia fine art

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8/10/2006 17:44
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Forse é il momento di non parlare più di Fine Art, ma se l'etichetta esiste é perchè voleva o vuole dire qualcosa.
Personalmente progetto e scatto pensando al reportage e per questo non mi sono mai sentito un fotografo fine art, ne mai altri mi hanno considerato tale.
A me é sempre sembrato che con fine art si indicasse un tipo di fotografia realizzato con tecniche e tecnologie specifiche frutto anche di una storia dei procedimenti altrettanto specifica.
Certo hai ragione, baritato, a dire che non basta il mezzo per essere considerati fotografi fine art, ma, come sempre, sarà  la comunità  di critici, fotografi, artisti a definire di volta in volta chi sarà  un "fine art" (e non apriamo la discussione sulla critica...é così e bon) e ogni volta che si parla di fotografi fine art, mi sembra, di essere di fronte a tecniche, tecnologie specifiche. Che so un Salgado non l'ho mai sentito arruolare nei fotografi fine art.
Koudelka, da quando usa il formato largo si inizia, ma prima no! cos'è cambiato ?
Per carità  sarà in difetto di letture e non leggo tutto ma non l'ho mai sentito. Dunque fine art qualcosa vuol dire - la risposta di RolloPyro ne é una dimostrazione.
Che poi oggi possa non avere più senso parlarne mi sta pure bene, ma perchè ?
Rispondere a questa domanda vuol dire rispondere anche alal domanda di cos'è la fotografia oggi, ricollegandosi anche ai vari topic recenti a partire da quello sul manifesto (ci arriviamo bavarese, pian piano...).

Un ultima considerazione, provando a rispettare il nuovo regolamento la ricerca sul fine art l'ho fatta ed esce di tutto, appunto. Siamo, o eravamo, dentro un forum di fine art.
Ma una definizione nel tempo che ho avuto non l'ho trovata, pecco io, sicuramente, ma capite cosa voglio dire...
bs
marco




Inviato: 19/12/2006 16:31
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
No per me il mezzo è irrilevante puoi usare una Lomo e fare Fine Art e puoi avere un 8X10 e stampare su baritata e fare poco più che banali cartoline.
Non sono e non sarà mai convinto che un semplice intervento di alto artigianato fine a stesso e quindi la pura manualità /tecnica possa produrre Fine Art, dove nell'accezzione Fine Art intendo (io) stampa d'artista e non stampa d'arte o ad arte.
La stampa d'artista <e quindi il processo artistico/intellettuale/culturale> ha una sua ragione d'esistere che chiameremo A
La stampa d'arte (o ad arte) <e quindi il procedimento tecnico/meccanico/conoscitivo/manuale> ha una sua ragione d'esistere che chiameremo B
A è diverso B
A puà anche contenere B
B non contiene A
A puà necessitare del sapere B
B non necessita del sapere di A
puà esistere anche un insieme C generato dall'incontro di un A e un B....


mi son fumato il te all'eucalipto!!!


Inviato: 19/12/2006 16:34
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Re: Sulla fotografia fine art
Moderatore
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11/3/2004 9:36
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Debora, grazie della domanda, ne abbiamo già  discusso altre volte (se fai una ricerca trovi almeno un paio di topic belli "succulenti") ma è un argomento controverso e che si presta a riflessioni in continua evoluzione, quindi è sempre utile discuterne.

Intanto ne approfitto per sottolineare un concetto che più volte ho espresso qui sul forum, cioè che una cosa è il contenuto redazionale del sito (articoli, recensioni, ecc.ecc.) ed una cosa è il contenuto del forum, è evidente che solo sul contenuto redazionale del sito noi abbiamo il controllo totale e possiamo esprimere una linea editoriale (anche nei confronti della fine art), nel forum invece il nostro controllo sugli argomenti trattati e sul modo in cui vengono trattati, è molto ridotto, come è giusto che sia, e quindi non mi sentirei di prendere il forum in assoluto come riferimento per valutare l'orientamento del portale, chi partecipa sul forum come dice giustamente Gerry spesso è un fotografo che non ha interesse nella fine art e propone altri argomenti, ripeto, fa parte della natura e della definizione stessa di un forum aperto e libero alla circolazione di argomenti e di idee come il nostro.

Ti taglio/incollo due miei interventi del passato in cui esprimo la mia opinione sia sulla dicotomia contenuti redazionali vs forum e sulla politica editoriale futura di Fotoavventure, che sulla definizione di fine art in generale, scusa ma sono ancora incasinato ed il mio pensiero non è cambiato:

"Premessa.
Siamo consapevoli dhe la denominazione "Portale della fotografia fine art" contenga degli elementi di problematicità , vuoi per la vaghezza ed indeterminatezza del termine "fine art", e vuoi anche per un "malinteso" iniziale, cioè Fotoavventure era nato identificandosi quasi esclusivamente con i paesaggisti americani e con il grande formato, quindi avevamo utilizzato il termine "fine art" in quel contesto lì, poi il sito si è evoluto, è cambiato, gli interessi perosonali dei fondatori e degli iscritti si sono evoluti e sono cambiati, ma quella denominazione iniziale è rimasta.

Ne abbiamo già  discusso e le prime decisioni sono già  state rese operative, tipo quella di evidenziare con un colore diverso i topic dei forum più attinenti alla "fine art", altri interventi seguiranno nei prossimi mesi con la precisa volontà  di preservare la specificità  ed unicità  di Fotoavventure, ma allo stesso tempo mantenere quella necessaria flessibilità  che è fondamentale quando si ha un forum di discussione all'interno di un sito.

Perchè è anche giusto essere consapevoli che esiste una dicotomia reale tra il contenuto redazionale di un sito ed il suo forum, là  dove il contenuto redazionale è il vero specchio della vocazione editoriale e tematica del sito, là  dove invece in forum, ogni forum (non solo il nostro), ha un pò una sua vita propria, è di difficile controllo/prevedibilità , e vive di difficili equilibri e equilibrismi sulla lama di rasoio, una eccessiva rigidità  rischia di "ucciderlo" così come rischia di fare altrettanto un eccessivo "generalismo".

Nell'ambito del contenuto redazionale ci sono parecchie idee, sempre legate al discorso fotografia "artistica" e per rendere sempre più evidente la vocazione editoriale di Fotoavventure, una di queste è una nuova sezione, che probabilmente si chiamerà  "Incontri con l'autore", in cui con cadenza regolare intervisteremo fotografi noti della scena nazionale e non, si recensiranno libri di immagini fotografiche di autori noti ed anche meno noti, così come implementeremo le recensioni di carte fine art, tecniche di stampa e recensioni di stampanti/plotter.

Continueremo poi nella nostra "campagna" di sostegno al grande formato e di approfondimento delle tematiche tecniche ed espressive legate a questa forma di fotografia, questo non c'entra niente con la "fine art", come dice giustamente Roberto/Ilbavarese, così come non significa assolutamente nessuna "crociata" contro il digitale che anzi continuerà  ad essere ben presente e con sempre maggiore frequenza nel sito (vedi sopra recensioni di stampanti, scanner, carte inkjet), però vogliamo fortemente mantenere ed ampliare questa nostra unicità  ed atipicità  nel panoramo italiano e vogliamo fortemente sostenere la tradizione della fotografia a grande formato, e quella argentica più in generale, che faticano a trovare spazi sul web."




"Come è stato bene espresso nei vari interventi di questa discussione, il concetto di stampe fotografiche fine art oggi è veramente di difficile elaborazione, vuoi perchè è un concetto che si è evoluto parecchio nel corso degli anni ed ancora oggi vive un costante mutamento...io stesso vivo e testimonio di questa "crisi": sono uno dei webmaster di un sito che si autodefinisce il "portale della fotografia fine art" e poi, e meno male!!!, e per fortuna!!!, qui si parla di fotografia a 360° (e avanti così ragazzi!!!!); poi in alcuni miei interventi sul forum, come dice giustamente Renzo, a volte parlo di cosa intendo io per fine art ma se uno va sul sito mio e di Cristina si rende subito conto che non proponiamo i nostri lavori, o la nostra ricerca, come stampe fine art o fotografia fine art, ci riferiamo alle nostre immagini semplicemente come alla nostra "photography", e questo perchè sostanzialmente ci interessa solo fare fotografia e che la nostra fotografia sia un giorno rilevante all'interno dell'arte contemporanea, che poi le nostre stampe siano o no fine art è una questione che sinceramente non è così rilevante per noi, anzi sinceramente non ce la poniamo proprio, ci poniamo la questione della qualità , della archiviabilità  e della resa espressiva, che poi è la stessa cosa che dice Floriano, cioè anche noi perseguiamo con serietà  "l'abilità  tecnica, la sensibilità  artistica e l'onestà  intellettuale", se poi ci riusciamo o no è tutta un'altra faccenda...

Certo che la questione era abbastanza semplice fino alla fine degli anni '60, là  dove i testi "sacri" di Adams, la centenaria tradizione delle stampe b&w, lasciavano poco spazio all'interpretazione: 1) le stampe fine art erano le stampe in bianco e nero, realizzate cercando di applicare un livello di eccellenza in ogni fase della realizzazione, eccellenza nell'apprendere tutte quelle conoscenze tecniche in fase di stampa che permettano sia un controllo creativo/espressivo sul risultato finale (e quindi la garanzia di raggiungere un risultato visivo e qualitativo di livello non comune, là  dove le stampe venivano realizzate molto spesso dagli stessi autori), 2) ed eccellenza nella scelta dei materiali con cui si realizza e si monta la stampa, eccellenza "estetica" ed eccellenza d' "archiviabilità "...poi all'inizio degli anni '70 è arrivato un certo Egglestone che ha "sconvolto" il mondo della fotografia con una celeberrima mostra che ha avuto l'enorme merito di far assurgere anche la fotografia a colori allo stesso livello di considerazione ed allo stesso statuto della fotografia b&w, quindi da quel momento anche le fotografie a colori è stata accettata nel mondo dell'arte e le stampe a colori hanno cominciato ad essere considerate fine art...e qui le cose hanno cominciato a complicarsi un pò, vuoi perchè la percentuale dei fotografi a colori che stampavano i propri lavori personalmente è sempre stata di gran lunga inferiore a quella dei fotografi b&w che si chiudevano in camera oscura con le loro bacinelle (e qui ha cominciato a vacillare la "certezza" del punto 1), e vuoi perchè sull'archiviabilità  delle stampe a colori i dati erano, ed ancora oggi in un certo senso lo sono ancora, molto più inderterminati e vaghi rispetto alle stampe b&w (e qui ha cominciato a vacillare la "certezza" del punto 2 in relazione al discorso "archiviabilità ")...poi è arrivata l'accettazione della fotografia come forma d'arte contemporanea, in un panorama, quello dell'arte contemporanea, in cui alcune questioni "squisitamente" fotografiche (spesso legate appunto al concetto della fine art) hanno poco peso rispetto invece all'aspetto concettuale del lavoro, e poi sono arrivate pure le stampe inkjet e la diffusione a livello di massa della stampa a colori realizzata personalemente in casa, per cui una miriade di fotografi hanno ricominciato a definire "fine art" le stampe che vendono poi direttamente al pubblico...

Per tornare alla nostra esperienza, visto che ci è stato chiesto direttamente di parlarne...noi vogliamo che le nostre stampe siano, dalla realizzazione tecnica, alla resa visiva, alla scelta del metodo di stampa, alla scelta del supporto, alla scelta del metodo di montaggio, parte di un unico processo e progetto espressivo che parte molto molto prima, ed hanno la stessa importanza che ha la scelta del formato di ripresa, la scelta della pellicola, la scelta dei soggetti, sono solo una parte di un lungo processo che poi culmina appunto nella stampa...per questo motivo noi consideriamo un lavoro riuscito (non lo chiamo stampa perchè io la intendo sempre montata, la stampa "a nudo" non è ancora il lavoro finito, manca di qualcosa), di qualità , quando riusciamo ad "avvicinarci" il più possibile a ciò che vogliamo esprimere sia a livello concettuale che visivo, sia nel caso in cui magari cerchiamo la massima nitidezza che in quello in cui magari dovessimo decidere di avere un cielo pixellato...poi, dal momento che i nostri lavori vengono anche proposti in vendita, è un nostro scrupolo personale ed una forma di rispetto per chi ci onora di appendere un nostro lavoro alle pareti di casa sua, cercare di utilizzare materiali e tecniche che garantiscano la massima archiviabilità ...su questo punto mi preme aggiungere che, per quella che è la nostra esperienza, nessun gallerista o curatore ci ha ha mai fatto domande o richieste, e sottolineo mai, relativamente alla archiviabilità  dei lavori, e questo è tanto più vero quanto parliamo di gallerie specializzate in arte moderna e contemporanea, è probabile che nelle gallerie specializzate in fotografia la cosa sia diversa, però non abbiamo esperienza in tal senso...

Ed aggiungo anche che no, il fatto di decidere per una edizione limitata non ha necessariamente un rapporto diretto con il fatto che la stampa sia fine art, per quanto riguarda le gallerie d'arte quella dell'edizione limitata è una richiesta, e che ha motivazioni solo "commerciali", che viene fatta all'artista per limitare il numero dei lavori presenti sul mercato e conseguentemente aumentare i prezzi mano a mano che si esauriscono, mentre per chi vende fotografia di paesaggio online secondo me è un pò un modo sia per dare un maggiore interesse commerciale e di collezionismo alle proprie stampe, ed anche per smettere ad un certo punto di stampare sempre la stessa immagine all'infinito..."







Inviato: 19/12/2006 16:40
Il mio sito

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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Citazione:

ilbavarese ha scritto:
..........


mi son fumato il te all'eucalipto!!!




Per me ti sei fumato anche qualcosa di piu forte

Almeno almeno un paio di alberi di natale con bocce e lustrini compresi



Inviato: 19/12/2006 16:41
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Re: Sulla fotografia fine art

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8/10/2006 17:44
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Mi rileggo con calma il tutto ma mi sembra che possiamo sbarazzarci della definizione di fine art...un termine o vuol dire qualcosa o non se ne fa nulla. Personalmente parlerei di fotografia e c'è n'è d'avanzo.
Bavarese non ho capito a chi era riferito il tuo no (giusto per rispondere...) se per caso era al mio post non intendevo certo dire che la tecnica definisce il fine art. Ho detto altre cose. Se era riferito ad altro, bon.
Ma rileggo tutto, prometto.
bs
marco

Inviato: 19/12/2006 17:15
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato

Chiederà le ferie natalizie anticipate per poter leggere le vostre risposte...

Ora con calma mi leggo tutto, chiedo venia se ho intavolato un discorso già  affrontato più volte ma essere novelli in un forum non aiuta.
Poi mi faccio anche una ricerca per vedere cosa era stato scritto.


Inviato: 19/12/2006 18:59
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Cara Deborah,
sono un ignorantone e con le lingue sono una nullità : così sono andato a vedere il vocabolario di mio figlio (III scientifico) e ho letto: Fine...bello; eccellente; meraviglioso; ...- arts, belle arti. Allora ho preso photography + fine + art e ne deduco: fotografia artististca, a valenza artististica, con contenuti artistici, bella, eccellente, meravigliosa.
Rimango dell'idea che il titolo del sito è programmatico di "una volontà  di eccellenza per avventurarsi nel mondo fotografando in modo artistico, ricco di contenuti e originalità ". Gli anglisti mi correggano se le mie deduzioni sono poco serie.
Ti auguro buone feste e fotografie "fine-art" a più non posso. Con grande simpatia, Candidus/Floriano.

Inviato: 19/12/2006 19:09
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Marco/samuel
ti prego mi chiamo Roberto!!!

Il no era riferito alla precisa domanda dell'autrice del Topic.

Inviato: 19/12/2006 19:28
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Re: Sulla fotografia fine art

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Bavarese d'ora in poi sarai Roberto, per quanto mi riguarda terrei il doppio nome o solo samuel (abbiamo molto a che fare io e samuel) perchè in questo forum abbiamo un quantità  di marco persin confusiva.
Se fin art vuol dire quello che ha detto Candido, firmo sin d'ora, e allora siamo nel posto giusto...la questione é esserne all'altezza.

ciao Roberto e ciao Candido
bs
marco

Inviato: 19/12/2006 20:52
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: Sulla fotografia fine art

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Facciamo cosi': In setimana fcio un salto al Fine Art Museum di Boston, ch e' a pochi passi dalla casa dove abito in questo periodo, e poi vi faccio una relazione.

Inviato: 19/12/2006 23:01
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Franz....purtroppo il regolamento mi impedisce di esprimere il pensiero (un pò d'invidia).....comunque buon rotolone Regina a te con tutti i suoi dieci piani di morbidezza che sicuramente ti serviranno tutti...(ironia no flame)

Inviato: 19/12/2006 23:20
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Re: Sulla fotografia fine art
Moderatore
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Una cosa sono le definizioni originali, una cosa è l'uso comune di un certo termine.

Al giorno d'oggi, nell'uso comune, direi che il termine Fine Art tende ad indicare una produzione di elevata qualità  tecnica, con contenuti classici (descrittivo-contemplativi).
Non l'ho mai visto applicato a produzioni caratteristiche dell'arte contemporanea, invece l'ho visto spesso abbinato a produzioni tipo quelle di Alan Briot, Michael Fatali, Michael Reichmann, etc.

Fer

Inviato: 20/12/2006 0:38
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Sulla fotografia fine art
Moderatore
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6552
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E' così semplice!!!

Se fai solo bianco nero, rigorosamente analogico, meglio poi se col SZ, e te lo stampi su carta baritata con un obbiettivo a 6 lenti, ottieni foto "fine art". Se lo stampi con un obbiettivo a 4 lenti, no.


Inviato: 20/12/2006 1:30
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Re: Sulla fotografia fine art
Utente non più registrato
Citazione:

Fer ha scritto:
Una cosa sono le definizioni originali, una cosa è l'uso comune di un certo termine.

Al giorno d'oggi, nell'uso comune, direi che il termine Fine Art tende ad indicare




Ptrebbe essere anche una combinazione di lingue

Fine in lingua Italiana + Art in lingua inglese

Quindi...

La "Fine dell'Arte Fotografica".....potrei usarla come slogan in calce alle mie foto


Inviato: 20/12/2006 8:14
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