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1 Utenti anonimi
Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Sorry per lo sbaglio di persona
in ogni modo il tuo concetto di fotografia di paesaggio Fer è molto riduttivo e per niente realistico. Sarebbe come dire che chi fa foto architettonica deve fotografare solo l'edificio nella sua interezza senza potersi dedicare a dettagli, dintorni o parti dello stesso. Certo che non posso girare intorno al monterosa molto facilmente oppure se ce un cielo che non dice nulla non posso cambiarlo a mio piaceimento.....ma come tu ti adatti nel genere che ti paice e dici di girare guardare adattarti....pensi che non lo possa fare io con una pietra, un fiore, un albero oppure cercando soggetti adatti. Tempo brutto? vado a fotografare cascate o acque in movimento, fiori ecc ecc....bello con delle nuvolette fotogeniche fotografo il paesaggio dando rileivo al cielo.....oppure aspetto la sera per il tramonto o mi sveglio all'alba, completamente sereno? (il tempo che mi piace meno di tutti) faccio fotografie di particolari con l'uso di pannelli riflettenti o flasch ne + ne meno di come ti comporti tu.....oppure io non posso urarli perche faccio foto di paesaggio? A essere sincero mi da un po fastidio quando parlano di fotografia di paesaggio in maniera cosi riduttiva. Sembra che la foto di paesaggio sia foto di serie B e che tutti siano capaci di realizzare bei scatti conla luce e la condizione giusta. Io invece potrei dire la stessa cosa della foto architettonica o archeologica industriale ecc Fotografate le opere di altri!!!! fotografate opere di altri uomini che non sono vostre.....allora queste foto non sono arte ma solo documentazione fotografica...........inoltre potrei definirlo eticamente discutibile perche copiate le opere di altri (se ad esempio fotografate un edificio) Naturalmente non la penso assolutamente cosi ma volevo, continuando con lo spirito del topic, essere provocatorio per far capire il mio punto di vista , giusto o sbagliato che sia Gerry
Inviato: 2/6/2006 15:12
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Boh, Gerry, non ti capisco, pazienza!
Fer
Inviato: 2/6/2006 15:17
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Tessera C.F.A.O. n°14 Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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27/3/2004 10:06 Da Svizzera -Lugano
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... mi sono perso
alessio
Inviato: 2/6/2006 15:19
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Skype: Disperso69 Tessera C.F.A.O. n°2 "il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!" ...... |
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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21/5/2005 16:44 Da Riviera del Brenta
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......... nell'era del digitale tutto è possibile.............(tanto per stare nella provocazione).
Ciao Stefano
Inviato: 2/6/2006 15:19
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..................... In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ... Tessera C.F.A.O n°1 ......... ... |
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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13/2/2004 9:11 Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Non credo che la questione fosse quella di determinare il pedigree del genere di fotografia X contro il genere Y.
Tutti possono essere egualmente nobili. Purtroppo però è innegabile che il business in Italia NON sia nella fotografia di paesaggio e che buttarcisi a capofitto sarebbe dal punto di vista commerciale molto rischioso o poco remunerativo .
Inviato: 2/6/2006 15:26
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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25/8/2005 8:38 Messaggi:
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Ma la volete smettere di tirarvi i pomodori marci tra di voi??
E io che ci sto a fare? VOGLIO LA MIA PARTE, PER LA MISERIA!
Inviato: 2/6/2006 15:27
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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13/2/2004 9:11 Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Citazione:
temo questo 3ad si infiammerà molto presto
Inviato: 2/6/2006 15:28
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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25/8/2005 8:38 Messaggi:
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Piu' seriamente...
... avevo parlato dell'essere vicino al luogo di interesse come condizione appunto necessaria, il che implica <i> non sufficiente </i>, proprio per non cadere nella critica di Roberto: un totale incapace puo' vivere vent'anni dentro a Yosemite e non tirarci fuori nulla, questo e' ovvio. L'altro mio tema era di pervenire ad una strategia, e qui mi sembra che nessuno mi abbia contraddetto. Cioe' "SE" (cosa che mi sto ancora chiarendo) ho l'ambizione di fare della fotografia di paesaggio che sia artisticamente valida e non semplicemente bella ma gia' vista "DEVO" concentrarmi su posti in cui posso iterativamente affinare la loro lettura (e poi avere il manico, ma questo scusate e' ovvio...non che ce l'ho, ma che ci vuole!). Dato che non dispongo dei mezzi per vivere in Islanda (o nel Mato Grosso, o in Basilicata) per sei mesi a far fotografie, mi devo concentrare su cio' che e' vicino a me. La fortuna di vivere in Italia, piuttosto che in Belgio (con rispetto per il Belgi) e' che ho CENTINAIA di luoghi da scegliere comunque. O no?
Inviato: 2/6/2006 15:36
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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13/2/2004 9:11 Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Non fa una grinza
Inviato: 2/6/2006 15:39
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Personalmente, sono d'accordissimo con te!
Fer
Inviato: 2/6/2006 15:39
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Si ... e quindi per te non ci sono pomodori alessio
Inviato: 2/6/2006 15:41
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Skype: Disperso69 Tessera C.F.A.O. n°2 "il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!" ...... |
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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In pratica anche nella fotografia di paesaggio non è la luce che deve adegaursi al fotografo o a ciò che gli piacerebbe fotografare ma è ili fotografo che in base alla luce che trova cerchera il soggetto piu adatto. In queste occasioni a mio avviso si vede il manico del fotografo.....in quanto in condizioni atomosferiche che altri definirebbero pessime il buon fotografo sapra dove e come realizzare scatti comunque buoni. Ed in partica segue anche il tuo pensiero ma..... Devi spiegarmi Fer cosa cambia in questo caso tra fotografia di paesaggio, architettonica o qualunque altra fotografia che abbia comunque bisogno di luce naturale? (natualmente in studio con sola luce flsch il discorso non avrebbe senso) Riporto delle tue frasi: Citazione:
Io si sono schiavo della luce ma non ne sono ne piu ne meno di quano non lo sei tu......ma al contempo come te so come giocarci evolgerla a mio vantaggio, cercando soggetti che vengano valorizzati dalla sua tonalita e taglio.....posso ricorrere a pannelli riflettenti o flash ne piu ne meno come li utilizzeresti tu e volendo anche a filtri..... Ora spiegami la differenza che ce tra l'utilizzo che faccio io della luce (fotografo di paesaggio) e quella che ne fai tu? Dimmi perche tu puoi girare in torno a un particolare mentre io devo stare fisso come un bacala? Per fare il giro del monte rosa è un po problematico ma a un albero una roccia o per aggirare una baita ce la faccio ancora non sono atleticamente cosi scarso come credi Ciao Gerry
Inviato: 2/6/2006 15:43
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Io ho semplicemente obiettato a questa tua frase:
"Mxa non sono nemmeno daccordo con te quando dici che ti stai rivolgendo a un tipo di fotografia meno soggetta ai capricci del tempo...........se intendi fotografia architettonica, archeologia industirale ecc ecc perche parlare di fotografia senza parlare della ricerca della luce perfetta o almeno piu adatta non è proprio possibile." dicendo che io non sono d'accordo: non ho questi problemi di luce, non ho bisogno di andarmi a cercare la luce perfetta, e anche se capito in un posto mai visto prima con la luce che c'è al momento, non ho grosse difficoltà a tirarci fuori immagini buone da portare a casa. Fine. Se questa indipendenza dalla luce vale anche per te, ne son contento, ma allora non mi spiego la frase quotata. Tutto qui, non m'interessa granché polemizzare... e tantomeno mi metto a catalogare i generi fotografici in serie A e serie B, sarebbe da fuori di testa! Fer
Inviato: 2/6/2006 15:54
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Bisogna capire quali sono le distanze in gioco e soprartutto il tempo che ci si impiega a raggiungerlo....... Per assurdo se decido di fotografare il parco naizonale dello stelvio o quello dell'Engadina, dovro mettere inconto di avere un intera giornata libera se non un fine settimana e disto solo 200 km da quei parchi. A questo punto le giornate che potrà dedicarmi al mio scopo nell'arco dell'anno si riducono e se va bene ci andro 10 o 15 volte. Nel mio viaggetto in Isalnda ci sono rimasto un mese e quindi pur essendo molto piu distante ho avuto piu possibilita di effettuare buoni scatti. Non è un discorso cosi scontato come potrebbe sembrare, alle volte le mezze distanze ti fragano molto di piu di quelle grandi. A mio avviso se si parla di luoghi vicino a casa e facilmente raggiungibili devono essere luoghi in cui ci puoi andare anche se ai solo 3 o 4 ore.........luoghi che puoi raggiungere in poco tempo quando vedi che il tempo promette e non devi pianificare un viaggio/gita. Devo essere paesaggi che riesci a scorgere aprendo la porta di casa............ Gerry
Inviato: 2/6/2006 15:57
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Allora Fer non andiamo per niente daccordo. Tu puoi dire a un fotografo di paesaggio quele è il suo rapporto con la luce mentre io non posso obbiettare a cio che dici.........mi fa piacere scoprire questo tuo lato..... Io le tue parole le ho intese come uno snobbare la fotografia di paesaggio perche secondo te e sottolineo secondo te ha bisogno di una luce spettacolare e perfetta..........forse invece non sei capace di adattarti dico io.....mentre sempre secondo te ci riescei con altri generi.....e sempre tendo il tuo tono di conversazione ti rispondo che nemmeno a me frega un gran che se ci riesci o no, buon per te. Gerry
Inviato: 2/6/2006 16:06
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Ho eliminato tutte le tue altre osservazioni per brevita', ma sono molto interessanti. Ci devo ragionare su, perche' il discorso su "cosa e' fotograficamente vicino" che fai tu e' piu' articolato della mia posizione iniziale.
Inviato: 2/6/2006 16:10
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Ciao,
vedo che piano piano la giusta misua viene fuori... In una foto di paesaggio, secondo me, il manico c'entra e come, perche' puo' con le sue capacita' e la sua esperienza rivolgere a proprio favore anche situazioni ambientali in cui il fotografo "normale" non uscirebbe nepppure di casa. Ovviamente il fatto di abitare in un determinato posto aiuta. E' evidente che il sole durante l'anno compie spostamenti notevoli verso l'alto e quindi le ombre in determinate stagioni dell'anno sono piu' favorevoli, come pure la stagione stessa, intesa come metereologica, puo' venire notevolmente incontro. Chi abita vicino al soggetto da fotografare ha moltissime chances in piu' ma l'occhio e le capacita' tecniche del professionista, se si escludono le condizioni climatiche proibitive come la nebbia o comunquele condizioni di assenza di visibilita', sono un notevole valore aggiunto. Ciao, Renzo
Inviato: 2/6/2006 17:35
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Assodato che vi sono generi fotografici diversi e che stilare classifiche di meritocrazia non è sensato, è pur vero che ognuno ha un suo genere prediletto, che tratterà a suo modo e secondo i propri scopi. Proprio perchè generi diversi, ed in aggiunta "interpretati" in modo diverso (all'interno dello stesso genere) dal fotografo, essi presuppongono spesso attrezzature diverse, approcci diversi e condizioni diverse. Tutto quì. Non si sottraggono a queste valutazioni quindi, nemmeno i fattori atmosferici e le condizioni della luce. Se io voglio rendere la magnificenza del Cervino quando illuminato dalla luce radente e calda del tramonto, bè.....c'è poco da fare; se in quel momento piove grazie alle competenze tecniche potrà portarmi a casa un'immagine valida e piacevole, ma non quella che avevo in mente. Altri generi sono meno schiavi del meteo. Se fotografo still life non me ne puà fregare di meno se fuori nevica. Allo stesso modo, con pur sottili differenze, altri "soggetti" fotografici risentono meno del tempo. Se prediligo l'archeologia industriale incentrata su dettagli delle fabbriche in decadenza chiaramente me la posso cavare con "accorgimenti" tecnici per ripristinare condizioni di illuminazione soddisfacenti. Questo è possibile perchè l'elemento da immortalare lo consente. Con il cervino o con una veduta paesaggistica no. Non si tratta di stilare classifiche ma di essere obbiettivi.
Condivido in pieno il ragionamento di Gerry sul tempo richiesto per ottenere quello che si vuole in rapporto alla distanza geografica del soggetto. Effettivamente sono le "mezze distanze" che fregano. Se devo percorrere 30 o 40 Km no problem, ci posso arrivare più e più volte. Se pianifico una vacanza nell'altro emisfero magari ci resto 3 settimane, e se non voglio girare per forza come un matto riesco a concentrarmi su determinati soggetti, magari non in maniera ottimale (come se vivessi lì) ma neanche da buttare. Se il mio soggetto è a 200 o 250 Km.....allora son dolori. Marco(pamar5)
Inviato: 2/6/2006 18:26
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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Citazione:
Se prediligo l'archeologia industriale incentrata su dettagli delle fabbriche in decadenza chiaramente me la posso cavare con "accorgimenti" tecnici per ripristinare condizioni di illuminazione soddisfacenti. Questo è possibile perchè l'elemento da immortalare lo consente. Con il cervino o con una veduta paesaggistica no. Non si tratta di stilare classifiche ma di essere obbiettivi. Ti bacerei!! Ma io l'avevo detto così male che non si capiva? Citazione: Condivido in pieno il ragionamento di Gerry sul tempo richiesto per ottenere quello che si vuole in rapporto alla distanza geografica del soggetto. Effettivamente sono le "mezze distanze" che fregano. Se devo percorrere 30 o 40 Km no problem, ci posso arrivare più e più volte. Se pianifico una vacanza nell'altro emisfero magari ci resto 3 settimane, e se non voglio girare per forza come un matto riesco a concentrarmi su determinati soggetti, magari non in maniera ottimale (come se vivessi lì) ma neanche da buttare. Se il mio soggetto è a 200 o 250 Km.....allora son dolori. Sono d'accordissimo, tanto più che c'è la variabile Traffico. Per esempio, se voglio andare a far foto al Parco del Circeo, che pure è solo a 80 km da casa mia, a seconda del periodo, dell'ora e della sfiga posso metterci anche 3 ore ad arrivare; mentre per andare a fotografare i camosci nel Parco Nazionale d'Abbruzzo, che pure dista quasi 200 km, è possibile che mi ci voglia di meno (sempre fuori portata per una puntata fotografica in giornata, purtroppo; ma se non altro è in un'altra regione e pure in montagna...). Non so se in altre zone europee e soprattutto USA è così, ma in Italia sta diventando sempre più complicato coltivare alcuni generi fotografici, se non si vive già vicino ai posti di interesse (tra cementificazione, vie di comunicazione non sempre dirette, traffico). Fer
Inviato: 2/6/2006 18:50
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Tessera C.F.A.O. n°14 Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Foto di paesaggio: dichiarazione provocatoria |
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La provocazione di Marco è un pensiero che ho da molti anni.
Stamane a Padova c'era un sole magnifico e condizioni di visibilità eccellenti: mi sono ripetuto più volte " ah se abitassi in montagna ! sarei stato in giro dalle 5 del mattino ed ora sarei in vetta e stasera a fotografare un tramonto" Invidiando chi abita in montagna. Ma come avrete capito a me piace la roccia e fotografo solo quell'ambiente naturale. Mi "consola" il fatto di quei tanti fotografi americani che vorrebbero fotografare venezia che io ho a 20 minuti di treno: siamo alle solite il pane a chi non ha i denti. Però è indubbio che per un appassionato di montagna sarebbe più congeniale abitare in quei luoghi: stamattina sono andato nella piazzetta a fotografare il blu riflesso negli specchi di un grattacielo, Gerry ( che invidiavo ) poteva fotografare le pale dal balcone di casa. Nessuno potrà dire se la mia foto urbana sia più bella di quella scattata dal suo balcone, ma è certo che se io abitassi in montagna oggi sarei stato a fotografare creandomi delle opportunità che qui non ho avuto. Posso inventarmi degli artifici per le condizioni di luce non ottimali ma inventarmi delle catene montuose nella pianura padano proprio no. In secondo luogo ( questo vale almeno per me ) per fotografare bisogna avere confidenza con il soggetto, anzi di più, bisogna conoscerlo e persino amarlo. Solo così è possibile ritrarre le particolarità , i modi, gli atteggiamenti propri. Vale per una donna/modella ma altrettanto per i luoghi e gli scenari dove una abituale frequentazione pone in netto vantaggio. Lo stesso Gerry ( non per tirarlo continuamente in ballo ) mi ha fatto molto gentilmente da guida in occasione di un nostro recente incontro mostrandomi dei posti che non consocevo pure essendoci passato a fianco in auto almeno da 20 anni. Questo è molto diverso dal voler dire che se uno come me abitasse in montagna farebbe fotografie più belle !
Inviato: 2/6/2006 20:35
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le mie immagini su www.foto-art.it... | ||
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