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Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Briot ha la fortuna di vivere in posti magnifici, dove l'abilità  e la creatività  del fotografo possono fare poco per migliorare un'immagine, anzi, se mai vengono costrette dal clichè che un certo tipo di fotografia impone.

Nonostante sono parzialmente d'accordo con quanto scrivi,Fatali ha dimostrato il contrario.
Il fotografo puà fare comunque molto, anche se il posto è già  di per se eccezionale

Citazione:

Tanto per sputare sentenze (cosa che ormai faccio sempre di più - sarà  l'età ) un'altro mediocre della fotografia sovrastimato è Ken Rockwell, le cui immagini mi dicono davvero poco (oltre ad avere una saturazione quasi fastidiosa) e che ha il brutto vizio di recensire prodotti che non ha mai provato.


Ken Rockwell e Michael Reichmann sono personaggi che hanno sfuttato il momento d'oro delle dotcom. Sono arrivati sul web per primi e adesso hanno molta audience e credito.
Artisticamente non apprezzo tantissimo MR. KR mi sembra un pò meglio sinceramente.

Per le recensioni, lui specifica prima che i prodotti non li ha provati, e che però la gente gli chiede ugualmente un'opinione. Quindi direi che è scusato!

Inviato: 25/3/2004 12:43
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Utente non più registrato
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Nonostante sono parzialmente d'accordo con quanto scrivi,Fatali ha dimostrato il contrario.
Il fotografo puà fare comunque molto, anche se il posto è già  di per se eccezionale


Vero, perchè nelle immagini di Fatali leggi il fotografo, partecipi alle sue visioni e respiri lo spazio che lo circondava al momento dello scatto. Quello che intendevo, è che le foto didascaliche non mi piacciono, sono la pura rappresentazione della realtà  senza un filtraggio da parte del fotografo.

Citazione:
Artisticamente non apprezzo tantissimo MR. KR mi sembra un pò meglio sinceramente.


Pensa che io la vedo al contrario: secondo me MR è un genio. Lasciando perdere l'aspetto giornalistico (peraltro ottimo), trovo le sue immagini composte con grande stile, talvolta mozzafiato. Penso che entrerà  nella storia della fotografia.

Citazione:
Per le recensioni, lui specifica prima che i prodotti non li ha provati, e che però la gente gli chiede ugualmente un'opinione. Quindi direi che è scusato!


Uhm, forse lui è scusato, ma di sicuro non lo è la gente che gli chiede un parere su un prodotto che non ha provato. Io non mi permetterei di scrivere un pezzo sulla base di chissà  quali illazioni.

E riguardo alla sua fotografia, ripeto che non sono particolarmente convinto: trovo i suoi lavori mediocri. Ma va a gusti, no?

Inviato: 25/3/2004 14:41
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Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Pablo, stimo molto le tue opinioni e le rispetto, anzi non le discuto nemmeno. Penso che tutta vada ricondotto ai gusti e al background culturale del fotografo e dell'osservatore.
Mi ritengo un tecnocrate, cioè una persona che inconsciamente da più peso alla tecnica che all'arte. E questo è sbagliato nel senso che per un fotografo la tecnica è una capacità  "scontata" e quello che fa la differenza è la capacità  compositiva, il messaggio, la cosiddetta "arte" .
Detto questo, le mie inclinazioni tecniche, nonchè il mio background culturale tecnico, aggiunto ai miei gusti personali che prediligono i colori forti e la saturazione (alla Velvia per intenderci) concorrono tutti insieme a formare i miei gusti personali.
Quindi è logico che io esprima giudizi positivi su tutti quei fotografi che abbracciano i miei gusti (Fatali, Ken Rockwell (in parte), Jack Dyckinga e compagnia bella) e non particolarmente entusiasmanti, anche se non negativi, su Michael. Esso infatti predilige le simmetrie e i pattern, cercandole a volte anche quando non ci sono, nonchè spesso i colori non saturi ( e infatti lui odia cibachrome) , oppure usa spesso il contrasto della luce come soggetto, anche in maniera esasperata, sfociando spesso in ampie zone della fotografia troppo scure e prive di dettaglio. Forse è il WEB che non rende giustizia, non lo so ,ma questo è il mio umile giudizio che, ripeto, funziona per me.

E' così....ci sono delle fotografie che a me fanno vomitare e che vendono milioni di copie , altre bellissime (per me) che ad altre fanno ribrezzo.

In particolare, i canoni estetici USA trovo siano molto diversi dai nostri. Ancora , siamo di fronte a culture troppo diverse e i "segni" e i "messaggi" che vengono convogliati sono diversi...

Inviato: 25/3/2004 15:23
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Utente non più registrato
Sì, sono d'accordo. Non sulla scelta personale dei fotografi, ma sul fatto che ognuno debba scegliere personalmente quale stile di fotografia sia più convincente, da qui la nostra divergenza di gusti. Niente di male, per carità , deve essere così e il fatto che se ne possa tranquillamente parlare dimostra ancora una volta la maturità  di questo forum.

Da parte mia sento lo stile di MR più vicino al mio, non da un punto di vista della scelta dei soggetti (su cui è effettivamente un po' monotematico) ma dei grafismi e della composizione. Leggo con gran piacere le sue foto ed il modo in cui comunica attraverso l'uso della luce, del colore, e dei pattern.

Credo che a proposito di "segni" e "messaggi", il buon Michele Vacchiano, che Marco conosce bene, abbia scritto un libro "La luce, il segno" che parla proprio di questo. Non ho ancora avuto occasione di leggerlo, ma mi riprometto semmpre di farlo.

Vacchiano è in gamba, è un grandeformatista come voi, un buon fotografo, un tecnico straordinario nonché un semiologo. Qualcuno ha avuto modo di leggere il libro?

Inviato: 25/3/2004 19:19
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Roberto, se tu sei un "tecnocrate" e non un "artista", beh allora anche io, che conosco la qualità  indiscutibile della tua fotografia e la volontà  di ricerca, vorrei essere un tecnocrate come te

Fatali lo considero un genio assoluto della fotografia che, incidentalmente, fa fotografia di paesaggio e ci dimostra così che anche con la fotografia di paesaggio, in cui generalmente il "rischio" cartolina è molto alto, puà essere una scoperta d'ignoto, ma secondo me potrebbe fare qualsiasi cosa ed ottenere gli stessi risultati...anche se l'abbiamo già  citato voglio ricordare ancora la sua foto del Fly Geyser, perchè è lì che ho capito che è un genio: io sono stato in quel posto con la sua foto in mano, con la voglia di fare altrettanto bene e sono rimasto sconvolto dal fatto che non ho nemmeno capito come abbia fatto a fare una foto così...questo significa che questa immagine era tutta mentale, ce l'aveva nella sua testa paraddossalmente ancora prima di vedere il geyser, era una scoperta d'ignoto che incalzava le sue notti, e quando è stato lì non ha fatto altro che piegare il mondo e gli strumenti che utilizza per sovvertire il reale alla sua visione, un pò come il musicista che ha prima la melodia in testa e poi quando è davanti al pianoforte la realizza musicalmente con il suo strumento...e questa è arte, c'è poco da fare, anche se io come sapete sono "allergico" alla parola ...

Anche a me non piace molto MR, un pò per gli stessi motivi di Roberto ma anche perchè lo trovo troppo estetizzante, molto legato ai canoni "classici" della forma e del bello, ultimamente mi sento più attratto da una fotografia che urta invece istintivamente il mio senso del bello e della forma, tipo quella di Chris Jordan che riprende montagne di rifiuti, mi sembra che lì ci sia più margine di scoperta, però insomma, avete ragione, "de gustibus"...detto questo di MR ammiro comunque la coerenza, la volontà  di ricerca, questo basta per me per annoverarlo tra i fotografi "veri"...

Non ho letto il libro di Vacchiano, anche se mi piacerebbe molto farlo,anche perchè lui è un semiologo ed è molto vicino quindi al mio modo di concepire l'arte, una foresta di segni e significati e significanti che ci portano a scoperte inaudite e, nei migliore dei casi, nell'altrove: anzi sapete cosa vi dico, adesso lo ordino subito!!

Inviato: 26/3/2004 9:51
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Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Ti ringrazio Marco per le parole buone...però confesso che sono comunque un cartolinaro che scimmiotta il lavoro di altri e cerca di applicare le regole classiche della composizione. Ho un mondo da imparare, sia nella semiologia, sia nella "scoperta della realtà  che non conosciamo cioè dell'ignoto".
Michele Vacchiano è un grande ed è stato ed ancora è un mio mentore ( a sua insaputa) . I suoi articoli su Nadir sono eccezionali e uniscono ad una grande preparazione tecnica una notevole capacità  narrativa.
Non capisco molto le sue foto, probabilmente perchè sono a zero con la semiologia. Mi sa che lo devo ordinare anche io il suo libro....

Inviato: 26/3/2004 10:13
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Non sono d'accordo con il giudizio che tu dai alla tua fotografia (e cito solo a ciba di The Wave che hai appeso in soggiorno che personalmente trovo molto molto personale e per niente uno scimmiottamento), però non insisto e mi fermo qui...ti faccio però notare che è proprio questa tua/nostra voglia e consapevolezza che c'è ancora tanto da imparare e da ricercare che in qualche modo ci preserva dal clichè, e questo anche quando consapevolmente riproduciamo una immagine già  vista...nel caso del Plateau poi penso sia assolutamente inevitabile per noi "europei", dal momento che siamo nel deserto in condizioni di estremo disagio, lontani migliaia di km da casa e da ciò che abbiamo "digerito" fotograficamente, e non abbiamo soprattutto il tempo a disposizone che hanno invece Fatali o Dikynga o Reichmann di fermarsi sul posto per giorni e giorni finchè non hanno "trovato" il modo di applicare la loro visione, sia inevitabile dicevo affidarci alle loro immagini "guida"...personalmente sono consapevole che le eventuali immagini "geniali" io e di Cristina abbiamo più chances di farle a 100 metri da casa nostra ...

Inviato: 26/3/2004 10:43
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