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Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Faccio seguito ad un post su fotoavventure illustrando qualche considerazione sul test eseguito.

http://www.fotoavventure.it/htdocs/mo ... id=107321#forumpost107321

I risultati del mio test non sono stati entusiasmanti, non tanto per la logica delle esposizioni a scalare, che si è rivelata fattibile, quanto per il trattamento.
Alla prova densitometrica al netto della densità della base più velo il massimo valore per la Zona I è risultato essere 0.6, troppo basso rispetto al canonico 0.10.
E anche altri scatti, esposti alla sensibilità nominale, si sono rivelati con densità non soddisfacenti, direi troppo basse.
Temo che il trattamento stand non sia stato sufficiente. Ho sviluppato in rodinal 1+200, 1200cc di soluzione di lavoro e 6 cc di sviluppo puro per a 20° C per 30 minuti, con prelavaggio di due minuti, agitazione iniziale di due minuti ed una agitazione di un minuto ogni 7 minuti di trattamento.
I tempi e la diluizione a 100iso le ho presi dalla Massive Dev Chart di DT.
A naso direi che il tempo di sviluppo sia insufficiente. O forse la quantità di rodianal 6cc su 1200cc forse troppo pochi. Ma scarterei questa seconda ipotesi.
Rifarò la prova aumentando il tempo di sviluppo a sessanta minuti.
Se avete qualche considerazione da condividere, sarò ben lieto di apprendere.
Saluti.

Inviato: 17/10/2015 19:09
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Ho dato un'occhiata veloce perché sono di fretta ai calcoli di esposizione che hai fatto e pubblicato su Fotoavventure. Sempre che abbia interpretato bene la tabella, sono palesemente sbagliati.

Inviato: 17/10/2015 22:28
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Ti ringrazio molto dell'intervento. Se potessi darmi una mano a capire cosa non torna nei miei calcoli te ne sarei molto grato.


Inviato: 18/10/2015 2:08
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal
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Lo stand richiede un'ora di sviluppo alla diluizione che hai usato tu. Non sono previste agitazioni oltre quella iniziale. I negativi sono sempre un po' moscetti e molti hanno modificato il procedimento diluendo 1:100 oppure 1:150 ed agitando un paio di volte dopo mezz'ora.

Inviato: 18/10/2015 2:25
Mauro-Tessera C.F.A.O. n°12
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E Dio creò il gatto in modo che l'uomo potesse accarezzare la tigre....
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Ciao Mauro é un piacere sentirti !
I tempi e diluizione io ho presi qui:
http://www.digitaltruth.com/devchart- ... eloper=Rodinal&mdc=Search

Lo stesso sito prevede una agitazione iniziale di un minuto e poi una agitazione ogni 5/10 minuti fino a trenta.

I negativi che ho ottenuto non soffrono morbidezza per la verità ma sottoesposizione (o forse sottosviluppo) nelle zone basse dalla III alla I.

Sono portato a pensare che possa essere un problema di sviluppo esaurito (vecchio - Rodinal in confezione aperta da più di sei mesi).

A pag. 230 de il negativo AA parla dello stand con hc110 in soluzione di stoccaggio con diluizione 1+30 per 20 minuti a 20c, pre bagno in acqua per almeno trenta secondi e agitazione di 15 sec ogni 3/4 minuti di trattamento.
Nello stesso testo sostiene anche che se ci si prepara allo stand bisognerebbe alzare in fase di ripresa i valori delle ombre di un diaframma.

Farò altre prove intanto e ti terrò aggiornato.
Stampi sempre in co?
Ciao!

Inviato: 18/10/2015 9:46
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal
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Divertiti
http://www.effeunoequattro.net/htdocs ... at&order=ASC&type=&mode=0

Il 'tuo' lab1000 a luce fredda è sempre vivo!

Inviato: 18/10/2015 19:18
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Da come hai descritto il metodo di esposizione a scalare, mi pare di capire dalle tabelle pubblicate che vorresti ottenere, ad esempio, un’esposizione a f/11 sommando 4 esposizioni rispettivamente a f/16, f/18, f/20 e f/22.
Ciò appare palesemente sbagliato, anche senza fare calcoli.
Lo scatto a f/16 ti farà entrare metà della luce necessaria, quello a f/22 un quarto, quello a f/20 più di un altro quarto (e siamo già fuori), quello a f/18 tutta luce in sovrappiù.

Per esporre correttamente con questo metodo, dopo il primo scatto a f/16 che illumina l’intera superficie, devi fare 3 esposizioni consecutive su aree via via più ridotte aggiungendo ogni volta 1/3 della luce che è entrata a f/16.
Solo così ti ritroverai ad avere una seconda striscia esposta in totale a f/16 + 1/3, una terza a f/16 + 2/3, ed una quarta a f/16 + 3/3 cioè a f/11.

Dato che la quantità di luce che entra è proporzionale all’area della pupilla d’entrata, bisogna calcolare l’apertura del diaframma che mi darà una pupilla d’entrata con area pari a 1/3 di quella che si ha a f/16.

La scala esposimetrica che hai pubblicato è approssimativa. Per usi fotografici va benissimo, ma per fare calcoli è meglio utilizzare quella esatta in modo che eventuali verifiche tornino. Le approssimazioni caso mai si faranno sul risultato finale ottenuto.
Consideriamo quindi i valori esatti:
f/11,31 - f/12,70 - f/14,25 - f/16 - f/17,96 - f/20,16 - f/22,63 - f/25,40 - f/28,44 - f/32

L’apertura del diaframma f viene definita come:

f = F/D

dove F è la lunghezza focale dell’obiettivo, e D il diametro della pupilla d’entrata. Da questa si ricava che:

D = F/f

e quindi l’area della pupilla d’entrata sarà ? (F/2f)2.
Per trovare l’apertura f’ che lascia passare 1/3 della luce di una certa apertura f, basta dunque impostare la semplice equazione:

??3 (F/2f)2 = ? (F/2f’)2

dalla quale si ricava che:

f’ = f ?(3 )

Allora, nel nostro esempio dove si parte da f/16, avremo che f’ = 16?(3 ) = 27,71 che si può approssimare a f/29.
E la tabellina diventa:

f/16 = f/16
f/14 = f/16 + f/29
f/13 = f/16 + f/29 + f/29
f/11 = f/16 + f/29 + f/29 + f/29

Nell’altro esempio, dove si parte da f/22, avremo che f’ = 22,63?(3 ) = 39,20 che si può approssimare a f/40.
E la tabellina diventa:

f/22 = f/22
f/20 = f/22 + f/40
f/18 = f/22 + f/40 + f/40
f/16 = f/22 + f/40 + f/40 + f/40

Da un punto di vista teorico tutto fila, tenendo presente che se si vogliono fare calcoli inversi di verifica bisogna considerare i valori esatti delle aperture e non quelli approssimati, altrimenti i conti non tornano. Ad esempio, la penultima riga deve essere scritta:

f/17,96 = f/22,63 + f/39,20 + f/39,20

Da un punto di vista pratico non so quanto sia preciso questo metodo di esposizioni a scalare, a causa delle inevitabili approssimazioni che possono sommarsi anche 3 volte.

Spero si sia capito qualcosa.


Aiuto! mi mette punti interrogativi al posto di "pi greca" e di "radice quadrata"....... anche gli indici di elevazione a potenza appaiono come numeri normali....... non si capisce più una cippa!!!

Inviato: 18/10/2015 22:47
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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.

Inviato: 18/10/2015 23:04
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Proviamo così:

Da come hai descritto il metodo di esposizione a scalare, mi pare di capire dalle tabelle pubblicate che vorresti ottenere, ad esempio, un’esposizione a f/11 sommando 4 esposizioni rispettivamente a f/16, f/18, f/20 e f/22.
Ciò appare palesemente sbagliato, anche senza fare calcoli.
Lo scatto a f/16 ti farà entrare metà della luce necessaria, quello a f/22 un quarto, quello a f/20 più di un altro quarto (e siamo già fuori), quello a f/18 tutta luce in sovrappiù.

Per esporre correttamente con questo metodo, dopo il primo scatto a f/16 che illumina l’intera superficie, devi fare 3 esposizioni consecutive su aree via via più ridotte aggiungendo ogni volta 1/3 della luce che è entrata a f/16.
Solo così ti ritroverai ad avere una seconda striscia esposta in totale a f/16 + 1/3, una terza a f/16 + 2/3, ed una quarta a f/16 + 3/3 cioè a f/11.

Dato che la quantità di luce che entra è proporzionale all’area della pupilla d’entrata, bisogna calcolare l’apertura del diaframma che mi darà una pupilla d’entrata con area pari a 1/3 di quella che si ha a f/16.

La scala esposimetrica che hai pubblicato è approssimativa. Per usi fotografici va benissimo, ma per fare calcoli è meglio utilizzare quella esatta in modo che eventuali verifiche tornino. Le approssimazioni caso mai si faranno sul risultato finale ottenuto.
Consideriamo quindi i valori esatti:
f/11,31 - f/12,70 - f/14,25 - f/16 - f/17,96 - f/20,16 - f/22,63 - f/25,40 - f/28,44 - f/32

L’apertura del diaframma f viene definita come:

f = F/D

dove F è la lunghezza focale dell’obiettivo, e D il diametro della pupilla d’entrata. Da questa si ricava che:

D = F/f

e quindi l’area della pupilla d’entrata sarà “pi greco (F/2f) al quadrato”.
Per trovare l’apertura f’ che lascia passare 1/3 della luce di una certa apertura f, basta dunque impostare la semplice equazione:

“pi greco terzi (F/2f) al quadrato” = “pi greco (F/2f’) al quadrato”

dalla quale si ricava che:

“f’ = f radice quadrata di 3”

Allora, nel nostro esempio dove si parte da f/16, avremo che “f’ = 16 radice quadrata di 3” = 27,71 che si può approssimare a f/29.
E la tabellina diventa:

f/16 = f/16
f/14 = f/16 + f/29
f/13 = f/16 + f/29 + f/29
f/11 = f/16 + f/29 + f/29 + f/29

Nell’altro esempio, dove si parte da f/22, avremo che “f’ = 22,63 radice quadrata di 3” = 39,20 che si può approssimare a f/40.
E la tabellina diventa:

f/22 = f/22
f/20 = f/22 + f/40
f/18 = f/22 + f/40 + f/40
f/16 = f/22 + f/40 + f/40 + f/40

Da un punto di vista teorico tutto fila, tenendo presente che se si vogliono fare calcoli inversi di verifica bisogna considerare i valori esatti delle aperture e non quelli approssimati, altrimenti i conti non tornano. Ad esempio, la penultima riga deve essere scritta:

f/17,96 = f/22,63 + f/39,20 + f/39,20

Da un punto di vista pratico non so quanto sia preciso questo metodo di esposizioni a scalare, a causa delle inevitabili approssimazioni che possono sommarsi anche 3 volte.

Spero si sia capito qualcosa.


PS: Ho visto il post sabato sera, e mi sono scaricato la tabella sbagliata. Ieri ho scritto a spizzichi quanto sopra su un documento word usando i normali simboli di word. Ieri sera ho fatto copia/incolla per postarlo sul forum, ed è successo il pasticcio sopra. Dove ho sbagliato?

Inviato: 19/10/2015 8:07
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Grazie Mauro...avevo già visto ieri la lunghissima discussione!
Ergo farò nuove prove.
Sono felicissimo del "mio" Lab 1000 a luce fredda!
Continua così e poi ti terrò aggiornato.
Ciao

Inviato: 19/10/2015 11:31
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Ciao Orso, ti ringrazio tantissimo, ed è tutto non chiaro ma chiarissimo.
Già quando mi avevi detto che i calcoli erano sballati sono andato subito a rivedere la tabella e mi sono accorto al primo sguardo che gli errori erano effettivamente evidenti.
D'altro canto ho provato a rifarli ma mi sono reso conto che non si può fare riferimento alla scala esposimetrica pubblicata proprio perché troppo approssimativa.
Adesso però pongo una questione diversa...come si fa con un Copal 0, come il mio, che ha non ha la scala dei diaframmi con l'indicazione degli intervalli di 1/3 di stop ad esporre ad esempio a f 29 Se non addirittura a f 17,96 a f 22,63?
Su fotoavventure rispondendo al contributo di Giuseppe Pegasus ho avanzato l'ipotesi di rifare il test usando un rullo 120 e quindi con scatti singoli, usando la 645N che m consente di fare esposizioni ad intervalli di 1/3 di diaframma. Ovviamente per la esposizione iniziale utilizzerei l'esposimetro esterno. Quello che non mi convince è il fatto che magari la sensibilità della emulsione stesa sul rullo 120, nono sia propria la stessa di quella utilizzata sulla lastra 4x5, o magari può essere anche la stessa ma a causa dello spessore credo diverso della stesa, la sensibilità possa cambiare anche in funzione della diversa reattività allo sviluppo.
Comunque di ti ringrazio ancora del prezioso aiuto e spero di postare presto i risultati delle prove effettuate con i "calcoli esatti"...i tuoi! Ciao Ciao.

Inviato: 19/10/2015 11:49
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Re: Prove esposimetriche Fomapan 100 Stand in rodinal

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Citazione:

baritato ha scritto:

Adesso però pongo una questione diversa...come si fa con un Copal 0, come il mio, che ha non ha la scala dei diaframmi con l'indicazione degli intervalli di 1/3 di stop ad esporre ad esempio a f 29 Se non addirittura a f 17,96 a f 22,63?

Si va a occhio. Come si va a occhio nell’approssimare ad 1/3 di stop il valore trovato nei calcoli di prima in caso di un diaframma con scala a terzi di stop. Da qui le mie perplessità sulla precisione pratica del metodo, espresse nell’ultima frase del mio precedente intervento.

Per quel che riguarda l’esporre a f/22,63 o altri valori coi decimali, non deve essere una preoccupazione mia, ma di chi progetta /costruisce il diaframma.
Se sono a f/16 e devo togliere uno stop, non devo chiudere a f/22 ma a f/22,63, perché è quest’ultima l’apertura che mi farà entrare la metà della luce che entra a f/16.
Più il diaframma è ben progettato/costruito e più il valore reale dell’apertura che otterrò impostando f/22 (che è un valore convenzionale approssimato universalmente adottato per praticità), si avvicinerà a f/22,63.

I valori veri, coi decimali, li devi considerare solo quando fai dei calcoli.
In base alla formuletta che definisce l’apertura di un obiettivo vista prima, f = F/D, troverai ad esempio che il diametro della pupilla d’entrata di un 300 mm chiuso a f/16 è 18,75 mm, e quindi la sua area è 276 mmq.
Per chiudere di uno stop, ovviamente dovrai far entrare la metà della luce, cioè dovrai dimezzare quest’area portandola a 138 mmq.
Se rifai i conti mettendo f/22 al posto di f/16, troverai invece un’area di 146 mmq.
Se invece metti f/22,63, troverai un’area di 137,96 mmq.
Se, esagerando, mettessi f/22,6274169979… la corrispondenza sarebbe perfetta.

Inviato: 21/10/2015 9:41
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