Secondo una notizia apparsa su Photoscala e poi ripresa da DpReview, la ditta Metz, famosissima come produttrice di flash universali, verserebbe in condizioni di insolvenza economica...ma will aber weitermachen (vuole continuare).

Non immaginavo che anche la Metz avesse a soffrire una crisi. Ma evidentemente mi sbagliavo.
Sarebbe interessante cercare di capire i motivi che hanno generato queste perdite economiche.
Forse erano troppo cari come flash di terze parti: con poco di più si compravano gli originali. Forse.
Comunque non è ancora detto che ci sia un'uscita dal mercato fotografico. Magari ci sarà solo una ristrutturazione. Che però vuol dire quasi sicuramente una perdita di posti di lavoro. E questa non è certo una buona cosa.

Il problema è che per la vecchia generazione Metz erano I flash, altro che gli originali... poi le grandi case hanno iniziato a far concorrenza diretta e allora si sono dovuti adattare a fare modelli a basso costo perché è iniziato a subentrare il fattore "originalità", ma i Metz erano prodotti professionali di alto livello...

Mi ricorda un po' il mercato delle autoradio...

Federico

Hai ragione. Una volta non c'era fotografo di cerimonie o fotogiornalista che non avesse attaccato all'apparecchio il suo bravo Metz a torcia (all'epoca si preferiva quella tipologia rispetto ai flash "tipo cobra"). Le case fotografiche neppure li producevano i flash, opere erano modelli di prestazioni assai inferiori ai Metz.

Poi le cose sono cambiate.
Comunque, anche con i flash "originali", bisogna intendersi : ho sentito dire in diverse occasioni che, siano Canon, Nikon, Sony o altro, in realtà vengono tutti costruiti dalla Sunpak, ovviamente con le specifiche di ogni produttore.
Non posso assicurare che la cosa sia vera; ma considerando le dimensioni e l'esperienza del produttore giapponese, è almeno verosimile.

Laluce del Metz 45 ct1 e del 60 ct1 resta ancora, a mio giudizio, insuperata da qualsiasi cobra. Mi capita ancora di usarli in manuale o automatico, e non erano predisposti per lo SCA (solo i ct5 se ricordo bene, lo erano). E' un altro segno dei tempi che cambiano: la profondità e la morbidezza dei Metz la conservava anche il B30, quello piccolino che uso - seppur raramente perché cerco di evitare il flash - con le Leica M. Oggi vanno di moda luci più crude e sfondi più scuri, il tutto con il programma "fupt", abbreviazione di Fa un po' te che io non so usare il flash. I Metz bisogna saperli usare, ecco perché sono in crisi.

Comunque, ho il Canon 430EX eTTL-II e non fa 1 scatto esposto correttamente.
Quando monto il vecchio Metz 36C2, a patto di impostare correttamente diaframma e sensibilità, non sbaglio un colpo.

Fer

Allora allora.
Il Metz 45 CT-1 per cerimonie etc era il minimo sindacale, perché la potenza reale era un po' inferiore (era quasi sempre il caso di usare il diffusore) e perché un gabbiotto di Duracell durava pochino prima di allungare i tempi di ricarica di troppo. Però era una certezza.

Si doveva avere almeno tre gabbiotti pronti, numerati.

Io lo rammento bene, perché arrotondavo, millemila anni fa, in momenti in cui il lavoro era meno facendo il flashista ad un carissimo amico fotomatrimonialista. Un lavoro che era ben contento di far fare a me e non a un ragazzotto un po' improvvisato, perché dovevi capirti con uno sguardo col fotografo che scattava: il flash principale lo tenevi tu, tua era la luce che modellava e illuminava la scena, quella sulla macchina era di schiarimento e correzione delle ombre.
Dovevi fare bene attenzione alla TUA distanza fra flash e soggetto, perché era su quella che il fotografo regolava la macchina. Ad occhio, perciò dovevi avere sempre in mente il numero guida. Lui giostrava il diaframma sulla base del TUO flash, distanza e potenza, diretto o indiretto, e regolava la luce di schiarimento con la potenza del flash. Il flashista doveva perciò saper "prendere decisioni" in autonomia, salvo comunicarle con un codice di segni appena percepibili per non disturbare la cerimonia, che ricordavano un po' quelli dello scopone scientifico.

Però il 45 ed il 60 avevano dalla loro, in raffronto agli altri flash davvero portatili, una precisione di angolo di illuminazione e una uniformità della luce dal centro ai bordi del "rettangolo" illuminato impressionanti.

Solo i vecchi Multiblitz Report e Junior, cavallo di battaglia dei fotomatrimonialisti, sapevano fare di meglio. E infatti Massimo (il mio amico) di base usava quelli. I Metz, più leggeri e maneggevoli, si utilizzavano per i matrimoni nelle salette del Comune, al tempietto del Bramante o in altri luoghi piccoli.

Quanto ai flash Canon, ha PERFETTAMENTE ragione Fer: quella Casa quanto a gestione dell'esposizione del flash, diciamolo pure, nun c'ha capito gnente sin dall'inizio.

La ripresa molto forte di Nikon nel mercato dei fotomatrimonialisti è dovuta a questo: chi fa foto sportiva, invece, o naturalistica, dei "bianconi" e del loro rapidissimo e preciso AF è di norma soddisfatto e se li tiene ben stretti.

Due cose non è tendenzialmente brava a fare Canon: gestione del rumore elettronico (e del "piallamento" dei dettagli con gli algoritmi di riduzione) e esposizione automatica coi suoi flash. In compenso, ha delle ottiche a volte non presenti su altre serie e un autofocus sempre al vertice.

di bello il CT 60 ( io li ho entrambi, ma il 45 e' senza batteria ) aveva proprio anche le batterie. Quando acqustai la dryfit il negoziante mi avverti' che era delicata.... All'anima del delicato... non so piu' quanti anni sono che l'ho montata ( 30? ), la ricarico si e no ogni 6 mesi e funziona ancora perfettamente. Poi il flusso d luce brevissimo a piena potenza. Ho provato a riprendere oggetti in movimento con l'SB 900 della Nikon ( pipistrelli per l'esattezza ) e venivano sempre mossi, il CT 60 li congelava proprio. Penso che i flash dedicati, avendo poca potenza, sfruttino tutta la lughezza del 1/250° per esporre correttamente, invece il CT 60, forse perche' ha un condensatore piu' grosso, scarica la potenza in tempi brevissimi. Solo in manuale, alla massima potenza, si avverte che il lampo e' "lungo", ma ci si friggerebbe un uovo..

Caro valeri, ho un'amica matrimonialista di formazone, sebbene faccia ora prevalentemente architettura. Non rifiuta un matrimonio, se glielo chiedono e...
dopo una lunghissima sessione di prova con i flash "tuttosottocontrollo" Nikon, mi ha chiesto i Canon e relativa fotocamera. Dopo un'altra giornata di prove con i Canon ha ripreso i Metz 60. Ora i suoi flash costosi e brandizzati giacciono in un armadio, insieme a filtri per il bn, vecchi tubi di prolunga a vite, un pentaprisma hasselblad lesionato, e tutto ciò che non si utilizza più.

Forse, poi, il problema di Metz che stiamo usando flash che hanno trent'anni e non hanno mai varcato la soglia dell'assistenza, mentre il mio EX430 ha già avuto due riparazioni in meno di due anni...

Ma i Metz di oggi non sono assolutamente quelli di 20-30 anni fa

Citazione:

Io sono assolutamente convinto che il TTL è molto fallace come sistema. Spesso scatti esposti male. Invece l'unica modalità che trovo efficace che non sia quella manuale, è quella Auto di Metz, che non so se sia implementata anche da altre case. Il TTL per me non va quasi mai bene.

anchio penso che il TTL sia molto approssimativo ,

per il discorso dei problemi economici mi metz sicuramente è per l'arrivo di sul mercato di flash yongnuo a basso prezzo ,che secondo me hanno tolto una buona fetta di mercato a metz

ciao,moreno

Può darsi. Io ne ho tre di Yongnuo e vanno benissimo. Forse anche costruiti meglio dei Metz recenti

E comunque il sistema Nikon CLS a me sembra funzioni benissimo.

se ne volete di metz ve ne vendo 4.... li ho usati con soddisfazione mah dal canto mio...il fatto della sincronizzazione obbligatoria.. (a meno che non si usi un'otturatore centrale...) ha decretato l'abbandono di tale sistema... neanche il 76 mz5 digital aveva questa possibilità... ora con i 600 rt della canon mi trovo benissimo anche se si dice di cotte e di crude del sistema flash canon...