L'ho fotografato a Vienna, un paio di settimane fa.

FabioBi ha ipotizzato sia una sorta di Afghan Box Camera

http://www.afghanboxcamera.com/

mentre secondo Galeno è una fotocamera che scatta direttamente su carta BN positiva.
Ma potrebbe anche essere che lui sviluppi sia negativo che carta, naturalmente a contatto, direttamente "dentro" la macchina...?

Sotto con le ipotesi, gente!

Cliccate per ingrandire.

Fer

Allega:

---

  StranaFotocamera-P1000937.jpg (500.71 KB)

Stesso principio di queste:



Istanbul




Braga-Portogallo

scatta su carta, sviluppa la carta e la rifotografa per ottenere il positivo.
le bacinelle con gli acidi sono dentro il corpo della macchina.
una macchina a stampa "istantanea" d'altri tempi

ciao
daniele

Facile come bere un bicchiere d' acqua

Il modello esatto non lo potrei mai nemmeno intuire, ma fotocamere così le ho viste in India, Afghanistan, Iraq, Nigeria ecc... E' una pratica diffusa quella di sviluppare nell'unica camera oscura disponibile. Mi hanno detto che lo facevano anche a Venezia a cavallo tra 800 e '900.
In particolare il fotografo vicino a casa mia ad Herat (Afghanistan) usava una tecnica più evoluta di stampa a contatto per ottenere il positivo. Me ne ero fatta fare una, ma purtroppo l'ho perduta.

diversi anni fa, ne avevo vista una in un documentario sull Afghanistan; c'era un ragazzino che la usava per le fototessere per documenti.

Scusate,non avevo notato il link nel messaggio di Fer, ho dato un'informazione pleonastica.

mi fate ricordare quanto sono vecchio...la mia prima carta d'identita' ha avuto un ritratto scattato con una macchina uguale a questa. La ricordo come se fosse ora, da ragazzo ero incuriosito e mi sono fermato varie volte a vedere come una anziana signora produceva le foto ritratto. Lavorando con la sola carta, senza negativi, faceva anche velocemente.
Primo scatto su carta e otteneva un negativo. Lo sviluppava e fissava velocemente dentro la macchina stessa, lo tirava fuori e lo buttava in un secchio d'acqua, lo riprendeva dopo un po' e lo metteva ad asciugare al Sole, poi lo appoggiava su un appogio telescopico che usciva anteriormente, e lo rifotografava tante volte per quante copie le occorrevano. Sviluppava tutto, tuffo nel secchio, un altro po' di Sole se c'era, altrimenti con una ventola accelerava l'asciugatura...
Vi confesso che quando ho avuto il banco ottico ci ho provato anch'io, ma ovviamente il camera oscura, la Shen non era attrezzata per le vaschette dei bagni...