Alcuni scatti fatti Domenica scorsa al Parco Sempione di Milano... più banale di così, non si può.
Era la prima volta che usavo il nuovo 50 della Sony Zeiss.
PP ridotta al minimo, essenzialmente per correggere toni e temperatura del ritratto in ombra. Niente maschere di contrasto.
L'ultima versione di ACR incorpora però il profilo di questa lente, e quindi corregge automaticamente alcuni parametri, come la vignettatura e penso anche le aberrazioni cromatiche. Non trattandosi di un test strumentale, ma di una prova sul campo di quello che si può effettivamente ottenere nell'uso pratico, ho lasciato correre.
Non sarà l' Otus e neppure il nuovo Sigma Art, ma come vetro non mi pare malaccio



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Bella lente altroché !!

Sai cosa noto? No so se dipende da una impostazione della tua macchina sulla saturazione del colore, ma questa lente mi sembra "allegra" come il mio ultimo acquisto, il 50 mm 1,8 G Nikon, che ha appunto tonalita' pastello insolite per un Nikon. Ho provato anche a impostare la macchina su "neutral" che di solito offre tonalita' freddine, ma continuo ad ottenere dei colori celestiali...

Ma e' un difetto?
Comunque non ho nessuna impostazione particolare sulla macchina: sono RAW non compressi con spazio colore RGB .
Nei due ritratti al sole ho dato una esposizione un po' abbondante per schiarire la carnagione e difatti il fondo appare forse un po' sovraesposto. La foto del castello mi ha restituito colori e saturazione piuttosto realistici della bella giornata di sole che c'era.

PS: mi pare che se scatti in RAW puoi impostare neutral, piuttosto che warm o cold e non dovrebbe cambiare nulla. Tali regolazioni influenzano la resa dei JPEG, ma il RAW resta tal quale. O sbaglio?

Si Luciano,
ovvio, il RAW rimane sempre uguale, ma il display non lo sa.. ( e a volte me ne dimentico anch'io ). Forse nel tuo caso e' la sovraesposizione che rende i colori un po' pastello.
Nel mio ho verificato che c'e' una corrispondenza tra i colori visti a display e a monitor senza correggere niente, e mi sembra di avere un'ottica non Nikon. Ottima risoluzione ma non fornisce i colori secchi a cui sono abituato. Ho controllato anche che non sovraesponesse, ma anche chiudendo un po' di piu' non cambia granche'. Strano che nelle recensioni nessuno l'abbia notato..

certo come sono cambiati i tempi... "Non sarà un sigma..."

Citazione:


ehehehe.. bisogna adeguarsi!

Pero' precisiamo: la nitidezza e' certo importante. Ma lo sono altrettanto la resa dei colori, la loro sottile differenziazione, la gradualità' tonale, la resa dello sfocato ed altre cose così' , che purtroppo difficilmente vengono prese in considerazione nei test - dove al massimo si parla di resa neutra o calda o fredda che e' una valutazione ben più' semplicistica - e che pero' fanno la differenza tra un obiettivo che e'solo nitido ed un obiettivo che e' veramente di classe.
E sotto questo aspetto, secondo me, gli Zeiss ed i Leica sono ancora un passo avanti rispetto alla concorrenza. Le foto che forniscono mi sembrano più' realistiche e gradevoli e , specialmente in certe condizioni difficili di luce, queste differenze si notano.
Quindi non ho avuto dubbi nel prendere il Sony Zeiss ZA 50/1,4 invece di attendere l'uscita del Sigma, anche se costa forse un 2-300 euro in piu' e magari non e' così' nitido.
Ed i primi risultati mi convincono che non ho fatto una cattiva scelta.

Bravo Luciano, (anche se non hai bisogno della mia approvazione), finalmente non mi sento più praticamente da solo, questi concetti li sto esponendo da almeno 3 anni nei 3 forum che ho frequentato, ma non ho avuto molti riscontri.
Concordo in pieno sul discorso soprattutto riguardo ai Leitz e per certi aspetti gli Zeiss, soprattutto quelli vintage; con qualche sprazzo in qualche esemplare di altri marchi. Siamo su un piano che tiene conto di parametri fondamentali nella fotografia, e questo vale anche per i sensori come quello che in altro post accennavo riguardo a quello della Canon 1D MKII; cioè siamo su un altro pianeta in cui non contano solo le linee/mm.
E infatti anche le immagini di questo 50/1.4 lo dicono. Per rendere l'idea è la stessa differenza che passa fra avere davanti una bellissima ragazza e avere davanti una bellissima ragazza che ti dà un bacio.

Sì esatto, concordo con voi sulle ottiche... e spezzo una lancia a favore del bistrattatissimo (su questo e altri forum) 58/1.4 AFS Nikon, del quale ho visto foto splendide per resa complessiva, anche se non è il più nitido del West e costa troppo

F.

Ho visto anch'io molte immagini di questa ottica da sogno, se non fosse per il prezzo... purtroppo rimane un sogno! Pensa che mi ha incantato perfino una vetrina di polli allo spiedo, poesia pure anche a prescindere dal soggetto.

Comunque questa Zeiss ZA è una bella lente non c'è che dire...vedremo il Sigma sullo sfocato

Citazione:

Attenzione quando si prende questa china (lo dico con tutta l'amicizia del mondo!).

Tempo fa avevo postato una serie di scatti senza indicazioni, fatti con la GF2 avendo montato diversi obiettivi.

C'erano gli Zeiss "a telemetro" della Contax G, gli Zeiss "reflex" Contax/Yashica, Leica Summicron e Summilux, anche un paio di Voigtlander.

Erano immagini che avevano un soggetto principale a fuoco e ben illuminato, e uno sfondo sfocato con oggetti a varie distanze.

Nessuno, e dico nessuno, comprese persone con provata esperienza con quei corredi, è stato in grado di riconoscere correttamente i vari obiettivi.

Basta NIENTE per ingannare il nostro sistema visivo.

Se poi ci mettiamo le correzioni, automatiche o manuali, possibili con i software di fotoritocco... si rischia di finire a parlare del sesso degli angeli.

Non sto dicendo che tutti gli obiettivi sono uguali: non lo sono affatto, e non solo riguardo le qualità facilmente misurabili; ma attenzione a guardare qualche foto sul monitor senza fare confronti controllati e dire "Ahhhh qui si che sì vede il carattere del Sonnar" , perché si rischia un forte effetto placebo.

Fer

Be', d'accordo. Non mi metterò sulla china pericolosa. Ma pure quelli che si limitano a contare le linee/mm e su quella base sentenziano quale obiettivo è migliore, non mi pare siano i depositari della verità
PS: col digitale tutto è più difficile, ma ai tempi in cui si guardavano le diapositive sul tavolo luminoso, quelle fatte coi Leica si riconoscevano, eccome. Anche io ed i miei amici avevamo fatto queste prove...

Leica quale?
Cambiano parecchio da un modello all'altro, da una serie all'altra.
Capito cosa intendo? Non sto dicendo che gli obiettivi vadano giudicati solo per la risolvenza (sennò avrei già buttato metà dei miei), ma che le altre qualità, se non confrontate in modo accurato, si prestano a sgambetti clamorosi!
Tipo gli scherzetti che ogni tanto fanno ai sommelier.

Fer

Vabbe' : aspettiamo di vedere - se mai ce ne sarà la possibilità - un confronto ben condotto di immagini e non solo di grafici, fatte col Sigma piuttosto che con l ' Otus o il 55 FE o magari anche il 50 ZA. Quali fossero gli obiettivi precisi di quelle prove di forse venti anni fa, francamente non ricordo. Erano Leica R, questo lo rammento.

Era per dire, posso ben immaginare che non te li ricordi.

Per fare un altro esempio, se guardi la resa di uno Zeiss Planar 50/1.7 e di un 50/1.4, tutti e due chiusi allo stesso diaframma, noterai parecchie differenze.

Se non sapessi che sono tutti e due Zeiss Planar e ti dicessero che uno è invece, che so, un Canon EF, potresti facilmente (non "tu Luciano", "tu impersonale appassionato di obiettivi di prestigio") cominciare a pontificare sull'evidente ariosità e tratteggio del Planar etc. etc.

Insomma si prendono facilmente grandissime cantonate, e non per inesperienza o incapacità.

Fer

Tanto per dire, ero indeciso se prendere l'arcinoto 24-105 f4 sia per l'ingombro eccessivo sia per una questione meramente economica, cosi me lo sono fatto prestare e ci ho giocato confrontandolo con il mio vecchio 28-105 in situazioni esagerate. Niente da dire sulla qualità generale, incisione, ecc.. Se dovessi basarmi su questi parametri il mio vecchietto avrebe perso, anche se non di larga misura. Tuttavia a me piace di più lo sfocato del mio, il peso e l'ingombro del mio, echissenefrega di un po' di coma ai bordi, che è l'unica vera grande differenza.
Anche sui leitz non cambierei i miei 35 (un summilux preasph ed un summicron 9 lenti) con il nuovo summilux asferico. Il motivo non è misurabile scientificamente: semplicemente il nuovo lux mi sembra essere un perfetto replicante, un androide senz'anima. Quando gli parlo non risponde. Quando lo ebbi in prova per un paio di giorni ero eccitatissimo, quando lo restituii non ebbi rimpianti.

Tutta questa mia elucubrazione notturna srve per dire che possiamo, ed è giusto, investire tempo per fare delle prove scientificamente corrette per stabilire che una lente è meglio di un'altra, ma alla fine c'è una tale componente emozionale e personale nella scelta, che lascia pochissimo spazio alla scientificità.

Sì, io ho sbagliato a generalizzare, parlando genericamente di "obiettivi Zeiss e Leica", senza tener conto che anche tra di loro, pur non trovandosi dei fondi di bottiglia, c'è lente e lente e che certamente non hanno l'esclusiva di lenti di classe.
Ma proprio l'esempio dei due Planar per Contax potrebbe essere una conferma del fatto che non bisogna basarsi solo sulle prove strumentali. La versione 1,7 era parecchio più economica ed in fatto di risolvenza, un poco superiore alla versione 1,4. Guardando ai grafici verrebbe da dire che non aveva senso scegliere la versione più luminosa.
Osservando invece le immagini, il senso c'è.
Quindi, avrei certamente dovuto evitare generalizzazioni, e sicuramente prenderei parecchie cantonate in un test alla cieca.
Ma resto anche abbastanza convinto che i grafici non raccontino tutta la storia.

Queste osservazioni sono tutte corrette e forse segnano anche una svolta dichiarata coralmente su ciò che conta nella valutazione di un’ottica (e a volte anche del sistema di cattura della immagine tra sensori e tra pellicole). Quello che dice Fer sui confronti al buio (senza conoscere il marchio) è pure corretto; io direi che ad esempio parlando di Leitz, quando a quel livello c’era meno scelta di adesso, se una foto mi piaceva assai per certe caratteristiche (sfocato o plasticità o pastosità ecc.) la maggior parte delle volte scoprivo che era stata fatta con un Leitz, come pure se era un po’ più dura e tagliente si trattava uno Zeiss.
Quello che manca purtroppo è la terminologia con cui esprimere certe sensazioni non misurabili strumentalmente, che invece è disponibile ad esempio nella valutazione di un vino o di una miscela di caffè e che sono pure codificate universalmente. Eppure è innegabile che le ottiche ti parlano di sé e trasmettono sottili emozioni che si percepiscono, come si percepisce il suono di uno Stradivari o un Guarnieri, diversi da un violino da 1000 Euro, un vino da un altro, un caffè da un altro ecc. ecc.

Sì, oppure un modo per misurare (o quanto meno rappresentare) almeno qualcuna di queste ulteriori qualità.

Ad esempio, Photozone.de ha trovato un modo abbastanza efficace per rappresentare l'aberrazione cromatica longitudinale, che finora non era mai stata presa in considerazione nei test perché molto difficile da misurare.

Ha anche trovato un modo efficace per mostrare certi difetti di bokeh, in modo abbastanza ripetibile e confrontabile.

Rimarranno comunque altre componenti difficili da razionalizzare, e l'analogia con strumenti musicali, vini, caffé etc. secondo me è ben calzante.

Ciò che detesto, e che non sopporto su Effeunoequattro, sono le pontificazioni basate sull'immaginetta web da 800 pixel.

I casi in cui qualcuno su un certo forum che non nomino posta la foto del gatto o del figlioletto, e tutti a dire "EEEEHHH si vede che ha il DRAW tipico dell'ultimo summilux preasferico!!!!!!" oppure "EEEHHHH guarda come rende l'incarnato, si vede che è proprio il summicron canadese!!!!".

Quando ad un test doppio cieco, l'80% di loro sbagliarebbe clamorosamente etichetta.
E il restante 20% si potrebbe ingannare con piccoli aggiustamenti in Photoshop.

Fer