Innanzitutto farò una prova con e senza filtro protector di alta qualità. Poi fra un polarizzatore B+W top e uno B+W base

Facci sapere.
Se riesci, fai prove anche in controluce (magari anche con una lampada nell'inquadratura) e controlla che la messa a fuoco non perda precisione.

Fer

Marco, io parlo proprio di effetto visivo, e parlo solo di filtro UV slim, tra l'altro non credo di avere un occhio così farlocco. Forse la resistenza meccanica del trattamento potrebbe essere un po' più critica, ma basta avere un po' cura, io lo passo solo con un pennello di martora quando c'è un po' di polvere, come se fosse la lente di un obiettivo. D'altronde ho un paio di binocoli da astronomia cinesissimi che lasciano a bocca aperta per qualità di immagine (100 Euro contro un minimo di 500) e si vedono recensioni degli Samyang più che lusinghiere. Quindi lascerei da parte i pregiudizi senza aver provato perchè nessuno può convincermi che un filtro UV multicoated (della marca di cui parlo), per giunta slim, può essere un pezzaccio di vetro che fa vedere la differenza ottica con uno da 80 Euro (che giudico una presa in giro).
Queste sono fatte con il filtro a cui mi riferivo e se si vuole ne metto un altro migliaio, se poi si parla di leggere dominanti (che questo non ha), chi è che in postproduzione non controlla e fa leggeri aggiustamenti di dominanti che possono essere presenti anche a prescindere dal filtro per un milione di motivi?
Non è che voglio contestare te in particolare, è che hai usato il temine "ciofeche" quando io sto dicendo che prima bisognerebbe aver provato.
Ciao

Allega:

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Scusami, Pino, cosa si dovrebbe vedere dalle foto che hai postato? Non capisco cosa abbiano a che vedere con il tema di cui si discetta.

Io le ciofeche le ho viste e provate, poi magari sono uno di quei c***ioni che buttano soldi nel cesso per avere un Heliopan al posto di un Kulotar, costruito ovviamente nel rispetto dei lavoratori in fabbriche dotate di ogni confort in paesi dove il rispetto dei diritti umani è la prima cosa a cui pensa il governo di turno.

Dovresti vedere da solo che sono colori saturi e puliti, dal punto di vista della qualità della immagine tanto basta per dire che non vedo danni da ciofeca.
Sul discorso dei diritti umani mi sembra un po' esagerato tirarli in ballo perchè questo vale per ogni prodotto tanto più che sembra proprio che questa ditta li produca anche per marchi più titolati e probabilmente questo vale anche per le mutande che porti, tanto per fare un esempio qualsiasi.
Comunque ribadisco che non è vero che ogni cosa fatta in Cina è una ciofeca, e a questo ci si deve abituare come si dovrebbe sapere che spesso lo stesso prodotto marcato diversamente ha prezzi diversi perchè su uno dei due paghi il ricarico della pubblicità. Il rispetto dei diritti umani lo lascio alla politica soprattutto perchè di molti prodotti ho la certezza che dopo aver speso il doppio di uno anonimo per salvare i diritti in causa, scoprirei che è stato fatto comunque in cina.

OT: le mie mutande che tiri in ballo sono fatte in provincia di Varese.
Certo, i cinesi lavorano anche molto bene, dipende da cosa commissionano gli occidentali quando fanno i contratti, ci sono contratti che prevedono anche gli operai siano trattati da operai e non da bestie.Come consumatore quando compro mi informo, non mi costa nulla... FINE OT

Comprando qualche ottica, anni fa, ricevetti anche filtri con nome orientale... Di notte brillavano di luce propria... Mi é spiaciuto buttarli nel cassonetto, ma allora non esisteva la raccolta differenziata.

Andrea

Pino,

dal momento che tiri in ballo il discorso "dominanti", che ho citato io riguardo a un POLARIZZATORE, mentre tu impropriamente lo estendi ad un UV, mi preme far notare a chi legge che le dominanti introdotte da un polarizzatore non sono così semplici da correggere; perché, tra le altre cose, dipendono appunto dal piano di polarizzazione.

E' quando il gioco diventa difficile, che escono i prodotti di qualità.

A fare un UV semidecente che non lasci traccia in una foto postata su web, è capace il vetraio sotto casa.

Fer

Fer, non avevo nessuna intenzione di citarti, io ho parlato chiaramente ed esclusivamente di filtro UV che di solito è quello che si lascia in permaneza come protezione, con quelli multicoated in questione non ho notato un peggioramento da ciofeca. Quando parlo di prezzi fuori di testa è perchè recentemente un negoziante mi ha proposto un filtro analogo (77mm)per una ottantina di Euro. Non credo di essere fuori tema perchè la discussione è iniziata con Gianluke che parlava di filtri protector ma hai ragione, mi era rimasto in orecchio qualcosa sulle dominanti e forse in una lettura frettolosa l'ho esteso a quelli mentre ne hai parlato tu e ti riferivi ad altra tipologia che non era l'argomento della discussione, quindi scusami se ti ho tirato in ballo involontariamente. Mi sembra comunque che concordi che un banale filtro come quello che uso io può avere poco da invidiare a quello da 80 Euro e non voglio andare oltre al fatto che ho dato una indicazione a chi non può spendere una tale cifra per proteggere dignitosamente le proprie lenti.
Ciao

Ma come si fa a pensare che la luce non subisca modificazioni allorché passa attraverso un vetro? Come si fa a pensare che i vetri siano tutti uguali? Come si fa a pensare che la cura e il materiale con cui è fabbricato un accessorio così importante (tutta la luce passa di lì) non sia curato al massimo?
Davvero non capisco...

Citazione:

Nei filtri polarizzatori, probabilmente vale la pena di spendere qualcosa in più per assicurarsi un prodotto di qualità molto alta. Soprattutto per la facilità con cui un polarizzatore non sia davvero neutro, ma introduca dominanti cromatiche che certamente possono anche essere corrette in PP, ma che se non ci sono fin dall'inizio, è molto meglio.
Nel caso dei filtri di "protezione" UV (nella stragrande maggioranza dei casi la migliore protezione si chiama tappo copriobiettivo, da rimettere al suo posto appena si è smesso di scattare), una volta che un filtro è pianparallelo, è fatto di buon vetro ottico (o resina CR39 come i Lee o i Sinar che non sono in vetro, ma sono ugualmente eccellenti) ed ha un buon trattamento antiriflesso, francamente non vedo che altro chiedere o pretendere. E queste caratteristiche si trovano già in prodotti di prezzo medio. Non stiamo parlando di vetracci o fondi di bottiglia.
Poi, se uno ha esigenze particolari, come l'amico di Gianluke che scatta dalla barca in mezzo agli spruzzi e trova vantaggi dal trattamento nano coating che respinge le gocce d'acqua, allora fa benissimo a spendere di più. Ma sembra essere un caso alquanto particolare.

I filtri oggi sono stati spediti da Hong Kong. Un po' di attesa per i test

Citazione:

Che la luce subisca modificazioni passando attraverso un qualcosa è logico. Che la modifica sia tale da essere visibile è un altro paio di maniche. Un filtro polarizzatore non implica solo un passaggio, ma anche un intervento diretto sulla luce. Un filtro UV é altra cosa ed implica "quasi" un passaggio semplice. Sono due cose ben diverse. Ribadisco che effetti visibili dati da un UV io non ne ho mai visti. Certo ci saranno se analizzati i dati con strumentazioni specifiche ma nulla di visibile (da parte mia, magari visibili per altri…). Ribadisco che parlo di un confronto fra filtri di “bontà” paragonabile, escludo schifezza eclatanti.

Marco

Nel mio post precedente naturalmente esageravo, ma non poi troppo. Il filtro di protezione è il mio pane quotidiano. Non potrei perdere tempo a mettere e togliere tappi, quindi li ripongo nel casetto dei tappi ed ogni tanto li vendo su ebay. La questione filtro ha un senso per chi cerca nell'immagie la massima qualità tecnica possibile, perché un filtro è soprattutto una superficie in più dove far rimbalzare la luce per creare magnifici flare ed abbassamenti di contrasto.

La mia posizione è molto meno draconiana, mi piacciono le immagini di alta qualità tecnica, ma non rinuncerei alla qualità del contenuto in favore di questa.

Eppure, pur usando filtri di qualità medio alta, ho preso l'abitudine di toglierli al volo - se la situazione lo consente - se la foto è in controluce. Vedo la differenza tra una cioféca e un buon filtro solo in questo frangente.

In questo movimento di leva e metti sono facilitato solo dal summilux 1,4 pre asfrico, che ha un filtro eccellente che si inserisce nel paraluce, e quest'ultimo si toglie con un movimento rapidissimo premendo due pulsanti laterali.

Per quanto riguarda la pulizia del filtro con maglietta sudata e ginocchio, la panna sulla mark II, e il rischio sugo che capita quandi mangi caminando con una o due fotocamere al collo, è tutto vero; mentre per lo zucchero negli ultrasonic mi fido di un collega che ha avuto la sventura di fotografare uno zuccherificio cubano con nuvole di prodotto nell'aria.

Citazione:
La luce si propaga secondo precise leggi fisiche ben conosciute da tempo. In fisica, “subire modificazione” vuole dire tutto e niente. Un vetro, al pari dell’aria, è un mezzo che permette alla luce di propagarsi. L’unica differenza tra i due è che la luce viaggia a velocità differente, in quanto i due mezzi hanno indici di rifrazione diversi. Questo comporta un cambiamento di direzione dei raggi all’interfaccia aria/vetro, che viene riportato al valore iniziale all’interfaccia vetro/aria.
Se il filtro è incolore (all’esame dello strumento che viene poi utilizzato per guardare le foto, cioè l’occhio umano), la storia finisce qui.
Se il filtro è “colorato” può esserci un discorso di qualità legato alla fedeltà cromatica, ancora più critico nel caso che il “colore” sia il grigio, cioè neutro (vedi filtri ND e Polarizzatori), come già è stato fatto notare da altri.
Tornando a filtri incolori (UV, Protector, ecc.), bisogna distinguere due casi: quando si fotografa in condizioni “normali”, e quando si fotografa in condizioni di controluce (sorgenti luminose intense incluse nell’inquadratura, o raggi di forte intensità che arrivano sul filtro da punti esterni all’inquadratura).
Nel primo caso ho fatto una prova anni fa, confrontando il meglio in assoluto (niente davanti all’obiettivo) con un filtro di marca Pico Glass da poche lire (un nome una garanzia). Due diapositive con macchina su cavalletto, proiettate larghe 2,5 metri con obiettivo Leica Colorplan ed esaminate a 20 cm dallo schermo. Nessunissima differenza percettibile. Ma proprio niente di niente.
Nel secondo caso le differenze tra un filtro con un buon trattamento antiriflesso e uno scadente, si notano eccome. Come si notano le differenze tra il miglior filtro del mondo e “niente davanti all’obiettivo”.

Giusto per la cronaca: un mio fornitore in visita a solms ha visto scarcare casse di filtri leitz da un container. Le casse erano marchiate Hoya

Beh, Hoya fornisce fornisce "vetri" a tantissimi soggetti. La cosa non mi stupisce più di tanto.

Se è per quello anche i vetri "dentro" gli obiettivi, e non solo quelli che si avvitano fuori, sono marcati Hoya, perlomeno la maggior parte

F.

La mia domanda era ironica, qualcosina di fisica ottica la conosco.

La percezione della qualità è un fatto soggettivo, così come è soggettivo pensare di corredare al ribasso ottiche su sui si è investito molto.

In molti filtri il vetro non è perfettamente parallelo alla lente, la durezza della superficie è tale che si producono microabrasioni, la trasparenza non è assoluta, la neutralità cromatica anche.

Andrea

Mi sono arrivati i filtri. Fatto oggi la prova con un Clear B+W in foto, che dovrebbe essere il top di gamma.
Foto normale con e senza filtro, controluce con e senza filtro. Non vi posto i crop ma risultati assolutamenti identici con una lente rasoio come il 55 FE

Allega:

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