Ciao. Visto che penso siano andati diversi di voi, apro un topic per raccogliere le vostre impressioni sulle stampe della mostra, da un punto di vista prettamente tecnico.

Le stampe dovrebbero essere state fatte su una carta satinata (quale?) e un plotter Epson 11880. Sia quelle da pellicola (quale scanner hanno usato?) che le digitali (che sistema ha usato?).

La mia impressione l'avevo già riportata altrove:
"mi ha lasciato un po' perplesso, da maniaco della qualità di stampa, la scelta di formati cosí grandi (fino a un paio di metri di sicuro) per stampe da 35mm. Anche osservate da una certa distanza, i limiti di un cosí forte ingrandimento mi disturbavano parecchio (moltissimo rumore anche cromatico).
Non saprei pronunciarmi sulla bontà della catena adottata (scanner, profili scanner, profili stampante) non conoscendo gli originali, ma ho l'impressione che si potesse fare di più come ottimizzazione dei file.
Se, come si dice, una delle pellicole che usave più spesso fosse una Kodachrome, da quelle stampe appariva molto poco.

Gianluke, conosco da vicino la questione:

lo stampatore, uno dei migliori stampatori inkjet della penisola, ha fatto il massimo che si poteva.
Ho visto di persona diversi dei files originali di McCurry proprio insieme al suddetto stampatore, e posso assicurarti che erano a dir poco orribili! (Le scansioni sono arrivate direttamente da New York)
Davvero sono rimasto senza parole nel prendere atto che un fotografo del suo livello non si sia evidentemente posto il problema di una qualità di acquisizione quantomento "decente".
E lo si vede anche in certi suoi libri: la qualità tecnica delle acquisizioni è molto bassa.

Ma evidentemente può "permettersi" anche un workflow così trascurato...
mah...

Ah ok...quindi il problema è a monte. Gli hanno fatto male le scansioni. Cosa che onestamente immaginavo...

Dissento assolutamente.

Ho diversi libri di McCurry e le stampe della mostra le ho analizzate (non viste: analizzate) da vicino.

Saturazione a secchiate, un contrasto mostruoso, sharpen come se piovesse.
Equilibri cromatici e tonali totalmente snaturati, aloni di sharpen visibili da 2 metri di distanza.

Per orribili che possano essere stati i file di partenza, non c'è giustificazione ad un simile scempio.

Evidentemente si voleva impressionare la massa con "effetti speciali e colori ultravivaci", pensando forse che il marchio sponsor ne avrebbe giovato.

Fer

Infatti non riuscivo a capire anche io se era un problema del trattamento del file post scansione che ha generato difetti e artefatti oppure che fossero le scansioni fatte male. Di sicuro non erano stampe curate individualmente...questo è certo. Magari hanno contribuito entrambe le cose, scansioni e postproduzione...
Nei video hanno ripreso al PC lui con un tecnico addetto alla stampa (era il tuo amico?) dove discutevano sulle scelte. Quindi se McCurry ha voluto lui questo tipo di stampa anche a me non convince affatto.

purtroppo, Fer, i files che sono arrivati da NY erano già "scempiati", sovrasaturi, con sharpen alle stelle, ecc...
Lo stampatore ha potuto fare ben poco.
Ho visto i files...spero che tu possa fidarti, non ho alcun interesse a "difendere" a spada tratta lo stampatore.

Sono d'accordo che i suoi libri siano meglio: forse è stata adottata una postproduzione un po piu "sobria" alla luce delle dimensioni di stampa piccole ecc...? insomma, non saprei, ma lo stampatore non ha colpe.

Evidentemente da NY lui gli avrà detto che avrebbe fatto stampe di 2 metri e loro avranno caricato tutto a mille.
Sarei stato curioso di vedere qualche file...il tuo amico ti ha detto con che scanner hanno fatto le scansioni?

Se è così ritiro tutto, evidentemente la responsabilità è dello stesso McCurry (che delusione però!).

Certo però che il risultato finale è indegno della bellezza (in senso ampio) di quelle foto.

Fer

Io questa discussione totalmente tecnicistica la seguo, ma fino ad un certo punto.

McCurry ci ha messo la sua firma, io *devo* partire dal presupposto che le voleva esattamente cosi', con le secchiate di saturazione. Vi sono piaciute? Vi hanno stimolato artisticamente? Vi hanno deluso? Volete bocciarlo?

Non avendo visto la mostra qualunque vostra risposta mi va ovviamente bene. Ma rispondere su una base di "c'era troppo sharpen" o "da vicino si vedeva un sacco di CA", ecco, quello mi mette in difficolta'.


P.S. La mia risposta si e' accavallata con quella di Fer, ma guarda il caso ......

Dal mio punto di vista, una stampa nell'insieme non è fatta solo di contenuti dell'immagine, seppur forti e emozionanti.
Gli scatti di McCurry sono molto belli per esempio e focalizzano l'attenzione al contenuto. Però i lati negativi del processo di stampa/scansione si riflettevano sulla godibilità dell'immagine di sicuro.
Se vedo un ritratto mozzafiato in formato di due metri e il fuori fuoco è pieno di rumore cromatico multicolore, ciò mi disturba molto ad esempio. Costava molto poco operare una selezione e fare una riduzione rumore. Secondo me a parte i guai fatti da NY, non c'è stato tempo e voglia di lavorare singolarmente di fino su 300 immagini.

Ma sono le stesse stampe che vennero esposte a Milano in via Corsia dei Servi un paio di anni fa più o meno?

Perchè quelle non mi parvero affatto male. Vero anche che io non credo proprio di avere l'occhio che avete voi per certi particolari.
Le ho riviste poi l'Estate scorsa a Massa Marittima, dove erano esposte al Palazzo della Ragione in occasione del Toscana Foto Festival 2011, e non solo io, ma in generale tutti i commenti che ho sentito erano molto favorevoli sulla qualità delle stampe.

Quindi non so: queste sono stampe nuove, rifatte evidentemente in maniera poco convincente, secondo i vostri giudizi?

Sentendo Franzx al telefono che ha visto la mostra di Milano pare fossero diverse. Almeno mi diceva che a Milano non c'erano formati così grandi, mi parlava massimo di A2-A1. A Roma diverse immagini credo che tranquillamente arrivassero ai due metri.

Citazione:

Della gente mi fiderei molto poco.. vista la competenza dei fotografi "professionisti" che ci sono in giro..

Faccio un esempio: c'è un'immagine scattata in Medio Oriente, protagonista un ragazzino armato.
Sui libri che ho, è certo non perfetta (vista la situazione lo credo bene!) ma equilibrata e leggibile.
Alla mostra, il ragazzino aveva la faccia paonazza con orrende chiazze rosse, lo sfondo era chiuso, indistinto e illeggibile per l'eccessivo contrasto.

Fer

Confermo che non erano le stesse immagini di milano, anche perché ho una personale idiosincrasia per le stampe digitali, e le avrei riconosciute ad occhi chiusi (iperbole!).

A dire il vero non mi sono soffermato (a Milano) sulla qualità delle stampe, che mi sembravano cibachrome salvo le tre o quattro veramente grandi, quanto su composizione e contenuto. Le stampe milanesi erano di formato massimo 50x70, tranne 4 più grandi. L'allestimento era favoloso, con le foto sospese su drappi neri di rete, tulle o stoffa ed illuminate selettivamente. Si stava al buio ed al mio ingresso ho pensato che fossero trasparenze poiché sembravano essere le foto ad emettere luce.

la saturazione era quella tipica da Kodachrome, Velvia e quant'altro, non ho visto artefatti e nemmeno quei fastidiosi microcontorni che sembra quasi impossibile eliminare da una scansione, quelli tra un'alta luce ed un colore saturo.

Forse si tratta di una mostra (quella romana) con una certa dose di consapevole discriminazione per noi terroni.

P.S. tengo a precisare che ho sempre un lentino 10x in tasca.

Preciso: "mi sembravano cibachrome" non vuol dire che lo fossero, ma che la qualità era paragonabile alla sana stampa chimica del vecchio ciba

La mostra di Roma non l’ho vista, e nulla posso dire, ma temo che qui si stia facendo un certo miscuglio.

Non credo che FranzX e Luciano parlino della stessa mostra a Milano. Quella che descrive Franz, intitolata "Sud Est", l’ho vista, ma era in piazza Mercanti al Palazzo della Ragione, e successivamente è stata riproposta nell’estate a Perugia a Palazzo dei Priori.
Di quella in via Corsia dei Servi non ne so nulla, ma se è la stessa riproposta a Massa Marittima, allora è un’altra.

Tornando a quella (magnifica) citata da FranzX, non credo proprio che le stampe fossero dei Cibachrome.
Data la grande uniformità di stampa sulle oltre 200 foto esposte (che mi fa pensare fossero tutte stampate con la stessa tecnica sullo stesso supporto), dato che riguardavano il periodo 1989-2009, dato che dal 2005 McCurry fa quasi tutto in digitale (prima D2x, poi D3s), dato che in più di un’intervista ha dichiarato: Over the years, I’ve shot most of my film images with Kodachrome. My studio has used the Hasselblad Flextight 848 scanner to scan and backup my 800,000 transparencies. ....... We output most exhibition prints in our studio on the Epson 44-inch Stylus Pro 9880 on Epson’s Premium Luster Paper.... sono abbastanza convinto che fossero tutte ink-jet.
Pronto a ricredermi se smentito, ovviamente…
Però se così fosse, mi fa piacere sentirle definire di una qualità paragonabile alla sana stampa chimica del vecchio ciba da uno che ha una personale idiosincrasia per le stampe digitali.

E' chiaro che non fosse cibachrome, se non altro per la mancanza di quell'effetto metallico tipico delle stampe ciba lucide (le altre, onestamente, sono molto più ordinarie).

E'vero, la mostra in questione era a Palazzo della ragione, quindi sei riuscito a svelare il primo arcano.

Ora bisogna capire come ha fatto a stampare male quell'altra e, a questo punto, ci farò un salto.

La mia idiosincrasia alle stampe digitali (inkjet) è legata al fatto che - e parlo di mostre, musei e gallerie - solo una minima percentuale di quelle che ho visto avevano una qualità paragonabile alla stampa chimica. Paradossalmente apprezzo molto di più una inkjet quando è Giant-size. Ho fatto più di una mostra con stampe inkjet, ma di formati tra 70x100 e 100x150, un paio di anni fa, ho esposto dei 3x3 (metri) ricavati dai file raw della mia G11, sui cinesi a Roma. L'effetto raggiunto con interpolazione, grana aggiunta ecc... era certamente migliore che se avessi fatto una stampa diretta da negativo 6x6. naturalmente non parlo di qualità, nitidezza ecc. ma di gestalt, di percezione generale, di effetto visivo. Le ho in cantina, magari un giorno le tiro fuori e ve le faccio vedere.

Lungi da me permettermi di giudicare le valutazioni altrui. Ma penso che a volte (non mi riferisco a questo episodio) si perda leggermente di vista l'aspetto "emozionale" e comunicativo di un'immagine, per focalizzarsi troppo e solo sull'aspetto tecnico. Voglio dire: ok la stampa fa schifo, e poi? Anche il messaggio dell'immagine non è valido? O no? Ci si sofferma solo e soltanto su questioni techiche spesso, perdendo di vista il resto.

Marco

Beh ma essendo il titolo del thread "Stampe della mostra di McCurry a Roma", è chiaro che si parli della qualità delle stampe, l'abbiamo aperto apposta.

Per commenti sulla mostra (e le foto) in generale c'è il thread "Mostra di Cartier Bresson e McCurry a Roma".

Fer

Citazione:

Beh hai fatto bene a chiarire..perchè come qualità tecnica oggi i plotter inkjet fanno paura rispetto alla stampa chimica sotto ogni aspetto Gamut, dettaglio e archiviabilità in primis.
Rivedendo i ciba di 20 anni fa sono assolutamente da cestinare a paragone...li ho buttati tutti quando ho rifatto scansione e stampa.
Sono vergognosi solo i costi degli inchiostri...per il resto inkjet tutta la vita, salvo una eccezione per il bianco/nero.
Non entro in merito sulla questione digitale/analogico ma sul fatto che anche uno scatto su pellicola mi piace infinitamente di più stampato su una ottima inkjet...certo se stampato bene.