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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Ric ho risposto alla tua domanda con dovizia di dettagli e particolari solo che ...ZZO non mi ha preso il post...

Ora ho uno shooting in corso (un culettino nuovo da immortalare ) ti rispondero´ nei prox giorni.
Ciao
Roberto

Inviato: 8/1/2006 14:04
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:
................

Ora ho uno shooting in corso (un culettino nuovo da immortalare ) ti rispondero´ nei prox giorni.
Ciao
Roberto


Salutaci il "culettino"



Inviato: 8/1/2006 14:26
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Signori,
io sono d'accordo con voi sul fatto che la situazione della vendita di stampe in Italia è incresciosa etc.etc.

Però...

non è un mistero che le case oggi sono PICCOLE. Specie quelle dei nostri potenziali clienti (non parlo insomma del collezionista che acquista stampe da migliaia e migliaia di euro).
Ora, in una casa piccola, lo spazio sulle pareti è conteso da mille cose... librerie, scaffali vari, TV plasma, impicci&imbrogli, e magari qualche quadro e via discorrendo.
Poi ci sono le finestre che riflettono e quindi le pareti effettivamente utilizzabili per appendere qualche stampa mica sono tante. Allora in questo poco spazio c'è molta concorrenza: le nostre stampe contro le foto dei piccini/canetti/gattini/vacanze/moglie/fidanzata etc.

Voglio dire: io adesso stampo i calendari (che al momento regalo ad amici e parenti ma non è questo il punto), perché sono utili e quindi non è solo una bella stampa che però non saprebbero dove appendere: è un qualcosa che dovrebbero appendere comunque, ma c'è la mia (le mie) foto sopra.

Prossimo passo, libri. Gli amerikans li chiamano coffe-table photo books, grosso modo A4 o anche più spesso quadrati 25x25, vanno stampati con cura e si devono presentare degnamente. Per un libro in più sullo scaffale (che ha rubato sulla parete lo spazio alle stampe... appese) c'è sempre spazio.

Insomma, provare a cambiare prodotto?

Fer

Inviato: 9/1/2006 1:26
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
Utente non più registrato
Quindi proponi un libro in alternativa alle stampe da appendere? mah?!
Tipo che ti autofinanzi e poi lo distribuisci tu? o?
Io personalmente sono arrivato alla mia personale conclusione che l´unica soluzione vantaggiosa sia trovare un editore "pesante" ed illuminato che decida di investire....certo che non e´ facile trovarlo e ci vuole un progetto veramente speciale e forte.......

Roberto

Inviato: 9/1/2006 1:35
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:
Quindi proponi un libro in alternativa alle stampe da appendere?


Esattamente!

Citazione:
Tipo che ti autofinanzi e poi lo distribuisci tu?


Sì.
L'idea è che lo produco io, e lo distribuisco in occasione di eventi e in partnership con associazioni culturali e magari qualche locale di tendenza.
Naturalmente non si puà cominciare subito con un bel prodotto (penso al libro sul Bangladesh autoprodotto da Reichmann: ce l'ho ed è un gran bel prodotto), ma oggi ci sono possibilità  di produrre libri a costi ridotti, accontentandosi inizialmente come qualità .

Citazione:
Io personalmente sono arrivato alla mia personale conclusione che l´unica soluzione vantaggiosa sia trovare un editore "pesante" ed illuminato che decida di investire....certo che non e´ facile trovarlo e ci vuole un progetto veramente speciale e forte...


Questo sarebbe l'ideale, ma ho rinunciato anche all'idea. Tu però hai altri mezzi, sia per la qualità  del tuo lavoro (che mi figuro stellare! Un giorno mi piacerebbe vedere qualche tua stampa) che per i contatti che hai sviluppato. Quindi in bocca al lupastro!

Fer

Inviato: 9/1/2006 1:52
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Citazione:

Fer ha scritto:
......................

..........Tu però hai altri mezzi, sia per la qualità  del tuo lavoro (che mi figuro stellare! Un giorno mi piacerebbe vedere qualche tua stampa) che per i contatti che hai sviluppato. Quindi in bocca al lupastro!

Fer



Fer un giorno andimao a trovare Roberto e mentre tu controlli le stampe io do una controllata agli originali ......anzi alle originali


Ciao

Gerry

P.S. sto scherzando non sono mica un maniaco...........e poi le belle figliole ci sono pure qui però la storia che voglio solo fotografarle non me la credono mai

Inviato: 9/1/2006 7:04
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Bene bene, me ne vado in "vacanza" per alcuni giorni e ve ne uscite con un argomento bomba così!!

Aggiungo solo qualche considerazione, dal momento che tanto avete detto ed anche detto bene...

Intanto il consiglio di Roberto sui commercialisti, cioè di non prendere come oro colato tutto quello che dicono sull'argomento, sono SACROSANTE!!!!
Se un professionista non ha avuto a che fare direttamente con certe questioni è molto facile che abbia più lui le idee confuse di voi, e questo perchè in Italia la normativa è confusa e, come spesso accade, interpretata in modo differente.
In sostanza sia Gerry che Roberto hanno messo bene in evidenza le due "tendenze": da un lato alcuni interpretano la vendita di una foto, di un quadro, di una poesia, come vendita di opere dell'ingegno e quindi non si configura la necessità  di avere una partita IVA, altri invece prefigurano comunque la figura professionale e quindi non accettano l'idea della ricevuta nemmeno nel caso che uno dovesse vendere un solo quadro in tutta la sua vita.
La giusta via, come sottolineava giustamente Roberto, sta nel mezzo, cioè finchè uno vende 5 stampe all'anno ci si puà affidare alla normativa sulle cessioni delle opere di ingegno e quindi basta una semplice ricevuta con valore fiscale esente IVA, però se uno ha contratti con gallerie importanti, espone ogni mese, vende per 250.000 euro l'anno, allora è difficile dimostrare che non si prefigura la figura professionale, anche se ho saputo di alcuni commercialisti "duri e puri" che anche in questo caso ci "provano" con l0attività  di autore esente IVA, ma alla fine non sono loro quelli che contano ma il Ministero delle Finanze!!
Cmq se posso darvi un consiglio, cercate un commercialista che abbia tra i suoi clienti degli artisti, soprattutto pittori e scultori, sono le figure più vicine al tipo di "fotografia" che fate voi, cioè che, quantomeno all'inizio della carriera, non ha niente a che fare con l'attività  di impresa o la attività  di professione, che sono le due categorie in cui solitamente vengono inquadrati gli studi fotografici o i fotografi di moda/fotoreporter, tanto per capirci.

Sul prezzo e sui canali di vendita avete già  parlato, e condivido gran parte delle cose che avete detto.
Mi preme sottolineare una cosa.
A chi ambisce ad entrare seriamente nel mercato delle gallerie, dei mercanti d'arte, cioè a quello delle stampe in edizione limitata e ai prezzi di vendita da "opera d'arte" (perchè è così che la vostra stampa verrà  proposta dal gallerista che vi cura con tutto ciò che ne consegue), sconsiglio di vendere i propri lavori da soli e di aspettare pazientemente che ci sia un gallerista che lo faccia per voi, e questo e per tanti motivi.
Uno di questi è che i galleristi esigono edizioni limitate, molto limitate, meno sono le stampe e meglio è, ed arrivare a firmare un contratto con una galleria quando metà  Italia è già  in possesso di un certo numero di nostri lavori, e doverlo dire al gallerista che, di fatto, non potrà  più vendere quelle immagini, non è molto professionale, è uno di quei fattori che possono fare la differenza tra avere una galleria che ci rappresenta e non averla.
Un'altro è anche la valorizzazione del proprio lavoro e la questione dei prezzi di vendita.
Per me non è accettabile che certi lavori vengano venduti a 60 euro, in realtà  devono essere valorizzati da un addetto ai lavori (gallerista) che ha il compito di guidare all'acquisto un collezionista, e le valutazioni di prezzo devono essere fatte in base al mercato dell'arte contemporanea, o cmq delle stampe fotografiche fine art, e non in base a quello della sciura Maria che vuole spendere gli stessi soldi che spenderebbe per un poster (che è la fine che facciamo quando proponiamo i nostri lavori da soli).
Dico sinceramente che piuttosto che vendere a certi prezzi io e Cristina ci siamo sempre rifiutati con un cortese ma deciso, "Mi spiace, non sono in vendita".

Per quanto riguarda l'archiviabilità  delle stampe, oggi viene considerata l'autorità  mondiale, riconosciuta da gallerie e musei, il Wilhelm Imaging Research (http://www.wilhelm-research.com/), i cui test "accelerati", seppure contestati da alcuni nei metodi e conseguentemente nei risultati, hanno dimostrato che le stampe inkjet realizzate con inchiostri a pigmenti (o quelli a base acquosa in particolari combinazioni carta/inchiostro, tipo i Vivera della HP), se correttamente conservate hanno una durata che eccede quella dei metodi tradizionali di stampa.
In realtà  questa è una questione che non si pone, sia perchè chi spende 100.000 euro per una foto o per un quadro (non dimentichiamoci che anche i quadri a olio si scoloriscono se esposti alla luce) sa come conservarli, e sia perchè a certi livelli il problema in pratica non sussiste e non viene neanche considerato, ha ragione Roberto, lavoro viene proposto e venduto come "opera d'arte eterna", ed uno la compera come tale, non è più una fotografia chimica o una inkjet, è solo arte.
E dalla mia esperienza vi posso dire che mai, e sottolineo mai, nessun gallerista mi ha chiesto se stampo chimico o digitale, che carta uso o quanto durano le stampe, quello che e sempre contato per loro è solo il valore "artistico" del lavoro, non mi sono mai sentito porre altre questioni.



Inviato: 9/1/2006 16:49
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....

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ilbavarese ha scritto:

Ric ho risposto alla tua domanda con dovizia di dettagli e particolari solo che ...ZZO non mi ha preso il post...

Ora ho uno shooting in corso (un culettino nuovo da immortalare ) ti rispondero´ nei prox giorni.
Ciao
Roberto



megasuperAZZ hai finito di fotografare il culetto?

a presto, ric
www.grandespirito.it

Inviato: 11/1/2006 22:21
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....

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Ciao ric,
ci offriamo come...assistenti?
Tu Roberto non avresti che da indicarci quello da spostare, posizionare, spolverare, non avresti bisogno di muoverti da dietro la fotocamera e ti potresti concentrare sollo sulla composizione. Pensa che comodita'....
Pensaci..

Renzo

Inviato: 12/1/2006 0:13
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Di fotografarlo si e´ il dopo che mi ha preso tempo.....sai com´e´....scarica le macchina, e sviluppa di qui e sviluppa di la´.....scherzo!!

Allora ….come ho scritto e´ importante dalmio punto di vista divere due tipi (almeno per me´) di stampe da vendere, una e´ esclusivamente “commerciale” e serve unicamente per portare a casa velocemente e se possibile costantemente denaro, l´altra e´ dedicata alla vendita di stampe d´arte o fine art che dio si voglia.
Rapidamente:
FINE ART i possibili acquirenti sono: collezionisti d´arte, persone che cercano possibili fonti di investimento nell´arte e gente che ama l´arte e la compera per il puro gusto e piacere.
Il presupposto e´ che venga prodotta arte ed in quanto tale venga riconosciuta, quindi non e´ sufficiente il solo numerare le stampe e tendenzialmente a una relativa importanza dove, come, e con cosa vengano stampate. Il rito della vendita dell´arte presuppone la frequentazione dei canali che proclamano un autore e le sue fotografie arte, come si sapra´ questi sono le gallerie d´arte, le mostre mercato d´arte, la pubblicazione di volumi d´arte o di cataloghi. E´ inoltre quasi fondamentale esporre le proprie opere nelle gallerie importanti del classico circuito USA (New York, Miami, Chicago, Boston…) ed Europeo (London, Paris, Berlin, Amsterdam, Milano) se poi ci capitano occasioni ghiotte tipo biennali o triennali ottime! Quando un artista e´ stato riconosciuto dalla critica, dagli addetti di settore e dalla stampa tale (essere artista per l´appunto), allora si potra´ anche permettere di vendere in proprio e direttamente le sue opere, ma a quel punto credimi uno preferisce occupare il tempo a produrre che non a smarronarsi a vendere.
Internet e´ stracolmo di fotografi che sono convinti di essere, o quanto si sono autocelebrati, artisti. Una macroscopica evidenzia di questo e´ che vendono le loro stampe a cifre “strane” tipo € 2/300 che a rigor di logica dovrebbe essere (dal loro punto di vista) un level entry nell´arte ma che in realta´ e´ un tragico vorrei ma non posso. L´arte ha dei prezzi e delle logiche per cui e´ normale parlare di cifre che viaggiano dai 6/700 € a salire, ovvio che la cifra e´ importante e per cui e´ necessario che chi acquisti sia certo di comperare un´opera di un artista presente sul mercato.
Quindi come vedi il fai da te qui e´ limitato allo sbattimento di andare a cercare galleristi e situazioni per essere conosciuti, il mercato ed i soldi vengono di conseguenza ma non trattati direttamente.
COMMERCIALE qui ti ripeto si vende unicamente con la logica di fare soldi e la soddisfazione e´ quella di raggranellare dei soldini, se le opere prodotte piaccione vengono comperate e´ un ulteriore soddisfazione diversamente e´ bene “produrre” stampe che sono richieste indipendentemente che piacciano a noi o meno. In pratico e´ il lavoro del buon artigiano che fa´ fare i soldi per coltivare la vocazione d´artista.
Io vendo spudoratamente nudi commerciabilissimi ed astutamente uso un nome di fantasia e vari accorgimenti per far si che non si possa in alcun modo risalire alla mia vera persona (banalissime cose piu´ semplice ed immediate a dirsi che non a farsi).
Premesso questo usiamo una logica da bottega e togliamoci dalla mente di voler a tutti costi far percepire le nostre stampe come arte o surrogati, via quindi alla miseria delle stampine numerate e ragioniamo in termini di business e di marketing. Il prezzo deve essere superiore a quello dei poster ma inferiore a quello dei pseudo artisti, e´ statistico che la gente acquista molto piu´ velocemente e con meno riserve mentali sotto la cifra di € 99,99 per esperienze mie personali confrontate poi con altri professionisti che vivono di questo la cifra piu´ appetibile e veloce pare essere quella tra gli € 59 e i 79. In pratica uno dei trucchi e quello di favorire l´acquisto impulsivo. Per fare questo oltre il prezzo e´ necessario che l´acquirente non abbia tempo di riflettere piu´ di tanto, acquisti solo perche´ piace ed il prezzo e´ correttamente posizionato, il contatto con il non professionista che deve trovare compiacimento nella vendita facendo capire quanto e´ bravo, quanto e´ preziosa la sua stampa fatto su quella carta e con quell´inchiostro e che durera´ 75 anni….serve solo a rallentere o congelare la vendita.
Il punto di vista di acquista la stampina e´ quello di chiedersi: ma se sei un artista perche´ svendi le tue opere? Perche´ sei cosi sfigato che le devi vendere tu e convincere me? Ma se io compero la stampa per appendere al muro della stanza dei bambini o della casa di villeggiatura cosa mi vuo far capire che per 75 anni avro´ la tua stampa tra le balle?

Tra queste due cose c´e´ poi il desiderio di tanti fotografi di vendere le proprie stampe “a modo loro”, questo io non lo discuto pero´ attenzione io ho risposto a chi genericamente parlava di vendita e di mercato, e mi e´ parso di capire che era desiderio vendere il piu´ possibile per finanziare il proprio costoso hobby.

Alla domanda su quali siano i canali Ric…..beh qui scusa ma avendoci investito tanto tempo e tanti soldi do´ informazioni in cambio di altre informazioni date e ricevute dai fotografi professionisti (perche´ di questo ci puoi anche vivere bene e quindi ci paghi le tasse) quindi simpaticamente la mia risposta e´ unilaterale


Spero di averti dato informazioni che in qualche modo ti possano tornare utile.....pero´ se ti serve qualche mezza drittina sono a disposizione

Roberto

Usti Renzo mi sa che i miei 200 mq di studio non bastano per farci stare gli assistenti adesso vado a vedere per l´affito di qualche struttura industriale

Inviato: 12/1/2006 0:20
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Almeno a me, hai dato un sacco di suggerimenti molto interessanti!
Grazie ancora una volta!

Fer

Inviato: 12/1/2006 0:36
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....

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Si, molto interessanti.
per me che sono digiuno di queste cose e' come spostare le tendine di una finestra.
Ciao Roberto e grazie
Renzo

Inviato: 12/1/2006 0:42
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Un piacere o miei Signori

Sempre a Vostra disposizione, almeno per quello che posso e che conosco.
Grazie poi di nulla, anche Voi mi avete dato e mi state dando delle belle dritte e .....e poi almeno mi sento un poco a casa qua tra i Germanici!
Grazie a Voi


Roberto

Inviato: 12/1/2006 0:52
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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ilbavarese ha scritto:
.........
Io vendo spudoratamente nudi commerciabilissimi ........................Ma se io compero la stampa per appendere al muro della stanza dei bambini .........



Be credo che i bambini aprezzerebbero e i loro amichetti anche


Facciamo una prova Roberto, regala una stampa a Marco cosi la attacca per scherzo nella stanzetta di Giuglio........e poi sentiamo cosa ne pensa Cristina




Gerry

Inviato: 12/1/2006 9:49
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....

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ciao a tutti

grazie roberto della dettagliata spiegazione, il messaggio è arrivato chiaro e forte.

Citazione:

ilbavarese ha scritto:
Alla domanda su quali siano i canali Ric…..beh qui scusa ma avendoci investito tanto tempo e tanti soldi do´ informazioni in cambio di altre informazioni date e ricevute dai fotografi professionisti (perche´ di questo ci puoi anche vivere bene e quindi ci paghi le tasse) quindi simpaticamente la mia risposta e´ unilaterale



uhhmmm... io in cambio posso offrire, simpaticamente ed unilateralmente, anestesia con Ossigeno di prima qualità , posto letto in Terapia Intensiva con infermiere tipo modelle e lavorando in una unità  che si occupa anche di trapianti..."organi" di tutti i tipi e modelli
E' ammesso toccarsi le palle...mooooolto forte.


A parte le battute, condivido la tua disamina, qualche cosa, forse, incomincio a capire.

a presto,ric




Inviato: 12/1/2006 13:09
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Gerry ha scritto:
Facciamo una prova Roberto, regala una stampa a Marco cosi la attacca per scherzo nella stanzetta di Giuglio........e poi sentiamo cosa ne pensa Cristina



Secondo me Cristina non aprrezzerà  affatto il "pensiero" ...


Tornando al discorso gallerie.
Contattare le gallerie, presentarsi, presentare il proprio portfolio, mantenere i contatti, nonchè partecipare a concorsi e manifestazioni nazionali e non, è un vero e proprio lavoro che richiede tantissimo tempo ed una metodica, infaticabile, costanza.
Io e Cristina dedichiamo almeno una settimana al mese solo a questo, cioè ai contatti per presentare il nostro lavoro a delle nuove gallerie, studiando il loro target e se possono o no essere interessate al nostro lavoro, oppure per mantenere il filo diretto con il gallerista che aveva mostrato un certo interesse.
Questo tipo di lavoro, benchè molto impegnativo, è fondamentale, ed è fondamentale farlo con costanza, metodicità  ed impegno, senza scoraggiarsi se non arrivano risposte.
A questo lavoro bisogna poi affiancare quello di provare a partecipare alle manifestazioni nazionali e non di una certa rilevanza, le Biennali, le Triennali, le stesse a cui poi vanno gli stessi galleristi a cui avete mandato il portfolio e che, alla fine, se vi vedono esposti in certi ambienti, alla fine finalmente risponderanno alla vostra richiesta di essere rappresentati da loro, convinti che non siete delle "meteore" imnprovvisate ma siete seriamente interessati a rimanere e lavorare nel mondo dell'arte.
Poi è vero quello che dice Roberto, cioè che una volta che avrete delle gallerie che vi rappresentano ed un nome conosciuto, potreste vendere da soli i vostri lavori ma che nessuno lo fa perchè vendere è una grande rottura di palle ed è molto più divertente fotografare mentre altri vendono per voi, anche se poi a questi "altri" bisogna ovviamente dare il 50% della vendita (questa è la commissione tipica di un gallerista), però è anche vero che non appena cominciate a vendere direttamente voi nessun gallerista vi vorrà  più rappresentare, e non avere un gallerista che vi rappresenta significa ridurre la possibilità  di effettuare mostre personali, senza considerare che sono i galleristi che generalmente si occupano di "piazzare" i vostri lavori nei musei o nelle raccolte che contano e che fanno curriculum...



Inviato: 12/1/2006 16:23
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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RIC.....IL SOGNO DELLA MIA VITA!!!!! Uno shooting in ospedale, dai, dai dimmi che sei un medico e che si puo´ organizzare....guarda in cambio mi compero un Ape car munita di megafoni e vado in giro di persona a vendere le tue stampe.....mimporta na sega del prezzo dimensione e costi....


Roberto

Inviato: 12/1/2006 19:00
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....

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Marco ha scritto:

Tornando al discorso gallerie.
Contattare le gallerie, presentarsi, presentare il proprio portfolio, mantenere i contatti, nonchè partecipare a concorsi e manifestazioni nazionali e non, è un vero e proprio lavoro che richiede tantissimo tempo ed una metodica, infaticabile, costanza.
Io e Cristina dedichiamo almeno una settimana al mese solo a questo, cioè ai contatti per presentare il nostro lavoro a delle nuove gallerie, studiando il loro target e se possono o no essere interessate al nostro lavoro, oppure per mantenere il filo diretto con il gallerista che aveva mostrato un certo interesse.
Questo tipo di lavoro, benchè molto impegnativo, è fondamentale, ed è fondamentale farlo con costanza, metodicità  ed impegno, senza scoraggiarsi se non arrivano risposte.
A questo lavoro bisogna poi affiancare quello di provare a partecipare alle manifestazioni nazionali e non di una certa rilevanza, le Biennali, le Triennali, le stesse a cui poi vanno gli stessi galleristi a cui avete mandato il portfolio e che, alla fine, se vi vedono esposti in certi ambienti, alla fine finalmente risponderanno alla vostra richiesta di essere rappresentati da loro, convinti che non siete delle "meteore" imnprovvisate ma siete seriamente interessati a rimanere e lavorare nel mondo dell'arte.
Poi è vero quello che dice Roberto, cioè che una volta che avrete delle gallerie che vi rappresentano ed un nome conosciuto, potreste vendere da soli i vostri lavori ma che nessuno lo fa perchè vendere è una grande rottura di palle ed è molto più divertente fotografare mentre altri vendono per voi, anche se poi a questi "altri" bisogna ovviamente dare il 50% della vendita (questa è la commissione tipica di un gallerista), però è anche vero che non appena cominciate a vendere direttamente voi nessun gallerista vi vorrà  più rappresentare, e non avere un gallerista che vi rappresenta significa ridurre la possibilità  di effettuare mostre personali, senza considerare che sono i galleristi che generalmente si occupano di "piazzare" i vostri lavori nei musei o nelle raccolte che contano e che fanno curriculum...


due decadi di azz...il gallerista cucca il 50%...come un "protettore"...

Noi tifiamo per voi marco.
Certo è una strada che richiede molto, troppo tempo e credo anche l'accettazione di svariati compromessi, mi sa tanto che i galleristi sono dei veri figli di buona donna
Citazione:

ilbavarese ha scritto:

RIC.....IL SOGNO DELLA MIA VITA!!!!! Uno shooting in ospedale, dai, dai dimmi che sei un medico e che si puo´ organizzare....guarda in cambio mi compero un Ape car munita di megafoni e vado in giro di persona a vendere le tue stampe.....mimporta na sega del prezzo dimensione e costi....


Roberto, purtroppo/perfortuna non sono il primario ma uno dei tanti vice, per cui o l'ospedale ce lo compriamo e ci facciamo lo shooting personalizzato o...nisba.
Ho svariate foto, fatte con la compatta digitale, di "momenti" di vita ospedaliera, ed ho visto che anche molte agenzie fotografiche le ricercano...
Per l'acquisto dell'APE e del megafono si puà fare a metà 

a presto, ric
www.grandespirito.ti

Inviato: 12/1/2006 21:45
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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Citazione:

Marco ha scritto:
però è anche vero che non appena cominciate a vendere direttamente voi nessun gallerista vi vorrà  più rappresentare, e non avere un gallerista che vi rappresenta significa ridurre la possibilità  di effettuare mostre personali, senza considerare che sono i galleristi che generalmente si occupano di "piazzare" i vostri lavori nei musei o nelle raccolte che contano e che fanno curriculum...


Questo è un poco triste e deludente.....sà  troppo di ricatto e/o "perdita di libertà " in un certo senso.

Marco(pamar5)

Inviato: 12/1/2006 22:19
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Una domanda sulla Vendita di Stampe in Italia da parte di un privato....
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Usti Ric
acquistiamo un ospedale? dici che rende?...scherzi a parte ci sarebbe da fare i soldi a palate a noleggiare la location.
....mi accontenterei del tavolo autoptico .....possibilmente vuoto e senza altre presenze "freddine"...sono serio su questo!!

Discorso galleristi:
il 50% e´ la normale percentuale di mercato....il lavoro del gallerista (quello serio) per i piu´ e´ sconosciuto.
Il vero gallerista raramente lo si trova in galleria dove in genere c´e´ un direttore od un assistente, il gallerista deve curare le PR, questo vuol dire andare a pranzi, cene, viaggi, soggiorni, regalini a vari curatori poi il galllerista deve produrre del materiale tipo brochure, cataloghi, inviti, manifesti e poi partecipare alle sempre piu´ numerose fiere ed esposizioni.
A questo bisogna aggiungere i costi fissi dello show room, del magazzino, dei dipendenti, delle assicurazioni, della corrispondenza.
Posso garantire che se l´Artista volesse promuovere il suo lavoro a pari livello e provare a vendere quanto vende un vero Gallerista i costi sarebbero cosi alti che forse i gudagni, ammesso ci fossero, sarebbero ridicoli.
Poi non e´ che si perde liberta´ ad avere un gallerista e´ solo necessario vedere le cose in modo diverso....se tu facessi il gallerista spenderesti una montagna di soldi per promuovere il lavoro di uno che poi si fa´ i propri affari? Io no e lo troverei anche poco onesto.

Ciao
Roberto

P.S. secondo me i papponi prendono piu´ del 50%....per curiosita´ se qualcuno ha notizie di prima mano in modo anonimo ci erudisca.......e´ sempre una buona cosa avere ampie visioni di mercato.....non si sa´ mai

Inviato: 12/1/2006 22:51
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