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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Effettivamente Artaud/Deleuze sono su un piano completamente diverso. Forse di negazione, comunque di rifiuto di tale approccio. Penso che i punti di contatto, anche sforzandosi siano pressochè introvabili. Personalmente negli ultimi tempi mi sono molto interessato al CsO a causa di un progetto che ho in cantiere.
Il bello di tutto questo, secondo me, è però¶ che pur percorrendo una determinata strada nulla vieta poi di usare anche altri "punti di vista" per saggiarne i risultati.

Marco

Inviato: 3/1/2007 13:37
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When I pick one up, the hard work's already been done"

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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Un esempio potrebbe essere proprio questo che stiamo affrontando; la leggerezza nella fotografia, come viene esplorata con un metodo alla Deleuze, o usando la semiotica generativa o altri ?
Direi che quando si vuole mettere in dialogo i modelli bisogna porre attenzione ai presupposti che li hanno generati per vedere se li ci sono incongruenze o meno. E soprattutto capire di cosa si occupano, qual'è l'oggetto che affrontano.
Personalmente non sono in grado di farlo tra Deleuze e Greimas...ma approfondisco la cosa.

beh, consiglio un libretto piccolo ma straordinario, di Greimas, dove non applica in modo esplicito il metodo nel senso stretto ma lo usa parlando dell'estetica. "Dell'imperfezione; edizioni Sellerio". Secondo me piacerebbe molto anche anche a voi, Deleuze o meno.

Inviato: 3/1/2007 13:49
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Pamar, la mia ignoranza è sempre in agguato...ad un breve giro in realtà  e legami tra la semiotica generativa e Deleuze sono più di quelli che si pensi...ma per non continuare a rischiare le trappole della dabbenaggine approfondisco e ti posto a parte.
bs
marco
w la legegrezza


Inviato: 3/1/2007 14:11
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: La "leggerezza" di Calvino
Moderatore
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Ok. Anche io ho parecchie lacune, in particolare, una grande ignoranza circa la semiotica generativa, quindi non posso che quotarti completamente.

Marco

Inviato: 3/1/2007 14:33
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Se si parla di lacune....
comunque una cosa l'ho capita molto chiara, e cioe' che non avevo capito niente di cosa si intendesse per leggerezza. Ed e' un buon punto di partenza. E in base ai vostri preziosi interventi mi informero'...Grazie.
Ciao,
Renzo

Pero' una domanda la vorrei fare.
Concerne le foto di Marco. Tutte le foto sono piu' o meno leggere, e indubbiamente quella della pietra lo e' di piu', ma non e' troppo presente, troppo nitida rispetto al resto la pietra? E se serve per creare contrasto, non perde di leggerezza l'immagine? Vi ripeto, brancolo nell'ignoranza ma mi piace l'idea anche se non ne ho ancora afferrato l'ABC.
Ci vorrebbero ancora tanti esempi, anche rimandi a immagini di autori noti, in modo da rendere piu' chiari i concetti.

Inviato: 3/1/2007 21:10
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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intervengo solo adesso che il 3d è praticamente esaurito, dopo un bel flame, e spero che questi miei modesti spunti di riflessione non siano l'ultima parola.

Onestamente credo l'idenfificazione iniziale tra leggerezza calviniana e minimalismo abbia un po' fuorviato il discorso, almeno per come ho inteso io le due espressioni.

La leggerezza di Calvino mi pare consista nel togliere peso alle cose, sdrammatizzarle, affrontare la loro complessità  senza negarla ma in maniera giocosa, in modo da consentire un diverso punto di vista. Non è un caso che in Calvino la "leggerezza" si sposi a una impostazione quasi barocca della scrittura e della struttura del testo.

Il minimalismo è una parola che ha accezioni molto diverse tra di loro, addirittura contrastanti, a seconda se ci si riferisce alle arti visive, all' architettura, alla letteratura o alla musica; diciamo solo che c'è una bella distanza tra un'impostazione barocca e una minimalista. Personalmente non me la sentirei di definire Kenna minimalista, solo perchè usa il codice della riduzione linguistica; nelle foto di Kenna rimane un impianto segnico molto forte e pesante, mentre mi sembra che tutti i minimalismi nelle varie forme di espressione lavorino sull'allegerimento visivo e semantico del segno, attraverso vari strumenti: la serialità , la geometria, la banalizzazione dell'oggetto.

Come accennato quello della riduzione linguistica, del "less is more" è solamente un codice che è stato applicato dai vari minimalismi in maniera così pervasiva da rivelare, alla lunga, il suo valore di apparato formale ed ideologico sovrapposto alle opere.

Inviato: 4/1/2007 8:54
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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Citazione:

Falcopardo ha scritto:


Pero' una domanda la vorrei fare.
Concerne le foto di Marco. Tutte le foto sono piu' o meno leggere, e indubbiamente quella della pietra lo e' di piu', ma non e' troppo presente, troppo nitida rispetto al resto la pietra?


Vero Renzo. Tieni presente che quando ho scattato queste fotografie l'obbiettivo primario non è stato la ricerca della leggerezza, ma ben altro. Le ho postate perchè ho pensato sarebbero magari state uno spunto per la discussione, ma ti ripeto, non sono nate con questo scopo.

Marco

Inviato: 4/1/2007 9:58
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Citazione:

palomar ha scritto:
intervengo solo adesso che il 3d è praticamente esaurito,


Eh no, come esaurito....spero di essere soltanto all'inizio.
Ora qualcosa incomincia ad andare al suo posto, pur nella confusione. C'e' differenza tra leggerezza e minimalismo, sono
concetti diversi...
Torno a chiedere, e non e' una forma di pigrizia, se e' possibile associare ad un concetto un link ad una immagine di qualche autore che lo esprime al meglio.
Ciao,
Renzo

Marco, non era un appunto alla tua foto, cercavo solo di capire...

Inviato: 4/1/2007 10:38
.........

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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Citazione:

Falcopardo ha scritto:

Marco, non era un appunto alla tua foto, cercavo solo di capire...


Ci mancherebbe Renzo, non preoccuparti. Anche fosse stato un appunto non ci sarebbe stato problema, figurati. Anzi l'avrei preso come costruttivo.

Marco

Inviato: 4/1/2007 10:42
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Palomar, fai bene a ricordarci il punto di vista da cui si era partiti, dove, per quanto non conosca così bene Calvino, mi sembra che si intendesse altro rispetto a quello che abbiamo sviluppato. Si sa, le discussioni prendono pieghe e sviluppi diversi, imprevedibili, e ogni tanto si ritorna...

Se il giocoso é una categoria possibile della leggerezza di Calvino, allora, la butto li, in fotografia cosa puà essere leggero, alla Calvino, s'intende, uno come Doisneau ? (e poi gli altri simili a lui...era solo per partire con un esempio)

Alla fin fine si tratta di capire come il giocoso si manifesta in una foto...a livello formale, di contenuto ?

bs
marco

Inviato: 4/1/2007 13:03
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Non lo so... la fotografia, per come la vedo io, resta una espressione "pesante", anche perchè nella fotografia, da sempre, un ruolo importantissimo è giocato dalla parte documentaristica - reportagistica - fotogiornalistica, che a occhio e croce mi sembrano il contrario della leggerezza.
Di leggeri in senso calviniano mi vengono in mente Boubat per lo sguardo affettuoso e ironico, Parr dall'ironia più tagliente, il Ghirri paesaggista e non concettuale per l'ambiguità  e la sospensione. Ma sono nomi così, a livello di chiacchere da bar. Spero qualcuno possa dare delle idee più precise...

Inviato: 4/1/2007 14:22
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Re: La "leggerezza" di Calvino
Utente non più registrato

Ciao Marco. Io Parr lo trovo tutto meno che leggero. Parr non fa mai "barzellette a figure" -come mi sembra abbiano fatto molti altri- la sua ironia è piena, pesante e pensante.
Lo trovo un cinico e acuto ritrattista di una società  fatta di plastica, ridicola caricatura di se stessa.

Condivido pienamente questa idea di leggerezza non intesa come minimalismo- come alcuni di noi avevano già  sostenuto- e questo tuo spunto che porta a rileggere le parole di Calvino.
Come vedi la discussione è appena iniziata. Il tema è complesso e ci sono nodi da districare. Leggerà con interesse lo sviluppo.
Se non erro tu sei un appassionato di filosofie orientali, potresti provare a portare il tuo contributo anche in quel senso...


Inviato: 4/1/2007 14:47
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Ciao,
andando in giro su internet a..spigolare, sono capitato su queste felici riflessioni sulla fotografia in cui si fa cenno a Marra e alla leggerezza e minimalismo. E' negli appunti del 1998, gli ultimi:

IL VUOTO EVOLUTIVO STORICO-FILOSOFICO TRA LA FOTOGRAFIA IN ARIA ED IN ACQUA

Ciao,
Renzo


Inviato: 4/1/2007 17:45
.........

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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Citazione:

...Se non erro tu sei un appassionato di filosofie orientali, potresti provare a portare il tuo contributo anche in quel senso...



Grazie dell'assist, Deborah, ma dovrei fare delle forzature enormi per mettere insieme le mie opinioni, alcuni concezioni orientali su spazio, tempo e senso, il minimalismo e la leggerezza calviniana. Mi sembra un'impresa ben al di sopra delle mie forze!
E' vero che alcune delle caratteristiche del minimalismo, almeno su temi come lo spazio e la geometria, sono presenti in alcune espressioni figurative del mondo non occidentale.

Inviato: 4/1/2007 18:29
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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E dai, forzati!!! Almeno delle tracce...
aggiungerei una domanda, potrebbe essere corretto parlare anche di essenzialità  nel caso sia del minimalismo che delle espressioni figurative non occidentali ?
bs
marco

Inviato: 4/1/2007 18:36
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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accettate un contributo scherzoso al dibattito?

<img src=http://lnx.phototeka.it/galleries/yappang/show.php?size=640x640&album_name=%2FSUSSAK%2F&obj_name=Photo02_5_copyA.jpg>

Inviato: 4/1/2007 18:50
Tessera C.F.A.O. n°27......
G.F. n°78
...............
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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Alcuni link a lavori di fotografi che spero possano essere utili per continuare la discussione.

Gaylene Morgan

James Pitts

Kevin O'Connell

Marialuisa Morando

Don Hong Oai

F. Marsh

A. Sovjani

Marco

Inviato: 4/1/2007 21:19
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Duane Michals


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Re: La "leggerezza" di Calvino
Utente non più registrato
Sinceramente fatico a capire dove siete finiti dal Topic originale " La "leggerezza" di Calvino" alle foto di oggetti svolazzanti di autori semi-sconosciuti....

Interessante il topic nel Topic sulla sociosemiologia ben esposta da Samuel....ma non era forse il caso di riaprire altri Topic? lo chiedo non in tono polemico ma perchè io mi sono perso e mi sembra un pò come quei bustoni surgelati di minestrone con annesso confagricoltore...dove siete finiti? di che argomentate?
Ringrazio così almeno nel seguirvi e sapendo dove andate riesco a capire meglio il tutto...che è comunque interessante.

Es. Sovjani che c'entra? è leggero? è minimalista? è essenzialista? .....

Grassssie

Inviato: 4/1/2007 23:53
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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al contrario, a me pare che un po' siamo tornati sull'argomento: la leggerezza di Calvino e il minimalismo.

Inviato: 5/1/2007 8:10
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Ciao,
ma Calvino ci da'anche una mano, fa anche degli esempi:
....."Questa polverizzazione della realtà  s'estende anche agli aspetti visibili, ed è là  che eccelle la qualità  poetica di Lucrezio: i granelli di polvere che turbinano in un raggio di sole in una stanza buia .......; le minute conchiglie tutte simili e tutte diverse che l'onda mollemente spinge sulla bibula barena, sulla sabbia che s'imbeve .......; le ragnatele che ci avvolgono senza che noi ce ne accorgiamo mentre camminiamo" .....
Renzo

Inviato: 5/1/2007 8:35
.........

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