Seguendo il procedimento che ho descritto sopra:

Allega:

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  _MG_8684_lowres.jpg (394.33 KB)

L'immagine aveva due problemi (stessa causa: illuminazione LED monocromatica).

1) Il canale Blu era totalmente saturo e anche il Verde era parzialmente saturo

2) Il gamut della scena sforava la capacità di cattura del sensore

La prima cosa da fare, con qualsiasi immagine ma specie con quelle che hanno problemi di gamut e di sovraesposizione, è sempre lavorare con lo spazio più ampio possibile.

Quindi in RawTherapee ho selezionato ProPhotoRGB sia come spazio di lavoro che come spazio di uscita.

La seconda cosa da fare è tentare un qualche tipo di recupero delle alteluci.
Da questo punto di vista, RawTherapee è molto attrezzato, avendo ben tre algoritmi per la "ricostruzione" di alteluci bruciate (Color Propagation, CIE LAB blending, Luminance Recovery), che sono anche automaticamente combinabili (Blending).
Dopo aver abilitato Highlight Reconstruction, ho selezionato Blending.

Per avere un'immagine più malleabile, ho impostato Contrast a 0 e Saturation a -15.

Ho poi lavorato sullo slider Highlight Compression, tirandolo a destra fino al valore 400 (!).

A questo punto ho salvato il TIFF a 16 bit/canale e l'ho aperto con Photoshop.
Lì ho ridotto la saturazione del Magenta, che era la dominante rimasta posterizzata sulle alteluci bruciate.
Ho poi aumentato la saturazione del Rosso per restituire vivacità al vestito.

Fine. Essendo un noto pippone con timbri, layer, maschere etc. non mi sono azzardato a provare altro!
Dunque si può senz'altro far meglio.

Fer

Ne approfitto per porre una delle mie solite domande stupide, ma la cui curiosità ho da tempo.
Sugli apparecchi fotografici puoi selezionare solo lo spazio colore Adobe RGB o sRGB il cui gamut è inferiore a quello ProPhotoRGB. È sempre sicuro che i sensori riescano comunque a coprire quello spazio colore e che dunque impostando quel profilo saltino fuori i colori mancanti ?
Perché a nessun fabbricante, neppure a quelli di apparecchi digitali medio formato che sfornano files a 16 bit di profondità colore, è finora saltato in mente di offrire anche l' opzione di elaborazione ProPhotoRGB?

Quello a cui ti riferisci è lo spazio colore usato per le JPEG prodotte dalla macchina.
Essendo le JPEG a 8 bit/canale, permettere di selezionare uno spazio colore più ampio dell'AdobeRGB sarebbe controproducente: con soli 24 bit per coprire uno spazio troppo grande si avrebbero posterizzazioni.
Scattando in raw, il concetto di spazio colore impostabile dalla macchina non ha senso: quello che selezioni (per le JPEG) non influisce sul raw. E' solo una "indicazione" per il software di conversione (come contrasto, saturazione, bilanciamento del bianco etc.) scritta nei metadati.

Fer

Grazie, Fer.
Sì, avevo immaginato che la cosa si riferisse ad una successiva elaborazione eseguita in macchina.
Ma mi chiedevo qual' è la effettiva capacità di coprire la gamma dei colori del sensore .
Cioè, anche un sensore avrà dei limiti nel registrare le gamme cromatiche, no ?
E stanno sicuramente all'interno del gamut del profilo ProPhotoRGB ?

Ilprofilo ProPhoto dovrebbe essere più ampio di qualsiasi sistema di ripresa o di visualizzazione, tanto che ho sempre sentito dire che questo profilo ha dei colori virtuali. Ma io son sempre l'empirico...

Citazione:

Dipende da sensore a sensore; comunque siamo oltre l'AdobeRGB, specie per alcuni colori.
E sì, con il ProPhoto registri tutto quello che un sensore (o scanner) può catturare, anche sprecando molto spazio; il che non è un grosso problema lavorando a 16 bit/canale (ti rimane comunque un range numerico sufficiente a rappresentare bene lo spazio cromatico effettivamente catturato).

Fer

O che e' tanto difficile?

Allega:

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  AAAAAAAAA.jpg (823.26 KB)

A parte gli scherzi, lavorando anche con i livelli selettivi di colore il blu se ne va, ma il colore sotto come dicevate non esiste piu' essendo i diodi monocromatici e a banda strettissima. Per cui togliendo la dominante rimane una macchia grigia che va convertita localmente, zona per zona nel colore adiacente. L'altro problema e' se ne va anche la definizione dei dettagli quindi se non si lavora di timbro...
In conclusione penso che il lavoro di Fer sia molto ben fatto, anche se parte del blu puo' ancora essere tolto.

Allega:

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  AAAAA1.jpg (780.63 KB)

Resta il fatto che questo è un problema che andrebbe risolto da certi ingegneri giapponesi per sollevarci dal peso della ricostruzione.
Grazie a tutti

Ma no, gli ingegneri giapponesi non possono un bel niente contro le leggi della fisica.

Sta a chi illumina evitare LED monocromatici e a chi fotografa stare molto attento all'esposizione, che diventa una faccenda diversa e più delicata rispetto ai "vecchi bei tempi". Cambia la tecnologia e bisogna aggiornare le proprie conoscenze.

Fer

Mi sono trovato a fotografare un saggio di danza e ad avere problemi di scarsa/eccessiva luce e/o contrasto. Penso che uno scenografo dovrebbe tenere conto anche della esigenza di poter riprodurre fotograficamente o in video in modo adeguato quanto da lui progettato. Non sarebbe male se oltre che scenografo avesse anche conoscenze ed esigenze fotografiche o si facesse assistere da un fotografo. E' anche nel suo interesse che si possano ottenere foto o riprese di scena corrette.

Tengo a precisare che nell'ultima foto sopra pubblicata non e' stato fatto alcun uso del timbro, ma e' soltanto l'immagine elaborata da Fer sottoposta alla correzione colore selettiva del livello di regolazione.