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Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Da lombardia
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Riprendo in un nuovo topic ad hoc la discussione che era nata in quello sulla corretta esposizione in digitale.

Per rispondere ad Hologon, è vero che i 5 litri sono abbastanza grandini e devi accumulare un bel po' di materiale esposto prima di poterli utilizzare in toto o quasi, però il kit da un litro costa poco meno della metà di quello da 5 litri. E mi pare davvero un pò troppo.

Io ho acquistato da macodirect il kit X-Press della Fuji che costa 61 euro . Lo stesso punto vendita ha il kit digibase da 1 litro a 29,81 euro ( e quello da 500 ml a 18,35). Mi pare evidente la sproporzione.


Mi sono un pò pentito di non aver preso il kit Tetenal che è un pò più caro, ma so per certo che non contiene formaldeide nel bagno di stabilizzazione. E' una sostanza riconosciuta cancerogena.

Per la verità avevo letto che pure gli sviluppi Fuji erano privi di formaldeide, ma nè sulle istruzioni allegate, nè sulla scatola vi è alcuna informazione al riguardo, sicchè sono un pò in dubbio su questo punto. In ogni caso miscelerò il tutto all'aria aperta e sopravento )))

Quanto al resto, spero di poter fornire impressioni e risultati al più presto.


Inviato: 19/8/2011 10:03

Modificato da luciano su 19/8/2011 10:19:14
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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FabioBi ha preso il kit C-41 Tetenal; appena finita la ristrutturazione della cantina-laboratorio speriamo di poter iniziare a sviluppare qualcosa.
Sto anche lavorando a un software per l'inversione dei negativi colore; a tale scopo ho fotografato alcuni target IT8 da cui spero di ottenere utili informazioni.

Fer

Inviato: 19/8/2011 11:33
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** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Ho provato la scorsa settimana il kit C-41 da 1 litro della Tetenal. Naturalmente ho sbagliato tutto: ho abbinato una pellicola Portra VC 160 (che avevo disponibile) con un Tessar del '60 trattato dal contrasto intrinseco elevato, con una giornata limpida quasi da montagna alle 11 di mattina. Quindi contrasti paurosi, ho lavorato a 30 gradi +/- 2 (la tolleranza sarebbe 0.5) in una mastella da bucato termostatata a secchiate di acqua calda o fredda.

Nonostante tutti i miei sforzi per distruggere il negativo (a cui comunque non tenevo) qualcosa è uscito, anche se c'è una dominante verdina che ancora è evidente nella foto dei due gondolieri. Penso che la prossima volta lavorando seriamente sarà accettabile.

A questo proposito vorrei chiedere se qualcuno sa dirmi se il bagno di sbianca è meglio usarlo con i 6' indicati per i 30 gradi o prolungarlo un po' (e anche se in agitazione continua o saltuaria).

Scusandomi per la discussione invasa (sul digitale) ho postato anche qui l'argomentazione.
Aggiungo che purtroppo (per certi aspetti) per me è una strada obbligata perchè nlla mia zona non trovo più nessuno che sviluppi il colore e quello da cui andavo non si decide a cambiare i bagni (che lasciano residui, dominanti e striciate scure sul negativo) perchè ormai per lui questa lavorazione è in perdita.

I reattivi durante la preparazione delle tre soluzioni (operazione semplicissima) non emanavano nessun odore o vapore avvertibile (ho comunque lavorato all'aperto per precauzione).

Allega:



jpg  Ikoflex34.jpg (433.63 KB)
2184_4e4e52c92ef88.jpg 806X806 px

jpg  Ikoflex35.jpg (459.57 KB)
2184_4e4e52e255e03.jpg 806X806 px

jpg  Ikoflex41.jpg (366.83 KB)
2184_4e4e52f648807.jpg 806X759 px

Inviato: 19/8/2011 14:11
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Pino,
premesso che al momento ho solo conoscenze teoriche di questo sviluppo e nessuna pratica, per quel che sembra leggendo in giro, il bagno di sbianca la cui temperatura può variare tra i circa 35 ed i 40°, si fa comunque per 6' e 30" e, nel caso di tank manuali, si agita per i primi 30" e successivamente 10" ogni minuto.

Al posto tuo, mi atterrei a questa procedura.


Inviato: 19/8/2011 15:36

Modificato da luciano su 19/8/2011 16:08:08
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
Utente non più registrato
Ti ringrazio Luciano, io ho tenuto 6' con agitazione per capovolgimento, proverò anche quella periodica, però da qualche parte avevo letto una raccomandazione sibillina di uno che diceva...ti consiglio di prolungare il tempo della sbianca...
Vorrei sapere se nella pratica è confermata questa cosa, giusto per non fare troppe prove a vuoto.
Ciao

Inviato: 19/8/2011 15:52
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Ciao,
se mi permettete qualche consiglio:
il bagno di sviluppo andrebbe fatto in completo ammollo senza aria che ossida con poco.
La sbianca invece ha bisogno di aria per recuperare l'ossigenazione che perde nell'ossidazione dell'argento, perciò un'agitazione tipo Jobo mezza piena sarebbe l'ideale.
Spero di essere stato utile a qualcuno.
Ciao
Stefano

Inviato: 20/8/2011 9:43

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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
Utente non più registrato
Grazie Stefano, è una dritta ottima, anche perchè, sapendo i perchè, uno si sa regolare.
Mi sono riguardato le tue foto, sempre uno spettacolo, sia le inquadrature che gli sviluppi.
Ciao.

Inviato: 20/8/2011 11:17
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Queste le ho fatte e sviluppate ieri.
Ho provato con una temperatura di 34 gradi, Ad occhio ho sviluppato per 5' 30" (a 38 la ditta indica 3' 15") e sbianca 5' (contro 4). Devo ridurre il tempo di sviluppo sia a 30 gradi che a temp. superiori perchè finora ho avuto negativi piuttosto densi e contrastati. Non ho ancora ben capito come regolarmi con la sbianca (se aumentare un po' il tempo) perchè ho tendenzialmente una leggera domunante verde che correggo io successivamente ma che è ancora in parte presente (se qualcuno vuole può apportare delle correzioni e postarle, visto che sono prove, non mi offendo di sicuro).

Sarebbe indispensabile un sistema di termostatazione (anche a 30 gradi che è più semplice) per fissare uno standard di lavoro più serio. Comunque non mi lamento nel complesso.

Il soggetto non sarebbe stato il massimo per un test anche se casalingo perchè ad esempio il tendalino aperto è color magenta scuro con quello che ne consegue, così come la striscia chiara sulla fiancata è interferita da riflessi blue-verdi dell'acqua.

Sono solo prove, niente di pseudo-artistico o documentario.
Rolleicord V, Xenar 75/35, 1/125 f/11, pellicola Portra 160 NC, Kit C-41 Tetenal.

Allega:



jpg  xenar_col49.jpg (454.23 KB)
2184_4e509405a04d8.jpg 806X806 px

jpg  xenar_col51.jpg (526.20 KB)
2184_4e50941a963b7.jpg 806X806 px

jpg  xenar_col53.jpg (394.52 KB)
2184_4e50942d1e54b.jpg 806X806 px

jpg  xenar_col54.jpg (454.84 KB)
2184_4e50943e428cc.jpg 806X806 px

Inviato: 21/8/2011 7:14

Modificato da RolleiPino su 21/8/2011 7:33:59
Modificato da RolleiPino su 21/8/2011 7:51:07
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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ciao Pino,
sarei curioso di vedere un tuo negativo .... per esempio ti posso dire che se la sbianca non fa quello che deve fare (insufficente) il negativo resta molto "denso", il problemma non sempre è lo sviluppo.
Nella mia esperienza la sbianca è il bagno che mi ha dato sempre più problemi (ossigenazione, corrosioni, diluizioni ecc.).
Ciao
Stefano

Inviato: 21/8/2011 10:42

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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Una curiosità, Pino.
Questi negativi hai poi intenzione di passarli allo scanner e stamparli ink jet o di stamparli per via tradizionale, cioè con ingranditore, testa colore e carta fotografica?


Perchè nel primo caso probabilmente va bene un pò tutto, nel senso che eventuali dominanti, slittamenti cromatici, densità errate, ecc. , possono in gran parte essere corrette in post produzione.

Nel secondo, occorre una precisione assoluta (bè, diciamo che più si è precisi, meglio è) e quindi temperature dello sviluppo rigorose di 100 +/- 0,25° F (37,8 +/- 0,15° C ) , tempi altrettanto rigorosi di 3' e 15" (per lo sviluppo), ecc., pena il ritrovarsi con rulli sviluppati ogni volta diversi.

E non è proprio possibile immaginare di ricominciare ogni volta a ritarare l'analizzatore colore, l'esposimetro di stampa, il filtraggio, ecc. ecc. Ci sarebbe da diventare scemi, oltre a perdere un'enormità di tempo.

Si legge, qua e là, di variazioni di tempi/temperature e può anche essere che con certe combinazioni sviluppo/pellicole la cosa sia fattibile in una certa misura, ed i risultati costanti, tanto da poter utilizzare questi negativi come standard per la stampa.
Ma la maggior parte delle opinioni diverge da questo approcio allo sviluppo. E comunque non sono certo variazioni da poter apportare ad occhio.
Bisognerebbe fare un bel numero di prove e poter analizzare i risultati con un ottimo densitometro per colore. Molto più facile allora cercare semplicemente di attenersi il più strettamente possibile alle specifiche standard del trattamento.

Nel colore, molto più che nel BN, la standardizzazione e la ripetibilità del procedimento è essenziale.

Scusa, ma lo dico perchè sono lievemente inorridito nel leggere "ho aggiustato ad occhio il tempo di sviluppo a 34°".

Al contrario del BN, generalmente non si modificano le temperature previste, aggiustando di conseguenza i tempi (ad occhio, poi) : i vari strati di cui si compone la pellicola colore non reagiscono allo sviluppo in maniera identica al variare della temperatura e/o dei tempi (non fosse che perchè sono sovrapposti uno all'altro). Ed i negativi che si ottengono con queste variazioni, non rispettano più le specifiche previste.

Purtroppo, per risultati ineccepibili, proprio 37,8 +/-0,15 °C e 3' 15" devono essere.



PS ho stampato a colori per anni con carte colore RA-4 e già in stampa occorre essere ben precisi con tempi e temperature (dovetti acquistare una sviluppatrice Nova per avere risultati costanti). Figuriamoci quindi con i negativi.

Inviato: 21/8/2011 10:46
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Perfettamente d'accordo con Luciano, nello sviluppo e stampa del C41/RA4 massimo rigore e riproducibilità.
Ciao
Stefano

Inviato: 21/8/2011 10:58

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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Rispondo contemporaneamente ad entrambi e li ringrazio. Luciano purtroppo, come ho detto, non ho attualmente un sistema di termostatazione, di cui mi devo munire giocoforza, diciamo che per ora sto vedendo che il sistema promette bene se nonostante i tentativi approssimati che faccio, tanto per capire come funziona, qulcosa di migliorabile in postproduzione ne esce. Non devo stampare me continuare con il sistema che attualmente uso in B&W, pellicola e scanner.
Ho già capito comunque, come mi conferma Stefano che il punto critico sta nella sbianca, sicuramente più che nello sviluppo anche riguardo le dominanti, del quale comunque voglio provare a ridurre i tempi. Macroscopicamente come sto facendo, le differenze le dovrei vedere per cercare di capire.
Credo comunque che i tempi indicati dalla ditta, come il solito siano di massima, perchè poi ci sono un sacco di fattori che possono intervenire: durezza dell'acqua, conservazione dei reattivi, numero di utilizzazioni, tipo di agitazione ecc. ecc. e come sempre poi ciascuno trova i suoi.

Sicuramente il punto di partenza imprescindibile è una temperatura (qualsiasi nel range indicato 30-38) costante da cui partire con le prove.

Stefano, non so come potrei farti vedere il negativo. Adesso provo a giocare un po' con lo scanner e vedo, altrimenti spedirtelo.
Ti posso dire che il negativo bagnato era molto scuro e asciugandosi si è schiarito.

Mi è gradita comunque una critica e una impressione di carattere globale sul colore delle foto di cui tener conto, oltre a quello che vedo io sul mio monitor.

Pino

Inviato: 21/8/2011 11:33

Modificato da RolleiPino su 21/8/2011 11:50:18
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Pino, mi interessano tantissimo queste tue prove.
Vorrei provare il C41 a casa (anziché solo nel bene attrezzato locale di FabioBi) e mi ero un po' scoraggiato per le difficoltà di mantenere temperature così rigorose.
Visti però i tuoi risultati con procedimenti ben più casalinghi, quasiquasi...!

Esattamente come usi il kit?

A parte sviluppo e sbianca, servono es. prelavaggio, arresto.. e in caso a che temperature?

Anche io lavoro con scanner e stampa digitale quindi non mi interessa un negativo "da ingranditore".

Fer

Inviato: 21/8/2011 12:58
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Fernando ciao, non serve altro che quello che c'è nel kit.
Io metto le tre bottiglie da 1 litro che contengono sviluppo, sbianca-fissaggio, induritore (quest'ultimo penso che si potrebbe anche non termostatare) a bagno in una mastella di acqua calda fino a che raggiungono la temperatura desiderata (mi tengo una scorta di acqua calda con cui integrare). Metto a bagno anche il tank con dentro il negativo che si porta a temperatura pure lui. In sequenza (recuperando i reattivi):

-sviluppo, svuoto e senza lavaggi intermedi (anche qui però vorrei provare a interporre un rapido risciacquo con acqua)

-sbianca, svuoto e

-5' di lavaggio con acqua cambiandola spesso, preferisco usare acqua tiepida anche se non rigorosamente alla stessa temperatura (non ho letto di acqua corrente ma voglio provare).

-induritore 1'

FINE

Lo sviluppo con la stessa agitazione del negativo B&W, la sbianca con il pernetto che si infile e giri, capovolgendo ogni tanto per ossigenare la sbianca come suggerisce Fabio

Ciao

Inviato: 21/8/2011 14:08

Modificato da RolleiPino su 21/8/2011 14:24:03
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Grazie Pino.
Mi sa che proverò anch'io... l'autosufficienza è una gran cosa.

Inviato: 21/8/2011 20:09
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Una differenza che si trova tra i vari kit è il numero di bagni.

Nell'originale processo Kodak Flexicolor C-41, purtroppo non più prodotto in kit di piccole dimensioni adatti ad uso amatoriale, c'è un bagno di sbianca che segue immediatamente lo sviluppo e poi un lavaggio in acqua, seguito dal fissaggio, nuovo lavaggio ed infine stabilizzatore.
Sotto questo aspetto, il Kit X-Press Fuji Hunt che ho acquistato, è assolutamente identico al Kodak originale.

Credo che i kit Tetenal e forse anche altri, siano invece del tipo semplificato, che unisce sbianca a fisaggio in un unico bagno di "Bleachfix" appunto.
E quindi la procedura è: sviluppo, breve bagno di arresto (che non c'è nel Kodak e nel Fuji), poi bagno Bleachfix , lavaggio ed infine stabilizzante.


Sui Forum americani si leggono notizie e pareri contradditori circa la bontà di riunire insieme i due bagni.

Io userò il Fuji che è tradizionale. Anche se un pò più lungo, ho idea che garantisca risultati più costanti e sicuri. Però è tutto da vedere.





Inviato: 23/8/2011 12:37
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Luciano, nel Kit che ho acquistato da Fotomatica non c'è e non è indicato nessun bagno di arresto. Si passa direttamete da sviluppo a sbianca-fix con la procedura che ho descritto (e che ho seguito tranne le variazioni sui tempi di cui parlavo, anche per il risciacquio sarebbero indicati 3').
Ciao

Inviato: 23/8/2011 13:22
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Può anche essere. Anzi, visto che hai le istruzioni Tetenal sotto mano, è certamente così.
Io ho preso le tappe dei due diversi trattamenti dai documenti PDF nel sito della Jobo QUI

Ci sono due diversi documenti, relativi al trattamento a 3 bagni (che sarebbe quello completo, originale) ed a due bagni (sbianca-fissaggio in un unico bagno), ed in quest'ultimo si parla di un arresto di 1 minuto in 3% di acido acetico, da effettuare subito dopo lo sviluppo.

Evidentemente, anche in un procedimento che dovrebbe essere quant'altri mai, fisso e standardizzato, c'è spazio invece per diverse varianti.



PS: comunque anche nel documento JOBO viene ammmesso che : "Use of stop bath is not obligatory - but is, however, hightly recommended, especially if you use the same bleachfix, with E-6 3Bath".

Inviato: 23/8/2011 14:57

Modificato da luciano su 23/8/2011 15:17:37
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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E' interessante quello che hai trovato, perchè io nel bianco e nero uso come intermedio l'acqua in quanto con i vapori di ac. acetico non vado d'accordo, tra l'altro sono convinto che questo permette un passaggio più soft tra l'ambiente basico dello sviluppo e quello acido del fissaggio (o dello stop acido).

Ora nel kit che ho, come dicevo, non è previsto stop o risciacquo intermedio fra sviluppo e sbianca, però secondo me preserverebbe meglio la sbianca evitare un inquinamento massiccio interponendo un breve risciacquo con acqua, ed è quello che proverò. Se prevedono l'uso dell'ac. acetico è con lo scopo di neutralizzare la basicità dello sviluppo, cosa che io farò con semplice acqua che non blocca istantaneamente lo sviluppo, ma ha in buona parte una funzione analoga.

Inviato: 23/8/2011 15:10
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Caro Luciano, il tuo campanello di allarme è stato utile, siccome l'acido acetico sta a me come il DDT sta alla zanzara anofele, avevo istintivamente escluso dai miei orizzonti il prenderlo in considerazione (dovrei informarmi se l'arresto Indicet citato lo contiene o no).
Nel libretto alla voce Istruzioni Generali viene consigliato come opzionale (non c'è nella confezione).
Dicono infatti che evita l'inquinamento della sbianca come paventavo. Io seguirò comunque l'idea che esprimevo di interporre un breve risciacquo con acqua.
Ciao

Allega:



jpg  Istruzioni Tetenal.jpg (389.60 KB)
2184_4e53d8e16efa2.jpg 1000X622 px

Inviato: 23/8/2011 18:44
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