Vorrei provare a sviluppare le mie Dia in casa utilizzando il Kit della Ornano.
Ho letto con interesse l'articolo di Fabio Bussi sullo sviluppo E6 e volevo porre alcuni quesiti a chi ha esperienza di sviluppo E6 in casa.

1) Nell'articolo di Fabio si dice che per le Fuji sarebbe opportuno un allungamento del 16% del tempo del primo sviluppo. Io utilizzo le Fuji e vorrei sapere se questo è necessatio o consigliabile?

2) Non dispongo di un color-processor (Jobo o altro) e pensavo di mantenere la temperatura dei bagni con un Bagnomaria più artigianale. Su internet ho trovato diversi suggerimenti come quello riportato nel link http://www.largeformatphotography.info/unicolor/
Su questo vorrei sapere cosa ne pensate e se avete suggerimenti.

Grazie

Ciao Gianluigi,
benvenuto anche da parte mia.

Ho verificato che il prolungamento dei tempi del primo sviluppo per le pellicole Fuji è consigliabile, anche se le differenze non sono eclatanti.

Puoi certamente provare con il sistema illustrato nell’articolo (e magari riferirci), ma temo che il “minimo sindacale” per questo tipo di attività  sia costituito dal CPE2, per i seguenti motivi:

1) La precisione e costanza della temperatura e molto importante e già  il Jobo, che è progettato apposta, fatica a fare il suo lavoro.

2) Alcuni bagni durano molto e se non si tiene la tank a bagnomaria anche durante la rotazione, il liquido all’interno inevitambilmente si fredda.

3) Dovendo fare ben 13 riempimenti/svuotamenti della tank, farlo senza l’ausilio di una CPE con il suo Lift alla lunga diventa un martirio e la possibilità  di incorrere in errori aumenta molto.

Insomma, se hai già  l’occorrente e vuoi fare una prova, ci puà anche stare, ma se hai intenzione di sviluppare con una certa continuità  e con risultati costanti, devi attrezzarti per farlo in modo comodo, altrimenti ti passa la voglia di farlo.

Comunque ti incoraggio ad iniziare, perchè vale certamente la pena .

A presto.

Fabio

Fabio ti ringrazio per l'incoraggiamento. Farà qualche prova di sviluppo E6 appena ho un po' di tempo. Naturalmente scriverà qualcosa sui risultati ottenuti.

Citazione:

Gianlugi, ti prendo in parola! Anch'io sono molto interessato alla questione. Sviluppare una lastra dia 4x5 costa 5euro a 25km da casa mia...credo che prima o poi dovrà attrezzarmi..
Fabio
(un altro Fabio, non FabioBi..anche se farei volentieri uno scambio temporaneo di persona per giocare un pò con la sua cpe2..)

Non ti preoccupare appena ho un po' di tempo faccio l'esperimento.

Citazione:

Ciao Fabio

La Jobo CPE2 viene reclamizzata con una costanza di temperatura di un decimo di grado. Se tutto va bene riesce a lavorare in un ambito di 1 o 2 gradi pieni. Ovviamente dipende dalla temperatura ambiente: lavorare a 15 gradi non è la stessa cosa che farlo a 22.

Uso da molto le CPE2 per il B&N e la preferisco al modello superiore in quanto più maneggevole. Non la tengo in postazione fissa. Ho notato che il difetto e dovuto alla mancanza di agitazione dell' acqua del bagnomaria. Ho inserito una piccola pompa da acquario in modo che stia sempre in agitazione e la costanza della temperatura è molto migliorata, ma molto.

E' essenziale non fidarsi del termostato incorporato: meglio sarebbe metterne uno esterno.

Ciao

Nino

Ciao Nino,
abbiamo avuto la stessa idea perche' anch'io ho messo un pompa da acquario che pesca sotto il Lift e con un tubicino porta l'acqua esattamente dall'altra parte della vasca; in questo modo si innesca una circolazione che rende piu' uniforme la temperatura in tutta la vasca.

Nella mia CO, con temperatura di circa 17 gradi, quando il termostato del Jobo e' impostato a 39 gradi meno un pelino, il termometro nella vasca indica 38.5 gradi ed il termomento che metto nel cilindro del primo sviluppo indica 38 gradi precisi.

A presto.

Fabio

Ciao Fabio

La situazione migliore in ogni senso sarebbe di poter conoscere la temperatura all'interno della tank o del drum.

E' anni che ci penso, ma a parte situazioni piuttosto barocche, non sono riuscito a fare molto. Hai qualche idea in merito?

La temperatura della mia camera oscura in inverno è perennemente sotto i 10 gradi, a volte anche molto meno.
Abito in una casa molto grande e d' inverno non la riscaldo tutta, sarebbe una spesa enorme e uno spreco inutile: e la CO è in questa ala. Lavoro in giacca a vento e cappello in pile. Il freddo non è un problema - sono un avezzo montanaro - ma devo fare dei calcoli roccambolici per indovinare la temperatura all'interno della tank.

Con lo sviluppo statico risolvo facilmente in quanto infilo tutto dentro un bagno maria termostatato, ma con la Jobo è un problema molto serio quando fra sviluppo e temperatura ambiente si va oltre i 5 o 10 gradi.

Ci sarà  una soluzione ?

Ciao

Nino

Ciao Nino,
forse il sistema più semplice e tutto sommato efficace è quello di misurare la temperatura del liquido subito dopo il trattamento nella tank.
Conoscendo le temperature del liquido al momento del riempimento ed al momento dello svuotamento, nel caso fossero differenti, si puà ricostruire la tempereatura media nel periodo del trattamento.

La mia CO è molto piccola (circa 2mX2,5m) ed ha la volta bassa, quindi d’inverno riesco a scaldarla facilmente con una piccola stufa elettrica, mentre d’estate, essendo in un seminterrato, mantiene una temperatura intorno ai 18 gradi (e costituisce il mio riparo dalla calura ).

A presto.

Fabio