Citazione:

ciao fabriere, grazie per l'intervento.

in realtà come ho avuto modo di dire in un altro post il pittorialismo in fotografia, dal punto di vista teoretico direi, non mi convince molto. Mi ritrovo invece nella tua visione cinematografica. Le foto sono diverse centinaia di Km lontano dai dintorni di Orvieto

Citazione:


"...dello stesso sogno", il ripetersi ciclico, in fondo sempre la stessa fotografia, inseguita. moby dick.

suggerisci come sempre letture e, sinceramente, parole mai banali.

Foto


ps. Andrea, domenica come promesso ci sono andato... io è questo che ho trovato.

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Direi che è stata una buona domenica!

Andrea

scatti puliti ( le ottiche ringraziano)


Fili, pali, ombre: ragnatele del tempo o "connesioni" possibili?


varchi, cancelli, reti: recluso dimenticato o dignitosissima presenza distaccata?

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Ciao maceric,
queste immagini mi piacciono molto, più di quei pastrocchi che fai spiaccicando porcherie sulla lente frontale (in realtà mi intrigano parecchio anche quelle).

Nella prima foto il bordino nero su due dei 4 lati è un tuo vezzo artistico oppure … hai sbagliato mira col Crop Tool?

A presto.

Fabio

Sebbene l'Apo-Symmar presumibilmente ringrazierà trovo questa nuova pulizia veramente inquietante...

Andrea

ciao Fabio
lo so, lo so, ma come si dice: nessuno è perfetto, ognuno ha i propri difetti e...vezzi
grazie comunque ;)


Hologon che cosa ti inquieta? c'è voglia di sprofondare nelle cose, lucidamente. C'è voglia di vedere le cose del mondo con tenerezza e melanconia, nicciana se vuoi, ma anche per quello che sono: assurde.

la chiamano " elaborazione..." ma non serve tantissimo.

Mario



ps dal diario personale: oggi ho cambiato avatar

Cambio di stagione. Ho scoperto che la Rollei non si preoccupa troppo di qualche goccia di pioggia

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approffittando del clima mite della scorsa settimana e dell'aria tersa sono venuti fuori forse i due scatti più "americani" che io abbia mai fatto

12 scatti in tutto, poco meno di due ore a girarci intorno...uno è "l'ayers rock di casa mia"
l'altro è...un punto di vista diverso, semplicemente. ( che mi piace di più)

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Molto belle le ultime due, Maceric. Operi per caso una desaturazione parziale in post-produzione sulle scansioni della pellicola (negativo o dia?).

Grazie. Mi piacciono molto le tue foto!

ciao,
scrivo solo ora due impressioni circa questo tuo lavoro. Ho aspettato di farlo per vedere un buon numero di scatti. Mi baso solamente su quanto ho potuto vedere, non sugli aspetti legati a strumenti, accorgimenti o macchine e lenti usate. Mi baso solo sullo scatto fatto e finito che hai postato, come se non sapessi nulla d'altro. Riferendomi alle immagini le chiamo con un numero, andando in ordine col quale hai postato i 15 scatti in questo post.
Prima di tutto devo dire che vi è un elemento che "unisce" tutte queste fotografie. Vi è poi un "qualcosa" che me le rende divisibili in due sottogruppi....anzi, due sottogruppi e un'immagine completamente a sè stante.
Dicevo: sono per un certo verso tutte assimilabili per un loro connotato comune. Mi riferisco al rifuggire tutto quanto caratterizza la fotografia di paesaggio attuale (paesaggio? Ma è corretto definirla tale? Non penso, sarebbe limitativo. Concedimi il termine). Non vi è estrema pulizzia formale e colori squillanti, ricerca esasperata di connotati "geometrici" ovunque. Quello che salta subito all'occhio è l'assenza di quella colorazione "densa" e (a volte) troppo presente tipica di molte, troppe proposte. Questo è un aspetto che rende questi scatti poco omologabili e li rende anche poco "dimenticabili". A me capita spesso di vedere scatti stupendi, ma che dopo pochissimo mi cadono nel dimenticatoio. Queste tue proposte direi di no. Hanno la dote di restare nella mente ed essere subito identificabili come tue. Non comuni e non uguali a mille altre cose viste.
Dicevo che le dividerei in due sotto gruppi (anzi, due gruppi veri e propri) a sé stanti. I primi 4 scatti sono caratterizzati (per me) da una forte prevalenza di toni scuri (forse troppo) che va oltre e diviene preponderante anche all'uso del fuori fuoco (?) selettivo. Vi è anche una certa connotazione di "irreale", quasi si trattasse di modellini invece che scenari reali. La seconda perte degli scatti è a sé stante; scenari più concreti, tonalità tenui e colorazioni pastellate e mai invadenti. Forte presenza e concretezza degli oggetti presenti, mancanza di quel senso di "irreale" che si nota nei primi 4 scatti. Ma reale con una forte carattere quasi "sognante", quasi si trattasse di frutti di un racconto di un passato che è passato ma è dietro l'angolo. Vi è poi quell'immagine che giudico a sé stante, mi riferisco alla 13. Non saprei dire con precisione perchè. Forse è quel colore dell'edificio troppo vivo e squillante, o la tonalità globale che rifugge i toni spenti degli altri scatti...non riesco ad inquadrarlo bene.
Comunque ribadisco quello che ho detto prima: non comuni, non banali, difficilmente dimenticabili. Hanno un indubbio marchio di fabbrica difficilmente scavalcabile, che piacciano o meno. E non è poco.
I miei preferiti? 6, 7, 12 e 15.

Marco

Diceva Andrea-Hologon pulizia inquietante..infatti la prima pulizia che salta agli occhi e' quella del genere umano..non si vede anima viva, sembrano immagini del giorno dopo..
Anche la luce e' inquietante, pallida, esangue, siamo in attesa di qualcosa o non c'e' piu' niente da attendersi?
Si, sono immagini con forte personalita', lasciano campo a molte interpretazioni, l'ultima foto e' anche piacevole a vedersi, forse ti e' scappata la mano..)
Mi domando il significato di queste immagini, a me sembrano esprimere l'aspettativa di un domani freddo e ostile, anzi, l'assenza di un domani..
A me non piacciono le rappresentazioni artistiche della tristezza e delle sciagure umane ( troppo facile far piangere, il difficile e' far ridere )
, pero' queste foto sono belle.
Renzo

wow
che bello inizio di anno.
scherzi a parte grazie davvero per l'attenzione e il tempo che avete voluto dedicare.

provo a rispondere ad alcune delle questioni sollevate da pamar5 e falcopardo:
queste immagini sono un piccolo percorso parallelo al progetto terzo paesaggio e non luoghi. George Simmel in "una filosofia del paesaggio", prima che il paesaggio venisse completamente declinato solo all'interno di discipline quali ecologia et similae ( la stessa riduzione che ha portato a considerare il corpo solo come organismo e sommatoria di organi), si dice del paesaggio che è natura percepita attraverso una cultura ( proprio nulla a che vedere con tramonti e cieli blu). per vedere un paesaggio allora non basta l'occhio , ci vuole una riflessione sul dato sensibile: una teoria.
ecco allora che per me è fondamentale indagare la presenza dell'uomo, i segni dell'uomo che "sono" il paesaggio. la figura dell'uomo (l'organismo) mi è del tutto indifferente fotograficamente parlando. mi interessa esplorare la soglia, quell'evento che sigla l'unione e al contempo la separazione, oltre la classica coppia oppositiva natura-artificio. in questo senso l'atemporalità,il sostare sulla soglia è una mia ossessione ( che ci riesca o meno è altro discorso ).

vabbè non la tiro per le lunghe , spero di avervi chiarito un poco meglio le cose.



ps ah Aenea io non sono un patito della tecnica, ignoro il 99% dei comandi di photoshop ma ai tempi della pellicola sapevo cosa fosse una curva di status A e una curva di status M, penso di avere una ragionevole conoscenza del colore e presto molta attenzione alla resa.