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Re: LINUX (UBUNTU) |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Ti ringrazio molto. Lightzone l'ho già provato e purtroppo non mi soddisfa. Non che sia male, infatti mi sembra meglio di Darktable, però si sovrappone completamente a Rawtherapee, che preferisco a questo punto. Quello che cerco è soprattutto una valida gestione dei file con una interfaccia pratica e completa. L'elaborazione delle immagini è secondaria perché eventualmente demandata ad altri programmi, anzi il raw sarà primariamente elaborato da RawTherapee. Gthumb è forse quello che ci si avvicina di più, ma ha diverse mancanze come: non mostra le anteprime dei Raw, l'istogramma non c'è e poi spererei in un miglioramento dei comandi (per esempio è ormai uno standard che con il click si veda temporaneamente il 100% e con il doppio click si abbia il 100%. In Gthumb devo andare a premere un tastino in alto a sinistra per fare queste cose). A breve proverò gli altri che hai indicato.
Inviato: 6/4/2018 17:01
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Re: LINUX (UBUNTU) |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Buongiorno a tutti,
Faccio riemergere questa antica discussione in quanto, stanco di non capire bene cosa faccia Windows 10 (soprattutto riguardo agli aggiornamenti) e di avere la spiacevole sensazione di non essere veramente proprietario del mio computer, ho installato Ubuntu 16 con dual boot. Fatta l'eccezione per gli aspetti citati sopra, con Windows 10 mi sono sempre trovato molto bene, sia per il sistema operativo in sé che per i software disponibili. Tuttavia era da un po' che desideravo usare una distribuzione Linux e speravo che ormai i tempi fossero maturi, invece ora lo uso da alcuni giorni e constato che molte cose sono rimaste "al palo", proprio mentre nel mondo Windows i progressi sono stati notevoli. Mi sembra che al di fuori di alcuni progetti lodevoli (rawtherapee, scribus, openoffice... comunque non nuovissimi) non ci sia stata alcuna crescita ed anzi nel mondo windows trovo più abbondanza e maggiore qualità, anche solo considerando i software free. Quindi, sperando di essere smentito, chiedo a chi in questo forum esperienza con Linux qualche consiglio sui programmi per la visualizzazione e la gestione delle fotografie. Preciso che la mia attività è strettamente non professionale e che dopo varie fasi mi sono "stabilizzato" su questa gestione delle fotografie: 1-Copia delle fotografie dalla SD alla cartella dedicata al soggetto 2-Consultazione delle fotografie con Zoner 3-Eventuale sviluppo raw con RawTherapee (a volte direttamente con Zoner che usa Adobe Camera Raw) 4-Eventuale e rara correzione con PaintShot Pro 5-Eventuale preparazione e stampa con Zoner Mentre RawTherapee esiste anche per Linux e PaintShop Pro ha delle alternative, anche se meno valide (insoddisfatto di Gimp sto provando Krita), mi sto affannando da giorni a cercare qualcosa che si avvicini almeno minimamente a Zoner, sfortunatamente senza alcun successo. Ho provato: Gthumb (non mostra le anteprime dei Raw), Geeqie (poco pratico), DigiKam, Darktable (deludente), fotoxx, Shotwell (lasciamo stare), AfterShot Pro (ottimo, ma non può lanciare rawtherapee)... non ricordo più che altro. In pratica le caratteristiche principali che trovo in Zoner sono: -un programma veloce ad aprirsi; -che mi fa vedere velocemente tutte le fotografie e tutti i dati essenziali con una interfaccia intelligente; -si basa su un filemanager con cui posso gestire le cartelle e far partire RawTherapee rapidamente -(all'occasione colleziona tutte le foto su cui si è imbattuto in un suo catalogo da cui posso accedere più velocemente a categorie trasversali tipo date, tag, luoghi, obiettivi ... ) C'è qualche soluzione valida? Alberto
Inviato: 6/4/2018 13:39
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Re: DIA B&N |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Intervengo dopo tanto (ma comunque vi seguo) solo per dire quel poco che ricordo dalla mia fugace esperienza con la Agfa Scala.
Ricordo che proiettata era sicuramente magnifica e che, come caratteristiche, era ottima. Vale a dire che per essere una 200 iso aveva grana molto ridotta e con una buona risolvenza. Di contro aveva appunto lo sviluppo particolare, da eseguire in pochi laboratori (spero di non confondermi, ma mi pare addirittura in Svizzera) con il conseguente aumento di costi, ma per nulla corrispondenti alla cura con cui veniva trattata la pellicola: ho avuto un rullo ben strisciato e ben impolverato da strani granelli... E non ero stato il solo. Ricordo poi, ma non l'ho mai fatto, che la si poteva anche sviluppare coi processi classici ottenendo un negativo con estesissime gamma tonale e latitudine. Mi pare che successivamente alla dismissione della Scala era stata introdotta un'altra diapositiva BN, credo commercializzata da P.F.G., quindi penso fosse Rollei, ma non l'ho mai provata e non ricordo i dettagli. Pellicole del genere non mi dispiacerebbero nemmeno oggi perché le trovo più facili da scandire.
Inviato: 15/3/2018 19:05
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Re: Relazioni prospettiche tra occhio e fotocamera. Chi mi aiuta? |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Ti ho risposto in privato...
Ma non ho capito se è "consentito" farlo anche in pubblico. Alberto
Inviato: 14/2/2018 20:14
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Re: Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Grazie PinoKent della risposta. Devo dire che riguardo a quello che hai scritto però dissento in più punti.
Citazione:
Le cartucce si possono sostituire. Perché non il tampone per la pulizia delle testine? Di fatto, se uno ha la voglia di cercare nel web o di ingegnarsi un po', troverà il modo di smontare il tampone in questione. Operazione che risulta quasi più semplice della sostituzione di una cartuccia, nonostante non sia stata volutamente progettata per l'utenza domestica. Poi occorre il reset del contatore (perché non è presente alcun sensore di riempimento su tale tampone, si va a stima), operazione che non riesco proprio a considerare pericolosa, ma che è demandata ufficialmente solo ed esclusivamente all'assistenza (la quale si fa pagare). Se si aggiunge a questo che le stampanti Epson spesso compiono cicli di pulizia anche quando non sono necessari (basta che un foglio si inceppi e sia richiesta l'apertura della stampante o basta spegnerla e riaccenderla), secondo una logica che sembra votata allo spreco d'inchiostro, io mi indispettsco e la considero una scelta truffaldina. Citazione:
Il controllo della regolazione degli inchiostri lo fa la stampante, come al solito, io controllo la gradazione degli inchiostri che verranno usati (e l'ho fatto diluendo il nero con acqua distillata al punto che mi è sembrato ottimale). Da quello che dici sembra che non si possa avere stampe neutre senza interventi correttivi, non so in base a cosa tu dica questo... io però ho le prove che non è così, cioè ho stampato usando quanto detto sopra e le stampe sono neutre. Almeno ai miei occhi e sulla carta che ho usato. Se vuoi curare il BN al massimo sarà sicuramente consigliabile avere un approccio più complesso, però il tentativo che sto facendo io, ammesso che vada a buon fine, permetterebbe un BN migliore di quello nativo. Per me il difetto principale della stampa BN con una stampante votata ai colori è la mancanza di neutralità, particolarmente evidente in alcune gradazione di grigio, e sarebbe prorpio il difetto corretto da questi esperimenti. Citazione:
Per me questo non è vero. Il RIP ti serve se vuoi adottare una logica che non è nativa nel firmware della stampante. Questa è una necessità se si usano degli inchistri pensati a tavolino per ottenere il massimo dalle possibilità della stampante, che è proprio il caso che citavi tu all'inizio (o anche se si usano carte molto lontane da quelle previste dai driver). Ma io non sto facendo questo: io sto adattando gli inchiostri a quanto fa la stampante, in modo da ottenere, senza compromessi, una stampa neutra. Le inkjet senza grigi dedicati sovrappongono sulla carta le dovute quantità di colori primari per ottenere i grigi, ma la neutralità dipende da fattori troppo piccoli per essere sempre ottenuta. Io, mischiando gli inchiostri prima della stampa (o dandogli un inchiostro nero diluito), aggiro il problema della imprecisa miscelazione sul foglio ed aiuto la stampante a raggiungere il grosso della neutralità. In sostanza: una stampante alimentata con inchiostri grigi può avere il driver che vuoi, RIP o non RIP, ma farà stampe prive di colori. Citazione:
Sono sicuro che non sarò io a portare la Epson in fallimanto e nemmeno a cambiare le strategie commerciali, ma questo non mi interessa... Io voglio stampare e cercherò il prodotto che me lo permetterà senza ingiusti aggravi o complicazioni di sorta. Alberto
Inviato: 8/1/2017 21:42
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Re: Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Per vari motivi non ho seguito il forum negli ultimi mesi ma adesso ho trovato il tempo per riportare alcune esperienze avvenute nel frattempo.
Citazione:
Grazie PinoKent della tua testimonianza. Sono contento di avere un'altra opinione a supporto della mia "ingenua" impressione. Venendo al contributo che vorrei apportare al forum: per me era implicito che una stampante a casa avrebbe permesso di sperimentare un po', quindi così ho fatto: ho provato a "convertire" la stampante in oggetto in una stampante bianco e nero. Semplicemente ho diluito il colore nero e l'ho inserito nelle cartucce colore nella speranza di ottenere degli inchiostri grigi della gradazione ottimale (ho adottato una diluizione per i colori primari e una più leggera per i colori leggeri). L'idea in sé è piuttosto stupida e mi sono meravigliato di non aver trovato sperimentazioni simili nel web... I risultati sono stati da un lato deludenti e dall'altro molto positivi. Negativo è che non sono riuscito a trovare la giusta diluizione di nero, ma il problema è dovuto al fatto che non è facile cambiarla in corso d'opera in quanto c'è una discreta scorta di inchiostro nei tubi della stampante e richiede molti cicli di pulizia o stampe per arrivare a vedere il cambiamento atteso. A peggiorare di molto la cosa è che la stampante ha un NUMERO DI CICLI DI PULIZIA E STAMPE PREDETERMINATO PRIMA CHE QUESTA SI "DISABILITI" CON LA RICHIESTA DI ESSERE PORTATA IN ASSISTENZA. Sono riuscito a trovare un software di reset per la mia stampante che mi ha dato modo di resettare il contatore e di procedere nuovamente. Inoltre sono riuscito a scovare il tampone della pulizia (dato per riempito dal firmware della stampante) e a constatare che pieno non era. Questo modo di procedere mi risulta essere tipico solo di Epson e mi pare veramente truffaldino: sono pertanto a disposizione per chiunque volesse approfondire quanto ho scoperto. Tuttavia, salvo particolari eventi, penso che in futuro non investirò più in Epson. La cosa che ha posto definitivamente fine alle mie sperimentazioni è comunque il fatto che il nero ha probabilissimamente delle caratteristiche diverse rispetto ai colori e mi otturava in continuazione la testina colore. Gli aspetti positivi sono invece che la stampante ha effettivamente stampato un bianco e nero neutro e senza molti dei difetti riscontrabili in queste stampanti. A breve vorrei riprovare questo approccio ma ricavando gli inchiostri grigi dai colori primari, in modo che non ci siano più problemi relativi alle testine colore. Qualcuno ha suggerimenti? Ci sono motivi per cui i colori, quando mischiati creerebbero problemi? (in fondo è quanto avviene sul foglio quando la stampante cerca di stampare in BN) In questo metodo funzionasse si potrebbe anche ottenere una stampa più calda o più fredda a seconda della miscelazione fatta. Alberto p.s. Per ora le stampe esposte (su carta epson Premium Glossy) in casa non hanno mostrato alterazioni
Inviato: 8/1/2017 15:55
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Re: Quale? Perché? |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Le foto che mi hanno dato più soddisfazione sono state fatte con lo Zuiko 100/2.8 OM, ai tempi della pellicola.
Attualmente, nel digitale trovo la stessa "soddisfazione" nel visionare le foto ottenute col Zuiko Digital 50/2 macro per 4/3. La resa è "perfetta", cioè non ci sono difetti visibili e la nitidezza è buona, senza essere però troppo chirurgica, dal centro ai bordi. Alberto
Inviato: 6/10/2016 21:09
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Re: Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Come promesso aggiorno il topic.
Ho lasciato una stampa con inchiostri compatibili all'esterno esposta al sole e senza alcuna protezione da fine agosto (29/08). Ieri 29/09, giusto un mese dopo, ho constatato che è visibile un viraggio al magenta rispetto alla stampa lasciata in casa.Per ora il viraggio è leggero. Le condizioni della stampa esterna sono: carta Epson Premium Glossy; esposizione ad Est (prende la luce diretta del sole dalle 8.30 a circa le 12, purtroppo non ho finestre a Sud); assenza di protezioni sulla stampa salvo una tettoia che ha impedito che la pioggia le arrivi direttamente addosso, però c'è da dire che, dati i temporali avvenuti nell'ultimo mese, un po' di umidità la deve avere sofferta, infatti la carta è ondulata. La fotografia all'interno è invece in una zona sempre in ombra, senza mai luce diretta; anche questa non ha alcuna protezione al di sopra. Avevo esposto anche una stampa con la copertura della lacca citata da PinoKent, ma il vento o i gatti l'hanno portata via... Quindi confronto saltato Se avrò altri aggiornamenti li riporterò p.s. Mi vergogno quasi a dirlo ma ho comprato un pacco di carta epson Matte Heavy Weight per fare qualche stampa di prova e, nonostante vanti solo 167g/m2, la trovo veramente bella. Se qualcuno la conoscesse sarei contento di avere una sua opinione.
Inviato: 30/9/2016 14:55
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Re: 105/1,4.. Bello, ma che cappero serve? |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Mi è capitato di trovare questo confronto incentrato proprio sulla tridimensionalità (considerata una caratteristica della lente, ovviamente). Spero possa essere utile anche per la prova di Fer.
Confronto Sono rimasto colpito dal grafico iniziale in cui il livello di tridimensionalità degli obiettivi viene quasi quantificato. Non è un argomento che mi interessa tantissimo quindi non l'ho letto molto attentamente, però sinceramente, a parte contrasto e rolvenza (e magari la distorsione), non noto nessuna differenza tra le immagini mostrate. Qualsiasi sia la tridimensionalità quindi per me resta ancora una cosa misteriosa. p.s. Mi pare che nel sito citato ci siano anche altri articoli su questo argomento.
Inviato: 21/9/2016 16:04
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Re: Compatta, sensore dimensioni decenti, con zoom, RAW ecc. |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Ciao,
Aggiungo alla lista un'altra opzione che sembra sia sfuggita: panasonic GM5 (o GM1) con zoom panasonic 12-32/3.5-5.6, oppure zoom panasonic 14-42/3.5-5.6 "X". Il sensore è grande (u4/3) ed è compatta (più piccola di una lx100).Prova a vedere qui per il confronto delle dimensioni. A parte il prezzo (comunque allineato a panasonic lx100 e a fuji x30, cioè tra i 500 e i 600€), l'unico limite è l'ottica che non è luminosa, ma il sensore più grande sopperisce in parte... Senza contare che hai la possibilità di cambiarne la modalità d'uso ed agganciare una piccola ottica fissa come il 20/1.7. Alberto
Inviato: 17/9/2016 9:50
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Re: Terremoto |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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La mia critica da ignorante:
La apprezzo molto e anche la mia fantasia si immagina una fuga disperata in un momento di quiete tra attimi sconvolgenti, sicuramente c'era anche la lucida comprensione che non sarebbe arrivato alcun aiuto. (Gli elementi non mi fanno pensare ad altro: le macerie e l'uso di una corda di fortuna) Sarà anche per il mio contorto senso di ironia o per una piccola dose di insensibilità, ma alla prima occhiata mi ha anche indotto un sorriso. Alberto
Inviato: 30/8/2016 10:14
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Re: Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Citazione:
A tal proposito cito questa pagina, che molti avranno già letto, ma nella quale vengono riportate le due strade possibili per le carte studiate per aumentare la durata delle stampe con inchiostri Dye. Interessante, anche se non so se sia attuale, il fatto che l'autore riferisca l'approccio di un tipo ad Epson e l'altro a HP. Alberto
Inviato: 26/8/2016 9:55
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Re: Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Vi ringrazio tutti per gli interventi.
Citazione:
Citi le carte Swellable come le uniche in grado di conservare a dovere gli inchiostri a base acquosa, ma se non ho capito male ci dovrebbe essere anche un altro tipo di carta, meno capace ma comunque protettiva, basata su uno strato poroso: la Epson Glossy Premium dovrebbe far parte di quest'ultima categoria. Mi sbaglio? Citazione:
Avevo adocchiato gli spray citati da Fer e pensavo di dotarmene presto o tardi di un flacone, non sapevo che fosse possibile usare anche una semplice lacca per capelli. Citazione:
Comunque preciso che questo approccio, giusto o sbagliato, l'ho intrapreso con diverse motivazioni, alcune citate qui sopra, ma lo ritengo anche utile per fare sperimentazioni e soprattutto come stimolo personale per approfondire un campo che altrimenti rimarrebbe teorico. Infatti ho letto molti post relativi alla stampa, in questo forum ed in altri, ma non tutto viene spiegato e, secondo me, solo con l'uso di una stampante si possono chiarire questi aspetti. Quindi fino a qui non ritengo di aver sprecato soldi (ricordo che il costo complessivo che ho sostenuto è inferiore a un set completo di cartucce originali) in quanto anche solo fare gli esperimenti che ho continuato a fare in questi giorni mi sarebbe costato di più. Alberto
Inviato: 25/8/2016 22:14
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Re: Calibrazione monitor |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Salve a tutti,
Non vorrei offendere nessuno con questa domanda molto basilare, ma dato che non ne so molto la faccio lo stesso: perché devo compiere la calibrazione dello schermo quando cambio la luce dell'ambiente? Io penserei che lo schermo, essendo un emettitore attivo di luce, non si faccia influenzare da quella ambientale,tantopiù visto che i calibratori ci si appoggiano direttamente sopra e così escludono il grosso della componente esterna. Alberto
Inviato: 25/8/2016 14:07
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Re: Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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Sarebbe una brutta rogna!
La durata è l'unico dubbio che devo risolvere in effetti. Spero che il risultato non sia catastrofico come il tuo! Purtroppo attualmente non posso dire niente, se non che le mie stampe sono esposte all'aria e alla luce, senza alcuna cura e non danno cenni di viraggi particolari, ma sono lì solo da pochi giorni! La carta come detto è la Epson Glossy Premium, non particolarmente dotata in tal senso, quindi ogni scadimento dovrebbe essere precoce. Grazie dell'intervento, riporterò le evoluzioni... Alberto
Inviato: 25/8/2016 10:12
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Strada d'approccio per la stampa InkJet con inchiostri Dye |
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Ciao a tutti,
in questo forum spesso si parla di signore stampanti, di stampa fine-art, di pigmenti e di formati A3 o A2, invece il mio approccio è spesso più modesto, così spero di fare cosa gradita condividendo brevemente la mia recentissima esperienza con la stampa inkjet in casa. I miei scopi sono stati e sono quelli di poter realizzare album con abbondanti fotografie di piccolo formato, di esporre qualche stampa di formato superiore in casa, di aumentare la produzione di stampe limitando i costi, di aumentare la praticità rispetto ai laboratori on-line o fuori casa (insomma, se una foto la voglio stampare la voglio anche avere in poco tempo tra le mani) e, ultimo ma non meno importante, sperimentare. Ho quindi cercato una stampante usata, con 6 inchiostri dye e formato a4. Facendo delle valutazioni sui costi ho deciso di cercare solo stampanti con la possibilità di usare le cartucce compatibili e ricaricabili con inchiostri di una certa fama (ho trovato interessanti gli inchiostri inkTec). Così dopo varie peripezie ho trovato usata e a soli 25 euro una epson px700w. Si direbbe la macchina ideale per i miei scopi, ma ce ne sono molte altre di simili, sia epson che di altre marche (io mi sono interessato solo al mondo epson perché molto diffuso e ricco di possibilità relativamente agli inchiostri compatibili). Ora a casa ho la suddetta stampante, le cartucce ricaricabili, un set di inchiostri inkTec e due pacchi di carta Epson Glossy Premium 10x15cm (ho semplicemente trovato una offerta in un negozio). Ho compiuto una serie di stampe di prova e sono piuttosto soddisfatto: -la differenza nella resa cromatica tra gli inkTec e i Claria originali non la noto, ma dovrò attendere qualche tempo per vedere come reggono all'invecchiamento. -In ogni caso i colori sono quelli attesi (nonostante non abbia niente di calibrato c'è una discreta corrispondenza tra il monitor e la stampa), le sfumature e i dettagli appaioni migliori delle stampe fatte eseguire in lab su carta fotosensibile. -Ho fatto anche qualche stampa in BN (teoricamente sconsigliata per una serie di problemi congenitamente legati all'uso di inchiostri colorati quali dominanti in funzione della densità, metamerismo e longevità) e sono discretamente contento del risultato. Cioè si notano i problemi citati ma sono relativamente poco evidenti e soprattutto mi sembrano più legati alla carta in uso. Per questo genere di stampe sarei comunque intenzionato a procurarmi un'altra stampante e usarla con pigmenti grigi, ma fintanto che non lo farò e comunque se questo ripiego mi soddisferà continuerò a usare la configurazione attuale. In conclusione ho quindi speso, stampante e carta compresa, una cifra inferiore ai 90 euro necessari per comprare il solo set di cartucce originali, e sto stampando decine di fotografie che, invecchiamento da verificare, mi soddisfano. Per chi fosse interessato ad avere il la pappa pronta: mi sono servito di questo negozio per le cartucce e gli inchiostri (stampacontinua), ma conto di comprarmi una bella scorta di inchiostri direttamente da inktec italia che richiede purtroppo quantitativi di inchiostro minimi notevoli ma ad un costo decisiamente inferiore. Nel sito di inktec italia è possibile consultare anche quale codice di inchiostro prendere per la propria stampante. A proposito della carta, solitamente preferisco le carte opache e quindi sarei curioso di provare queste tre carte, dichiarate compatibili con gli inchiostri dye: BONJET ATELIER BLACK AND WHITE BONJET ATELIER FIBRE HARMAN CRISTALJET ELITE qualcuno le ha provate? Domande, consigli e correzioni sono ben accetti. Alberto
Inviato: 23/8/2016 15:29
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Re: fogaronis.. |
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29/12/2010 21:37 Da Albignasego
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Ciao,
Scusa, non mi sono dimenticato di rispondere! La mia impressione è che ci siano molte immagini molto belle, ma capita che il loro significato venga ripetuto, quindi io avrei fatto più selezione. Tipo le immagini in 2.08 e in 2.40 e in 3.14 sembrano circa dello stesso momento. E così anche in altri casi, come attorno al minuto 4. Dal mio punto di vista una selezione permetterebbe di farle risaltare di più. Starei attento anche alla sequenza, che mi piace perché rende l'idea del momento (il lavoro diventa festa?). Però mi sembra che ci siano degli intrusi, a volte forse solo per una questione di bilanciamento del bianco o di esposizione. Se la sequenza fosse percepita come corretta sarebbe più appassionante. Infine le immagini sono molto belle, specie alcune come quella a 2'56", e vorrei vederle in maniera statica e col taglio definitivo, l'immagine in movimento non mi permette di ammirarla come vorrei. Ma questo forse è semplicemente intrinseco al video. Alberto
Inviato: 28/6/2016 8:42
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Re: fogaronis.. |
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Ho guardato il video e mi sono venute in mente due cose:
1- foto veramente riuscite, musica di accompagnamento perfetta e, anche se non sono sardo, riesco a cogliere l'atmosfera particolare (e anche forse un po' di orgoglio) che c'è dietro a questa tradizione, ma 2- per me le immagini sono forse troppe e mi ci perdo quando invece vorrei soffermarmi su una che mi ha colpito maggiormente; inoltre le vorrei vedere meglio, invece le immagini in movimento costante non mi aiutano la lettura. Queste sono le due cose che mi sono venute in mente, senza fare troppe considerazioni sui limiti intrinseci di un video. Alberto
Inviato: 25/6/2016 10:13
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Re: Stampare le mie foto (era ora), ma sono in alto mare! |
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Ciao,
Dato che non stampo spesso non sono molto esperto, ma di recente ho avuto modo di rivolgermi proprio a DigitalPix. Le mie richieste non erano la stampa standard perciò le mie impressioni potrebbero non valere in generale (ho fatto stampare dei collage di fotografie su carta Velvet, sia in BN che a Colori). In BN sono soddisfatto della resa anche se la stampa su Velvet ha le sue particolarità (a mio avviso ha una intonazione calda e una gamma dinamica non troppo estesa: rende molti dettagli ma senza farli risaltare. Insomma il contrario di quello che va di moda oggi ) Viceversa la stampa a colore non mi ha soddisfatto, sia su Velvet che su stampe normali (carta fotosensibile). I colori sono un po' slavati e virati al verde, ma per questo ho probabilmente colpa anche io che non ho monitor calibrati e che non ho usato i loro profili colore ma ho lasciato la loro correzione automatica (la prossima volta proverò e non usare nessuna correzione). Più fastidiosa la presenza di minuscole righe su alcuni colori uniformi come nei cieli, non si notano subito ma li ho ritrovati in più parti nelle stampe su carta Velvet. Insomma, per le stampe a colori ti consiglio di fare qualche prova a vuoto per prenderci occhio e sapere come si trasforma la tua foto una volta stampata. Per il resto niente da dire, stampa veloce, consegna puntuale e anche gli imballaggi sono sempre stati ottimi. Alberto
Inviato: 27/2/2016 10:02
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Re: Lofoten Islands in inverno |
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Giusto per completezza, riporto che mi è capitato per le mani il libro che riporta l'avventura di quei "disgraziati" veneziani che naufragando arrivarono alle Lofoten. Il libro è questo è un libro molto breve (ma immagino ci siano state forti censure per eliminare le parti relative alle mogli ) che raccoglie le testimonianze di Querini, il capitano, e di altri due marinai sopravvissuti (mi pare se ne salvarono 6 di tutto l'equipaggio). Fatto sta che in effetti ci fu un grande commercio di merluzzi che prosegue ancora oggi! Infatti una buona fetta del merluzzo pescato dalle Lofoten viene venduto in Veneto e in Italia per farci il Baccalà. Detto questo, le foto mi sembrano ottime: fanno venire voglia di andarci. Quello che sento mancare è un po' di presenza umana, ma forse è proprio la materia prima a mancare!
Inviato: 26/2/2016 18:28
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