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Re: FF

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25/8/2005 8:38
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Alessio,

orticaria passata. Sono in pieno accordo con quello che dici.

Ciao!

Mxa/Marco

Inviato: 22/2/2006 18:47
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Re: FF

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25/8/2005 8:38
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Disperso ha scritto:
No scusate,

se diamo per veri i test che ci sono in rete non ci sono dubbi sulla "supremazia" del 21 distagon nei confronti dei grandangoli Canon ... basta vedere le immagini.


Alessio,

non voglio far ripartire un thread che c'e' gia' stato su questo argomento (Zeiss 21mm e Canon 16-35mm L) qualche tempo fa. Ma come appassionato di ottica mi fa venire l'orticaria quando si paragona un'ottica fissa ad uno zoom, e quindi divento cocciuto.

Come dicevo nel mio intervento allora, l'unico confronto sensato sarebbe tra il Contax Zeiss N-Vario Sonnar 17-35mm f/2.8 e il Canon 16-35mm f/2.8 L.

Insomma, lo Zeiss 21mm ha risoluzione superiore allo zoom Canon alla stessa focale. Non ho dubbi. E la Lotus Elise ha tenuta di strada superiore alla Volvo C70 diesel. E allora? Concludiamo che la Volvo e' un'auto deludente?

Mxa/Marco

Inviato: 22/2/2006 17:18
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Re: FF

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25/8/2005 8:38
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Io francamente sono poco convinto di questo discorsi ---cioe' sensore FF piu' "cattivello" della pellicola---perche' i fatti addotti ad avvalorare questa tesi che ho visto finora erano molto poco fatti.

Quello che mi sento di escludere come fatto e' fare il ragionamento che purtroppo ho visto anche in questo forum che piu' o meno funziona cosi': "uno Zeiss 21mm a focale fissa e' molto meglio dell'ottimo Canon 16-35mm serie L sulla Canon 1DsMkII, quindi dato che il Canon zoom e' il top della gamma e di critiche non se ne erano mai sentite prima questo non puo' che voler dire che il sensore FF mette in crisi obiettivi che non siano eccezionali come lo Zeiss, quindi il sensore FF mette piu' alla corda della pellicola gli obiettivi grandangolo". Ecco, questo ragionamento fa acqua da tutte la parti, a cominciare dal paragonare un obiettivo a focale fissa con uno zoom.

Certo, la Leica ha sostenuto che l'estrema vicinanza del piano pellicola all'ottica poneva seri problemi per i grandangolari nel produrre una serie M digitale. Anche tutti i discorsi (tipo Olympus) della necessita' di usare obiettivi telecentrici avevano piu' il sapore di marketing (intelligente finche' si vuole) che di scienza.

Rimango non pronto ma <i> prontissimo </i> a cambiare idea, dato che il mio interesse e' puramente accademico, ma fatemi vedere qualcosa che logicamente stia in piedi, poffarre poffarre.

Mxa/Marco

Inviato: 21/2/2006 14:14
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Re: zaino fotografico

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Io il coraggio di spendere per l'ennesima volta una cifra spropositata per un sacco fotografico non l'ho piu'. Ho desistito. Anche perche' tra la protezione della macchina/obiettivi e una soluzione veramente ergonomica che protegga la mia schiena scelgo immediatamente, senza battere ciglio, la seconda. Per cui vero sacco da montagna con tutto le sue cosine a posto (peso scaricato sui fianchi, struttura rigida, larghi e imbottitissime spalliere etc etc) e metto macchina, obiettivi, holders etc ben protetti (Gnass Gear) nel sacco. <i> Questo per il GF!!!! </i> Altri formati hanno esigenze diverse, lo capisco. Altre eta' hanno altre potenzialita, e capisco anche questo...

Riesco a tirare fuori in fretta la attrezzatura? Assolutamente no. Ne sento il bisogno? Beh, chi fa questa domanda non ha mai fotografato in GF

Mxa/Marco


P.S> Per il digitale ho i funerei, costosi Lowepro. Comodissimi per la macchina, obiettivi etc, 'na fetenzia per la mia schiena. Si, si, ho adoperato il plurale: "gli stupidi...", non chiedete altro

Inviato: 20/2/2006 19:04
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Linhof Technorama a noleggio (o quasi, per noi italioti)

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25/8/2005 8:38
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Interessante. Il sito Linhof (solo il dominio .de, pero') offre il noleggio di macchine GF e MF tra cui la 6x17. Con "solo" 180 euri ve la portate a spasso per un giorno con un obiettivo, un filtro centrale e la custodia.

Segno dei tempi?

Mxa/Marco

Inviato: 20/2/2006 18:51
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Re: Controcorrente... pellicola "desaturante"?

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25/8/2005 8:38
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(Non sono enciclopedico, per carita', e' il buon internet che arriva in aiuto...)

Il processo di desaturazione a cui ti riferisci si chiama Technicolor ENR, e' proprietario, ed e' stato inventato da un italiano --- Ernesto Novelli Rimo --- che lavorava alla Technicolor di Roma e ha lavorato anche per Vittorio Storaro. E' stato usato da altri prima di Spielberg che lo ha anche usato di nuovo nella Guerra dei Mondi. Riporto verbatim da internet:

<i> "ENR is a proprietary color-positive developing technique which utilizes an additional black-and-white developing bath inserted at an appropriate stage of a print's processing in order to retain silver. After the film has been bleached, but prior to the silver being fixed out of the film, this extra bath allows for a controlled amount of silver to be redeveloped, adding density in the areas with the most exposure — primarily the blacks. By retaining silver density in the image, you will increase the contrast by making the blacks blacker, and, since you have increased contrast in the shadows, you can see more detail. The images will appear slightly sharper because of the increased contrast and, because there is silver in the film physically, it gives you a little bit of an edge-effect around the image. Finally, by virtue of having silver in the print, it will slightly desaturate the colors, depending upon the level of ENR used." </i>

Mi mancano un po'di termini in italiano, ma quello che dice sopra e' che il processo si applica alla pellicola positiva e ha lo scopo di mantenere comunque una piccola quantita' di argento che viene risviluppata. L'effetto e' di vedere piu' dettagli nelle ombre, ottenere un effetto bordo (?) piu' marcato e di desaturare i colori leggermente.

Dato che Spielberg in Ryan voleva mantenere pero' il colore del sangue molto vivo, e' stato usato sulla scena un sangue finto con un colore che compensasse l'effetto di ENR e mantenessa saturazione e vivacita'.

Al di la' di tecniche complicate come questa, la Astia con leggera sovraesposizione come consigliava Hologon e' la strada giusta. A questo aggiungi che se riesci ad adoperare lenti con single coating o addirittura senza coating questo ti diminuisce sensibilmente il contrasto e contribuisce a saturare meno i colori. (Perdi' un po' in risoluzione, ma potrebbe non essere un problema a seconda del soggetto e fattore di ingrandimento.)

Ciao

Mxa/Marco



Inviato: 19/2/2006 8:00
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Grazie un sacco Renzo, questi giorni sono molto di corsa e non ho il tempo per seguire il forum, ma quando riesco a fermarmi leggo con calma il tuo messaggio.

Mxa/Marco

Inviato: 16/2/2006 13:20
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Re: Aspirante "GrandeFormista"

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Midwest Camera offre un Super Symmar XL 110mm a 1690 USD nuovo. Tieni conto che se e' in ottima condizione non lo troverai usato a meno di 1100-1200 dollari. E' un obiettivo che si vende molto bene usato e appartiene a quella categoria di obiettivi dove l'acquisto dell'usato fa ovviamente risparmiare ma in misura tale che la tentazione di comprarlo nuovo c'e'.

Mxa/Marco

Inviato: 14/2/2006 18:46
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Citazione:

Lucas ha scritto:
Dalla mia esperienza ti posso dire che anche il drum del Cibachrome (e relativo motore) va benissimo per lo sviluppo.

Ciao



Citazione:

Falcopardo ha scritto:
Scusa Marco,
ma un drum per Cibacrome non potrebbe andar bene?
Ciao,
Renzo


Citazione:

Mxa ha scritto:
Mi puoi dare riferimenti, tipo dove si compra, chi lo fabbrica, etc

Grazie!

Mxa/Marco


Allora, signori Falcopardo e Lucas, mi date qualche informazione in piu' sul Cibachrome drum o avete solo lanciato il sasso e nascosto la mano?????



Mxa/Marco

Inviato: 14/2/2006 18:14
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Ho (ri) trovato dove parlano di tubi PVC, sviluppo superdiluito, etc. Era nel forum del sito di Michael Smith e Paula Chamlee

http://www.michaelandpaula.com/mp/Azo ... efault.asp?BulletinCate=2

cliccate "Developing film" e divertitevi. Poi raccontatemi tutto, mi raccomando.

Mxa/Marco

Inviato: 13/2/2006 6:27
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Lucas ha scritto:

Dalla mia esperienza ti posso dire che anche il drum del Cibachrome (e relativo motore) va benissimo per lo sviluppo.Certo hai bisogno de 1 metro quadrato di assoluta oscurità  per il caricamento. Per la stampa a contatto, hai veramente bisogno di poco: un torchietto aurocostruito...
Ciao


Mi puoi dare riferimenti, tipo dove si compra, chi lo fabbrica, etc

Grazie!

Mxa/Marco

Inviato: 13/2/2006 6:13
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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ilbavarese ha scritto:
O Marco!!!
illuminami un pochino su queste diluizioni e svilupponi da un´ora, sono curioso.

Roberto


Non riesco piu' a trovare il link, mannaggia. Comunque, ecco quanto ho raccolto. Premetto che questa e' "cultura internet", ci siamo capiti...quindi riporto quello che ho letto con la mia personale interpretazione di quello che ho capito (o mi e' sembrato di capire).

Pare che un problema <i> molto </i> serio nel grandissimo formato sia lo sviluppo irregolare su un negativo cosi' grande. Un altro problema e' il consumo mostruoso di chimica. I vari sistemi piu' o meno creativi che ho visto in giro alla fin fine cercano di risolvere uno o tutti e due i problemi. La cosa curiosa e' che il consumo mostruoso della chimica viene recepito da <i> assolutamente tutti quelli che intervengono </i> come costo, e da <i> nessuno </i> come gestione dei materiali inquinanti. C'e' gente che dice di aver scaricato per anni tutto i residuati chimici nel loro pozzo nero dietro casa e orgogliosamente aver mangiato i pomodori che coltivano a tre metri di distanza adducendo dotte teorie di chimica di tutti i generi (relativa ossidazione dei composti, peso specifico che porta in profondita' nella terra elementi comunque di quantita' insignificante)...mah.

Per me quindi i problemi con la chimica sono due: il costo ma anche come posso gestire in modo rispettoso dell'ambiente la quantita' notevole di liquido (minimo un litro per negativo 8x20 o 12x20, dicono i santoni in cyberspace, se in bacinella) che (apparentemente) viene generata.

Tornando al problema dello sviluppo non uniforme, ci sono questi tizi che in bacinella spennellano in continuazione il negativo (con mooooooooolta cautela) con pennelli di setola morbidissima oppure altri che usano quei pennello in spugna sintetica e fanno lo stesso ma appena sopra la superficie del negativo stesso. Perche' questo non sia necessario in un negativo 8x10 ma diventa di colpo cosa di vita o di morte in un negativo 8x20 mi sfugge completamente.

Ci son poi pellicole come la Efke 100ASA che a detta del fabbricante abbisognano di pesanti prelavaggi perche' sono costruite con tecniche di trent'anni fa che da una parte permettono la fabbricazione di formati strani in piccoli lotti, dall'altra stendono sopra il negativo un velo non uniforme di qualcosa (anti-halo?). In un cielo all'8x10 la differenza in non uniformita' e' trascurabile, in un cielo che occupa 12x20 la si puo' vedere, quindi occhio.

Per finire: il nostro amico che ha piazzato negativi ULF in tubi di PVC (forse questi fantomatici BTZS che sono comunque in formato ULF ormai fuori commercio) con chimica di sviluppo ultra diluita voleva risolvere entrambi i problemi, cioe' (1) spendere poco nella chimica e (2) ottenere uno sviluppo il piu' possibile omogeneo. Lo ha fatto per implementare una soluzione casereccia visto che i tubi Jobo (vedi sotto) non sono piu' disponibili.

Quelli di voi che sono esperti di camera oscura mi dicano se tutto quanto sopra ha senso. O meglio ancora, se leggete l'inglese, visitate

http://largeformatphotography.info/lfforum/

e

http://photo.net/bboard/forum?topic_id=1547

fate un search su "12x20 development", fatevi un giro nella terra dei fuori di testa, e sappiatemi dire se quello che si legge ha un senso o fa parte del delirio psicopatologico di qualche fanatico che vuole rendere mostruosamente complicate cose che non lo sono perche' ha troppe poche cose serie di cui preoccuparsi nella vita e deve quindi crearsi problemi folli dove problemi non ce ne sono.

Detto questo, il problema del consumo della chimica e' un problema vero, e la sola soluzione sarebbe lo sviluppo in tamburo tipo Jobo, ma i materiali --- ancora disponibili per il 4x5 e 8x10 --- non sono piu' in commercio per il grandissimo formato. Con tutto quello che costa questo genere di fotografia i due o tre euro in piu' per negativo causa il grande consumo di chimica mi fregano relativamente. Il dover riempire il garage di taniche usate in attesa che due volte all'anno le possa portare al centro di raccolta di materiale chimicamente pericoloso e' invece un problema estremamente serio. Al di la' del fatto di non avere una camera oscura che permette l'uso di bacinelle (ma potrei risolvere il problema), vorrei usare i tubi proprio per ridurre il consumo di chimica in una logica anti-inquinamento.

Mxa/Marco

Inviato: 13/2/2006 6:06
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Il problema e' che non ho una camera oscura permanente e quegli ambienti che potrebbero essere oscurati (il solito bagno) non hanno piani di appoggio grandi abbastanza da ospitare due o tre grandi bacinelle per negativi ipervitaminizzati. Per cui avevo pensato al Jobo; infatti ho scoperto l'esistenza di cilindri per il ULF ma ora non piu' in commercio, poi ho scoperto altri modi (per esempio negativi introdotti in cilindri messi insieme alla casereccia contenenti bagni di sviluppo in diluizioni elevatissime con tempi di sviluppo di un'ora e piu' e agitazione ragionevole), per cui, per cui, per cui...

Devo ragionarci su.

Mxa/Marco

Inviato: 12/2/2006 18:05
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Renzo,
grazie delle carissime parole. Al momento non so cosa succedera', devo risolvere il problema <i> molto pratico </i> della logistica necessaria (cioe' procedimenti e infrastruttura) nello sviluppare negativi 8x20 (o piu' grandi ancora) e francamente internet e' di pochissimo aiuto.

Il sospetto e' che tra la gente che mette i post sull'argomento ci siano persone che hanno fatto due scatti e sviluppato due negativi insieme a quelli che lo fanno in modo continuativo e non e' cosi' ovvio distinguere tra le due categorie. L'entropia dell'informazione e' massima, non sto a tediare il forum sull'argomento che e' sicuramente di nicchia. Ma tra sviluppo in bacinella, sviluppo a pennello, sviluppo in tubo rotativo (con tubi che pero' non esistono piu'), il casino e' selvaggio. Alcuni diffondono lo spauracchio di sviluppi non uniformi, altri parlano di "dip and dunk" con gas inerti per mantenere la circolazione della chimica di sviluppo uniforme attorno all'emulsione (!!!), altri invece che se ne sbattono di tutto questo e ci spennellano sopra la chimica di sviluppo...uno zoo. Il problema e' che non voglio tirare fuori una fortuna e buttarmi in esperimenti infiniti per scoprire chi in internet aveva scritto a ragion veduta e chi era il solito cretino che doveva mettere un post sull'argomento a tutti i costi con alle spalle una esperienza di tre giorni. Se devo fidarmi di uno come Dick Arentz, nel suo libro Platinum and Palladium Printing ci sono foto della sua camera oscura. Se questo e' quello che c'e' bisogno, mi ritiro in buon ordine, preferisco investire i miei prossimi anni in fare foto e studiare quelle degli altri. E i miei soldi in andare in giro a cercare soggetti interessanti.

Fondamentalmente vorrei fare fotografie in ULF e sviluppare a contatto, non mi sembra di chiedere molto.

Ma forse si'.

Mah. Sono francamente un po' perplesso.

Mxa/Marco

Inviato: 12/2/2006 2:41
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Re: GF...si cresce

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Hologon ha scritto:
Qualche domanda: perché dite che il 110 copre l'8x10"? Dal catalogo Schneider vedo che il cerchio di copertura lascia fuori gli angoli in maniera significativa...
C'é qualcuno che utilizza le ottiche che ho citato e vuole dirmi qualcosina?
Andrea


Confermo tutto quello che ha detto Marco. Il 110XL copre il 8x10 in bianco e nero senza problemi. Con diapositive a colori in moltissimi soggetti naturali (paesaggi etc) la caduta di luce e' o inavvertibile o da' infatti una "focalizzazione" dell'interesse dell'immagine verso il centro che non guasta assolutamente. Se poi sei paranoico e vinci all'Enalotto ti compri un filtro centrale e sei a posto. Ma prima di farlo ti conviene fare un po' di esperimenti per convincerti che lo hai bisogno davvero. Quanto sopra e' tutta esperienza diretta e personale.

Una considerazione che voglio fare e' che spostandomi al GF mi sono accorto di un fenomeno che altri mi hanno confermato, cioe' la sensazione di "espansione" dell'immagine. Quello che mi trova in disaccordo quindi e' il classico consiglio dato al nuovo arrivato del tipo "per decidere che obiettivi hai bisogno nel GF pensa a quelli che usi di piu' nel 35 mm". Quello che mi e' successo passando al GF e' che l'immagine si espande (non so come meglio definire il fenomeno) e il bisogno di scendere di focale diminuisce. Se per esempio io ero un pesante utilizzatore di (metti) 21mm nel formato Leica, passando al GF la tentazione sarebbe di comprare subito un bel Grandagon 55mm, dato che piu' o meno l'angolo abbracciato e' lo stesso. Ecco, se la mia esperienza e' di alcun aiuto questo sarebbe un errore. Quello che mi e' successo passando al GF e' che angoli di campo moderati nel 35mm diventano piu' spinti nel 4x5 (come sensazione!!!!) e ancora di piu' nell'8x10. Quindi starei attento a ricomprare obiettivi nel GF sulla base dell'esperienza in formati minori. Se uno e' un patito del 21mm, io consiglierei di comprare uno Schneider 72mm invece, per cominciare. Lo so che suona strano, e spero di essermi spiegato, ma questa e' la mia esperienza, come dicevo confermata anche da altri.

Fate vobis.

Mxa/Marco

Inviato: 11/2/2006 14:07
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Risposte a raffica.

1. La 20x24 non l'ho potuta vedere (ma c'era) perche' era in officina. L'officina, distante una quarantina di metri dall'ufficio, era chiusa in quanto irraggiungibile per la neve (per darvi l'idea della quantita' di neve).

2. L'obiettivo e' un vecchio ferraccio della Schneider ... che mi sarei portato via all'istante. Un 360mm vecchia generazione in condizioni immacolate.

Mxa/Marco

Inviato: 11/2/2006 10:00
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Re: Scanner grande formato: in Germania/Svizzera?

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.....qui pero´ sarebbe utile il consiglio di chi conosce molto bene gli USA e che ha spedizioni marittime alle spalle....


Roberto


Adesso capisco perche' mi fischiava l'orecchio cosi' forte...

In USA sono tutti terrorizzati dalle agenzie governative, per cui nessuno vi dichiarera' il valore della merce inferiore al suo valore vero. Infatti, se fossero disponibili a farlo sarei il primo ad essere insospettito e pensare a qualche fregatura.

Se comprate l'oggetto da qualcuno che per mestiere imballa cio' che vende e lo spedisce in tutto il mondo c'e' la ragionevole sicurezza che il lavoro sara' ben fatto e la cosa arrivi intatta. Altrimenti e' roulette russa.

Ci sono spedizionieri, ma il punto e' che il fare l'imballo determina al 99% la probabilita' che l'oggetto arrivi intatto o no. Lo spedizioniere solitamente non si occupa dell'imballaggio.

Io ho traslocato sei volte tra l'Europa e gli Stati Uniti, spedendo cose tipo un pianoforte a coda, oppure un termometro lento di Galileo alto un metro (in pratica una ampolla di vetro piena di liquido in cui galleggiano sfere cave di vetro piene di liquido): le cose rotte sono state solo due e di poco conto. Ma mia moglie ed io eravamo li' pero' come falchi durante l'imballaggio per evitare (e lo abbiamo fatto) le stronzate piu' eclatanti. Vi posso assicurare che con l'imballaggio fatto bene si puo'spedire tranquillamente di tutto. Ma non sto parlando di tecniche di imballaggio fatte con tecnologie da premio Nobel, sto solo parlando di essere sicuri che l'imballaggio non venga fatto dal solito disgraziato mononeuronale che sta solo pensando alle dieci lattine di birra con annesse canne che si fara' quando stacca.

Dato che con un migliaio di dollari si spedisce una motociclettona da una lato all'altro dell'Atlantico (no, questo non l'ho fatto ma mi ero informato), penso che con la meta' o poco piu' si possa spedire uno scanner a tamburo affidandosi a gente che sa il fatto suo con un crating fatto per benino. Detto questo, il non essere presente durante l'imballaggio invoglia i comportamenti piu' turpi in chi e' preposto all'imballaggio (leggi: menefreghismo assoluto). Questo e' il vero problema da risolvere, chi fa il cane da guardia durante l'imballaggio.

Per quanto riguarda il discorso scanner a tamburo importati dagli USA, cambiando argomento, mi confermate che sarebbe solo un problema di tensione e NON di frequenza, giusto? Un bel trasformatore 110V-200V non e' un problema, ma se l'elettronica o la meccanica sono sincrone con la frequenza di alimentazione allora e' un casino.

Mxa/Marco

Inviato: 11/2/2006 3:59
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Re: Visita alla Lotus View Camera

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Luciano,
la Lotus 8x10 e' una roccia nel suo campo, cioe' quello delle folding in legno. Decisamente piu' robusta e stabile (leggi: vento) della Canham Standard. E difatti la Lotus e' un bel 1000 grammi in piu', ma personalmente penso che a questo livello ci vogliano proprio. Detto questo, non aspettarti una rigidita' da Cambo Legend, e' e rimane una folding in legno.

Una vera alternativa sarebbe l'Arca-Swiss F 8x10. Quest'ultima e' piu' rigida e pesa press'a poco lo stesso (non hai pero' lo spostamento verticale della standarta posteriore). Ma e' in pratica impossibile portarla in giro montata, devi smontarla a rimontarla sul campo tutte le volte che fai una foto. E' meno una rottura di quello che sembra, francamente, e hai tutti i benefici della monorotaia. Se pero' cominci a fotografare al freddo, con la pioggia, etc, il montare e smontare diventa problematico e alla fine mi sono comunqe comprato una Phillips folding 8x10.

Certo che sapere che puoi personalmente portare la camera in qualunque momento da chi te l'ha costruita e' una sensazione molto piacevole, piuttosto che doverla rispedire all'altro capo del mondo. In questo la Lotus ha un bel vantaggio, se uno bada a queste cose.

Ti ho parlato di macchine che ho provato sul campo. Ci sono altre alternative (vedi Ebony o Gandolfi, per esempio, o la Toyo M dall'altro), che potrebbero essere interessanti ma di cui ho solo sentito dire.

Ciao

Mxa/Marco

Inviato: 11/2/2006 3:20
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Visita alla Lotus View Camera

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Sfidando una tempesta di neve micidiale (l'intera area di Salisburgo e' andata in tilt, e nonostante la catene da neve mi sono beccato 250 chilometri di guida ...ahem ... "interessante") ho visitato La Lotus View Camera in cerca di qualche risposta nel grandissimo formato.

Senza alcuna pretesa di fornire un resoconto dettagliato sulla societa' o sui suoi prodotti, vi racconto un po' della mia visita sperando possa essere di interesse a qualcuno di voi GF-isti sfegatati.

Iniziamo con i personaggi: il signor Stroebele e' una persona deliziosa e gentilissimo. Ad un certo punto della visita suona il telefono dell'ufficio, era la moglie che voleva sapere se mia moglie ed io volevamo rimanere a pranzo da loro. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare perche' temevamo di rimanere bloccati con la macchina (la Lotus e' al fondo di una discesa in piena campagna) tanto nevicava. Non avevamo tutti i torti, perche' quando mezz'ora dopo siamo partiti la auto e' affondata nella neve e solo risalendo la collina <i> in retromarcia </i> ce l'ho fatta. Panico.

Il signor Stroebele aveva in visione alcune 4x5 ed una speciale 8x10, cioe' una 8x10 a cui si puo' togliere la standarta posteriore e relativo soffietto, far slittare sulla guida una standarta posteriore 8x20 con relativo soffietto e, voila', uno ha una bella 8x20.

Questa quindi non e' la 8x20 standard, ma questa soluzione permette ad uno di avere sia una 8x10 che una 8x20 non al costo di una 8x10 completa e di una 8x20 completa. Il prezzo da pagare e' una ridotta rigidita' della 8x20, in quanto questa adopera il fondo della 8x10 (che e' piu' piccolo di quello della 8x20 standard) e la standarta posteriore non e' ancorata permanentemente al fondo ma scorre appunto su questa guida che permette l'intercambiabilita' della standarta posteriore. La 8x20 standard pesa anche un pochino di piu', ma non molto, un trecento grammi solamente in piu'. Dato che io ho gia' una 8x10, se mai decidessi di buttarmi nel grandissimo formato ordinerei la 8x20 standard, non questo prodotto "combo".

Le camere Lotus hanno tutti i movimenti sia davanti che di dietro, e volevo discutere con il signor Stroebele il vantaggio nell'eliminare alcuni movimenti di dietro per guadagnare peso. Fatti alcuni conti, assumendo di eliminare lo shift e lo swing di dietro, la diminuzione di peso e' saltata fuori essere trascurabile, magari un 200 grammi. Il motivo per ridurre i movimenti non e' quindi il peso ma l'aumentata rigidita', che vuol dire anche maggiore insensibilita' al vento. Detto questo, sono tutt'ora perplesso sul da farsi. Tenete conto che la 8x20 standard e' circa 7 chili e qualcosa. Io ho sollevato la 8x20 non standard che Stroebele aveva in ufficio e' l'ho trovata <i> incredibilmente leggera</i>. Tenuto conto che la 8x20 standard e' solo un pochino piu' pesante posso affermare che qualcuno in forma migliore della mia puo' portarsi in giro per i monti la 8x20. Niente arrampicate al limite, per carita', ma la 8x20 non e' una macchina da "foto-solo-a-100-metri-dalla-automobile", assolutamente, categoricamente NO: la si puo' portare in giro con un due obiettivi, due film holders, ed un cavalletto. Si puo' fare.

Un'altra ragione per cui ero andato da Lotus era per discutere con lui il 8x20 ed il 12x20, i due formati che sto considerando da tanto tempo. Stroebele mi ha detto che il 7x17 e l'8x20 sono essenzialmente il progetto 8x10 largamente potenziato, mentre il 12x20 ed il 14x16 sono un progetto completamente diverso. Il 20x24 e' un terzo progetto diverso. Il 12x20 e 14x16 hanno movimenti ad ingranaggio per esempio che l'8x20 non ha per poter gestire lenti molto pesanti. Per questo ed altri motivi il peso passando da 8x20 a 12x20 schizza in alto in modo significativo. Gli stessi film holders per il 12x20 sono un progetto diverso dai film holders dell'8x20 e non semplicemente una versione maggiorata in dimensioni. I film holders del 20x24 hanno addirittura parti in alluminio (i film holders Lotus sono tutti in legno) per motivi di rigidita'. Mi ha fatto vedere un back per il 12x20 e a questo punto una cosa mi e' chiarissima: tra il 8x20 ed il 12x20 la differenza non e' proporzionale alla differenza in area dei due negativi, ma molto maggiore. Il 12x20 <i> non e' un formato da portarsi in giro</i>, e' un formato da "sto-a-100-metri-dal-baule-dell'auto".

La qualita' della lavorazione della camera e' eccezionale. Io sono un ex-falegname fanatico, ho fatto mobili in legno massello e legni pregiati, intarsi in legno e madreperla, etc etc, e devo dire che la qualita' della costruzione di queste camere, l'attenzione ai particolari e' superlativa. I film holders sono poi dei veri pezzi di bravura, costano una fortuna ma onestamente valgono tutti i loro soldi.

Ho messo su internet tre foto di questa camera ibrida 8x20 di cui ho parlato prima. Ripeto, non e' la 8x20 standard, ma ci sono talmente poche foto ad alta risoluzione delle Lotus che ho pensato potesse essere di interesse. I links sono:

<a href="http://www.resonantlink.com/lotus/l1.jpg" >www.resonantlink.com/lotus/l1.jpg</a>

<a href="http://www.resonantlink.com/lotus/l2.jpg" >www.resonantlink.com/lotus/l2.jpg</a>

<a href="http://www.resonantlink.com/lotus/l3.jpg" >www.resonantlink.com/lotus/l3.jpg</a>

Il signor Stroebele mi ha poi detto che la maggior parte delle camere che vende sono 8x10. Un dato interessante, in effetti le sue 4x5 sono alquanto piu' costose della concorrenza, mentre muovendosi verso l'8x10 il divario scende.

Ciao


Mxa/Marco

Inviato: 10/2/2006 20:45
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Re: Scelta controcorrente ovvero dal digitale alla pellicola

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Paolo,

Io posso solo condividere con te il mio percorso, dato che la cosa "giusta" non esiste. Per farla breve: il mio punto di partenza e' stato il MF, quello di arrivo il 35mm digitale ed il GF. Ho fatto sempre e solo paesaggio.

Io sono partito direttamente con il MF, mai avuto una macchina 35mm prima. Un anno con una Rolleiflex del solito parente, poi Hasselblad, Fuji GSW690III, e Horseman 6x12. Le ultime tre macchine mi hanno accompagnato per circa 15 anni fino al 2002, con brevi excursus nel 6x17. La logica Hasselblad era originariamente di fare e mostrare diapositive: in realta' ho dovuto accompagnare il formato quadrato con uno sempre piu' allungato perche' il mio modo di vedere era alquanto "disteso".

Quando e' arrivato il primo digitale che mi sembrava potesse avere senso con ingrandimenti decenti (A3) ho venduto tutto (o quasi, ho ancora un po' di pezzi Hasselblad di cui sbarazzarmi) e ho speso i soldi in un sistema Canon digitale e nel GF.

Il MF per me e' sempre stato al 90% con cavalletto. In questo concordo pienamente con Hologon. Non illuderti: se vuoi la massima qualita' (per poterti permettere forti ingrandimenti), il cavalletto e' indispensabile, specialmente con quel po' po' di specchione che ha la Pentax

Io voglio rimanere legato al digitale, perche' mi piace anche fotografare macro, perche' voglio sperimentare senza sprecare un foglio da 8x10 o 4x5, perche' voglio avere uno strumento agevole che tiro fuori da una borsa e mi permette di cogliere al volo una situazione. Questo l'MF non e' mai stato in grado di darmi: quando facevo MF facevo foto pensate, con calma. Muovermi verso il GF mi ha solo forzato a fare ancora piu' attenzione all'atto fotografico, e poi obiettivamente e' veramente un modo completamente diverso di operare sull'immagine.

L'attrezzatura per il 4x5 puo' essere piu' pesante della Pentax, ma non e' detto, dipende. Comunque non mi focalizzerei molto sul peso, ma su altre cose. Hai bisogno dei movimenti del GF? Come pensi di stampare? Scanner?

Considera come alternativa un sistema 35mm (analogico o digitale) per l'uso creativo/estemporaneo e il 4x5. Io non potrei avere come unica macchina una 4x5, sia ben chiaro. Pero' a questo punto anche avere solamente una 6x7 mi sembrerebbe troppo una costrizione. Dovendo avere uno strumento agile e poco impegnativo, io mi orienterei su qualcosa che e' <i> veramente </i> agile e poco impegnativo (cioe' il 35mm) e lo affiancherei con il GF.

Come dicevo all'inizio, e' tutto soggettivo...

Ciao!

Mxa/Marco

Inviato: 7/2/2006 18:24
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