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19/2/2004 22:13
Da SAN CARLO TO
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Grazie...

In nord Europa il problema del sofraffollamento dell'ambiente e' marginale, la densita' della popolazione in Norvegia per Kilometro quadrato e' di 14 mentre in Italia e' di 131...da questo capite perhe' puo' essere affacinante...

Le conosciutissime Isole Lofoten e Vesteralen sono una delle mete piu' ambite dai fotografi di paesaggio e sono decisamente affascinanti.

L'isola di Capo Nord (Magheroya) a parte Capo Nord e' meravigliosa.

Le alternative sono tantissime...

Finche' non avro' in linea il mio sito potete dare un'occhiata al sito di uno specialista del Nord Europa Vitantonio dell'Orto www.exuviaphoto.it

Magari appena ho un'attimo metto giu' qualche idea particolare e la posto...ora ci tocca lavorare...

Ciao

Ettore

Inviato: 3/3/2004 14:20
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Da SAN CARLO TO
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Bel post provocatorio...complimenti Marco.
Come dice John Shaw uno dei miei mentori in fatto di fotografia:
"Ho sempre sostenuto che la fotografia e' molto piu' tempo-dipendente che luogo-dipendente. Qualunque luogo al mondo e' magico se vi ci trovate al momento giusto".

Io sono convinto in pieno della validita' di questa affermazione.

Credo anche che sia una questione tutta "mentale". La ricerca dell'altrove e' dentro di noi e alcuni la soddisfano alla Monument Valley ed altri la Lago Falin (Valli di Lanzo - To).
Non contesto la scelta del sud-ovest degli Stati Uniti come location elettiva per la fotografia di paesaggio (ho campeggiato a 300 metri dai Butte della Monument ad agosto di quest'anno) ma credo che ci sia cosi' tanto cosi' vicino a noi che con un piccolo sforzo si potrebbe passare il resto della vita in una vallata alpina senza mai fare due volte la stessa inquadratura.

Nelle mie montagne (Valli di Lanzo - To) la difficolta' di includere manufatti umani c'e' ma non e' cosi' difficile trovare zone molto "distanti" dal problema in questione.

Entro pochi giorni mettero' on-line il mio sito nel quale ci saranno parecchie fotografie di questi ambienti e spero di poter far vedere a tutti queste splendide e poco conosciute vallate.

Non sono un fanatico dell'Italia in quanto tale, anzi! ma espandendo la questione credo che in Europa (non parliamo poi dell'Africa) ci siano centinaia di Locations che possono stordire quanto il sud Ovest degli States (dai fatemi parlare del nord Europa.... ).

Ciao a tutti

Ettore

Inviato: 3/3/2004 13:56
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Da SAN CARLO TO
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Credo che qui si possa fare la storia...

Esagerato!!! Si, esagerato ma bisogna pur provarci!

Mi sono gia' venute in mente un paio di inquadrature interessanti...se solo questa neve si sciogliesse e lasciasse il posto alle prime fioriture!!!

Anche con i fiori si possono pensare cose interessanti tipo non inquadrare il vegetale ma parte del vegetale con lo sfondo sfocato o tutto a fuoco ma non facendo foto documentaristiche, mai!

Entro poche settimane postero' i primi risultati...pronti al pubblico disprezzo...ma chi se ne frega poi!

Grazie a tutti

Ettore

Inviato: 2/3/2004 21:30
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Da SAN CARLO TO
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Eccomi...

Per speciazione si intende il processo evolutivo (e "classificatorio" se vogliamo) che porta alla differenziazione delle varie specie animali e vegetali.
L'evoluzione della vita sul nostro pianeta e' in continuo movimento e la differenziazione e indirizzamento delle varie specie e' un processo mai statico.
Proviamo con un'esempio le querce...ci sono varie specie di querce Quercur ruber, quercus paetrea, quercus pubescens, ecc. Quercus e la famiglia e quello che viene dopo e' la specie.
Le querce non sono sempre state cosi' diverse tra di loro ma la loro evoluzione legata a fattori climatici e geologici le ha differenziate cioe' speciate portandole ad essere "diverse" tra di loro. Sono d'accordo con Marco sulla meccanicita' e l'occidentalocentricita' (parola nuova...) della classificazione naturalistica infatti le specie vengono raggruppate tra di loro per caratteri genetici e morfologici simili e mai cosi' bloccati e statici nel tempo. La caratteristica di Quercus Pubescens e' di avere la pagina inferiore della foglia "pelosa" (da cui il nome) ma ci puo' essere un'esemplare di quercus paetrea ad averla anche lei la pelosita' essendo il suo carattere particolare a prevalere sull'altro e questo e' proprio il punto di partenza per scardinare questa visione meccanica della natura alla quale faceva riferimento Marco.
Per ricapitolare si intende per speciazione quel processo evolutivo naturale che porta ogni organismo vivente a differenziarsi ed a raggrupparsi formando un gruppo "stabile" con caratteristiche comuni e con "prole" fertile.

Questa notte ho riflettuto sulla cosa e non so come poter applicare la cosa alla mia fotografia...
Uno stambecco maschio con un metro di corna mentre combatte con un giovane per la conquista dell'Harem delle femmine e' tipico mentre magari uno stambecco che dorme con le corna appoggiate a delle rocce stanco del loro enorme peso e' un po' piu' "scardinante"?

Sul mondo vegetale le cose si complicano ancora di piu'...una specie particolare di fiore vive solo in quel particolare Habitat perche' si e' evoluta e spcializzata a tal punto da poter vivero solo la'...come posso fare a decontestualizzarla a renderla un po' meno quello che e' per provare a proporre qualcosa di nuovo?

Help me, Marco...

un'altro problema della fotografia naturalistica e' che e' gia' stato detto molto (forse tutto) in fatto di ripresa la foto eccezzionale e quasi impossibile da scattare...

Sapevo che il post sarebbe stato complicato e lo era gia' se ci fossimo limitati a parlare di fotografia e arte ma aggiungendoci anche la parte naturalistica le cose si sono complicate e un bel po'...

Ciao a tutti

Ettore

Inviato: 2/3/2004 13:45
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Da SAN CARLO TO
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Sono un po' di mesi che cerco di stuzzicarti sull'argomento, Marco.
La "soluzione" e' ardita ma interessante...
La speciazione (cosi' la chimano i naturalisti) non e' un processo ne' finito' ne' immobile e provare a scardinarla sara' dura...pero' "e' qui che i duri iniziano a giocare".
L'ambito nel quale la speciazione e' piu' giovane e quindi sfumata e' uno dei miei preferiti e cioe' le orchidee selvatiche europee. La differenziazione tra le specie e' qui molto giovane e ci sono tutte le stranezze del caso e molti ibridi fertili...
Forse e' il caso che vi racconti come la natura "fa" per differenziare le specie animali e vegetali: e' semplice gli ibridi non sono "mai" fertili se le specie sono ben differenziate mentre se le specie sono molto "vicine" e giovani la cosa e' possibile...

Tutto questo "romanzo" solo per dare una base scentifica alle parole di Marco e per fargli i complimenti per aver cercato di illuminarmi dopo un lungo tunnel.

Resta il fatto che la cosa non sara' facile ma alla prima occasione ci provero'...

Ciao

Ettore

Inviato: 1/3/2004 16:50
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Da SAN CARLO TO
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Link Corretto...credo.

Ettore

Inviato: 1/3/2004 10:09
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Da SAN CARLO TO
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Sono contentissimo di aver stuzzicato qualcuno...
Sono anche molto contento che le centinaia di mail tra me e Marco siano in qualche modo "condivise" da altri che non le hanno vissute in diretta.
Il fatto che Raffaello abbia partecipato riassumendo benissimo quello che io e Marco ci siamo scritti per mesi e' molto stimolante...il rischio e' di non confrontarsi mai e di credere di essere sulla buona strada sempre e comunque ma quando arrivano delle conferme si vede tutto in un'altro modo...

Vorrei a questo punto aumentare il carico:
Parliamo di arte in fotografia naturalistica...

Marco mi ha suggerito una foto di Michael Fatali (nostro riferimento in fatto di tecnica e nel "sentire" un soggetto) che lui, ed ora anch'io, riteniamo essere arte applicata al paesaggio o viceversa. La foto la potete vedere a questo indirizzo http://www.fatali.com/gallery/StoneTemples/EarthSpirit.php. Dopo averla analizzata con l'aiuto di Marco (i miei occhi in fatto di arte) non ho potuto che dargli ragione anche se non l'ho fatto subito...ho dovuto ragionarci su...
Perche' c'e' ricerca e scoperta dell'ignoto in questa fotografia e non in altre? Marco mi disse che lui ci vedeva il giorno e la notte, le stagioni, la luce e il buio, i colori e i non colori, la decontestualizzazione del soggetto (che in questo caso era il Fly Gajser ma non sono sicuro che lo sia veramente); io ho aggiunto una cosa che lui dice di non voler vedere in fotografia che sono le emozioni sia di chi scatta in quel momento la foto sia in chi poi la guarda.

Arricchito da questa descrizione ho cercato di immaginare quale delle dia nel mio archivio potessere definirsi arte e quali potevo progettare di fare in fututo...
La prima cosa che mi e' venuta in mente sono stati i Pattern cioe' quei disegni che la natura crea modellando il paesaggio e il suo contenuto ma sono stato messo in guardia dalla foto astratta che rischia di dare allo "spettatore" troppa liberta' di azione falsando le mie intenzioni...

Il paesaggio e' una buona palestra ma mi piacerebbe riuscire a fotografare animali, fiori e piante cercando di vedere "oltre" ad essi ma e' molto piu' difficile di quanto pensassi...

A voi...

Ettore

Inviato: 1/3/2004 10:08
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Per me non e' affatto chiarissimo un tubo ))

Io ho solo visto la foto di toronto tratta da www.luminous-landscape.com in cui si dimostra che la Eos 1Ds ha una risoluzione superiore al medio formato...

Qualcuno puo' tradurmi a grandi linee il succo...

Ciao

Ettore

Inviato: 29/2/2004 12:17
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Posso solo parlare del piccolo formato ma non avrei dubbi: 35mm!

Un compromesso...pero' che compromesso!!!

Ciao

Ettore

Inviato: 27/2/2004 21:26
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Mi inserisco nella discussione perche' anch'io ho la 2100 ed ho condiviso con Marco i primi momenti della sua (dal disimballaggio in poi)
Al momento (la stampa fineart non e' una scienza esatta e' sempre un'imparare...) utilizzo sia la carta Matte della quale parlava Marco sia la Premium semigloss che pur essendo piu' "fotografica" (classica, se volete) io trovo comunque molto bella e un po' piu' brillante. La Premium semigloss mi da anche meno problemi di rumore digitale perche' sugli sfondi uniformi si comporta meglio.
Sono d'accordo con Marco (come non potrei, credo di poter dire che siamo cresciuti insieme da questo punto di vista...se Marco me lo concede...) che la matte e' piu' "nuova" e quindi puo' essere considerata una vera pietra miliare del digitale dalla quale si puo' partire per sviluppare tutto un nuovo mondo di immagini.

Per i profili non ci sono stati moltissimi problemi anche se ci stiamo spaccando la testa con dei nuovi profili Epson usciti da poco...io utilizzo computer Apple e ColorSync si comporta decisamente bene nella gestione del colore, anche se ho tribolato non poco per avere corrispondenza tra schermo e stampe...

Anch'io ero affascinato dalle stampe panoramiche ma per ora ne ho stamapta solo una...vorrei diventare piuttosto bravo con la A3+ prima di passare "oltre".

Al momento Epson dal punto di vista Fineart e' decisamente avanti e se dovessi scegliere qualcosa di nuovo credo che prenderei di corsa la Epson Stylus Pro 4000 che ha caratteristiche simili alla 2100 ma e' un po' piu' "pro" in mille cose non ultima la possibilita' di stamapre un po' piu' grande senza spendere una follia...
Se la vendita delle stampe "decollasse" credo che opterei per qualcosa del genere...

La gestione delle stampe e' la cosa piu' entusiasmante ed allo stesso tempo snervante che io conosca...dopo un po' di esperienza e' a dir poco eccitante...

Mi piacerebbe paragonare il famigerato istant feedback della ripresa digitale con l'istant feedback della stampa digitale ma potremmo creare una nuova discussione...

Sono a disposizione per qualunque richiesta di info sulla mia esperienza con la 2100...

Ciao a tutti

Ettore

Inviato: 26/2/2004 20:47
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Una volta scansionata un'immagine da stampare viene a galla il problema:
Quanto posso aumentare il contrasto senza far venire fuori il fastidiosissimo "rumore digitlae"?

Nel mio personale workflow mi sono reso conto di aver bisogno di procedure "semi" standard per aiutarmi a schematizzare il lavoro e per evitare di perdermi nei meandri di Photoshop (troppe alternative per raggiungere un solo risultato).

Dopo varie esperienze al momento utilizzo la combinazione di due strumenti "commerciali":

-isoX Pro di FredMiranda www.fredmiranda.com
- Photo Kit Sharpener www.pixelgenius.com

isoX pro elimina il rumore digitale soprattutto dalle zone uniformi senza ridurre il dettaglio dove serve

Photkit Sharpener ha una vastissima serie di possibilita' di aumento di contrasto

Entrambi i software sono completamente gestibili come livelli modificando l'opacita' degli stessi per modificarne la rilevanza.
Entrambi i software non sono veri software...ma solo "macro" di photoshop...in pratica fanno solo eseguire a Photoshop dei suoi comandi. Teoricamente si potrebbero eseguire "manualmente" ma l'esperienza non me lo permette ancora..per ora!

Mi piacerebbe condividere i nostri strumenti e conoscere i vostri metodi di lavoro

Ciao

Ettore

Inviato: 24/2/2004 21:33
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Spero che interpreterete la mia provocazione come tale...
Non credete che le vostre esperienze (sebbene superiori alle mie...) siano un po' marginali?
Entrambi avete avuto a che fare con la stessa macchina (ottima per altro...), stesso sensore, stesso CCD, stessa dimensione di sensore, ecc...
Il mondo dei sensori e' sempre piu' vasto sia per dimensioni ( fattori 1, 1,3, 1,5, 1,6, 2...solo per le reflex "35 mm") sia per tecnologie utilizzate (CCD, CMOS, Foevon, ecc.).
Non parliamo poi dei dorsi digitali per corpi medio formato...

Io non ho esperienze dirette di tutte queste variabili ma credo che le risposte in termini di risoluzione e di comportamenti lineari e non siano variegate e decisamente sfaccettate...

Spero di poter fare delle prove incrociate (tra di noi) non appena avro' per le mani la mia reflex digitale che spero possa apportare nuovi dati alle nostre discussioni.

A parte i costi sono molto interessato al futuro dei dorsi digitali dei quali potete leggere anche su www.luminous-landscape.com.

Buona Domenica

Ettore

Inviato: 22/2/2004 14:28
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Parafrasando una battuta del Film (mediocre a mio giudizio) MonaLisa Smile ho intitolato cosi' la discussione.
La protagonista proietta una vecchia foto di sua madre alla quale era molto legata e chiede alle allieve conservatrici condizionate dalla societa' maschilistica e dal vecchio concetto di arte perche' quella fotografia non possa essere considerata arte. La loro risposta e': un'opera e' arte se qualcuno dice che lo e'. La protagonista dice "per me e' arte!!!" perche' per lei lo era veramente...

Basta veramente che qualcuno dica che lo e' per diventarlo?

Bisogna sovvertire i canoni della comune estetica per fare dei nostri scatti delle opere d'arte o basta saper cogliere "qualcosa" di magico?
Le emozioni in fotografia sono importanti?
Bisogna a tutti i costi proporre il nuovo rischiando di inaridirci per essere considerati dagli altri?
Bisogna per forza essere giudicati artisti per esserlo?
E poi giudicati da chi?
Pochissimi "artisti" sono stati apprezzati ai loro tempi e dai loro contemporanei.

Spero che rendendo pubbliche le nostre riflessioni qualcuno possa migliorarsi e migliorare noi stessi e il gruppo...

Ettore
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Inviato: 20/2/2004 9:23
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Da SAN CARLO TO
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Grazie per l'approvazione...
Io abito in provincia e non esistono laboratori pro per lo sviluppo delle pellicole a meno di 40 Km...
L'altro vantaggio del digitale consistera' nel non dover aspettare un mese tra gli scatti e la visione delle dia sul tavolo luminoso...putroppo devo consegnarle e ritirarle personalmente e non sono sempre di passaggio al laboratorio...

L'impigrimento e' un rischio, di sicuro , anche se credo che le istantanee resteranno sempre delle istantanee e le fotografie "pensate" resterenno tali comunque. Se qualcuno pensa che al computer si possa fare tutto, si accomodi e poi verificheremo e confronteremo i risultati

Altro aspetto fondamentale, credo, e' la cosiddetta latitudine di posa hce nel digitale ormai si dice (che fa tanto figo) dinamic range...
La nuova Canon Eos 1D mk II dovrebbe avere un DR attorno a 9 che incomincia ad essere accettabile...

A presto

Ettore

Inviato: 20/2/2004 9:10
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Io sono stato sul Colorado Plateau ad Agosto 2003 e grazie ad un amico ho potuto scegliere le cose giuste e scartare quelle che andavano scartate...
Io se chiudo gli occhi vorrei essere al Green River Overlook in Canyonlands National park per riuscire a cogliere meglio l'essenza delle luci nei vari momenti della giornata e dell'anno.
Un'altro luogo magico e' stato Capitol Reef Gorges in CapitolReef national park. Che emozione...un tramonto entusiasmante, wildlife, ecc.
Altra chicca: il volo sul Grand Canyon. Alcuni particolari delle rocce attorno al Colorado viste dall'alto..puro pattern!

Luoghi non troppo "avventurosi" ma con lo spirito giusto e i consigli giusti...

Ettore
NW Italy

Inviato: 19/2/2004 22:39
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Da SAN CARLO TO
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Come al soliti tutto dipende...
L'istant feedback per alcune delle mie "situazioni" fotografiche e' l'unico modo per rendersi conto di non aver buttato via alcune ore di lavoro...facciamo un'esempio stagionale:
Tra poche settimane gli anfibi (rane, rospi, salamndre, ecc.) incominceranno a spostarsi dai loro habitat invernali per avvicinarsi all'acqua per la riproduzione.
E' uno dei migliori momenti per fotografare questi animali.
Le condizioni "ideali" sono le notti piovose di inizio primavera...
Dopo aver trovato la zona che ci interessa, la sera giusta (leggera pioggerellina possibilmente senza luna)si carica il giubbotto fotografico di tutta l'attrezzatura (corpo macchina (possibilmente digitale), obiettivo macro con una buona velocita' di messa a fuoco (tipo Canon USM), un paio di flash (magari comandati a distanza senza fili) e qualche supporto vario...
In una situazione come questa la possibnilita' di "vedere" dopo pochi attimi una preview degli scatti permette enormi possibilita' artistiche prima d'ora quasi impossibili: lo spostamento di un flash un po' piu' in contro luce, aumentare l'ingrandimento del soggetto, il controllo dello sfondo nonche' la messa a fuoco, ecc.
Il controllo di queste "variabili" in tempo reale mi consente di aumentare le possibilita' e la creativita' espandendo le visioni possibili del soggetto e dell'ambiente soprattutto in condizioni ambienatli difficili. Il tutto magari sdraiati per ore nel fango o immersi in uno stagno fino all'inguine.
In questi casi l'istant feedback e', a mio avviso, importante per riuscire a cogliere tutte le sfumature di una potenzialmente perfetta serata nella natura che potrebbe tramutarsi in frustrazione a causa di errori tecnici o compositivi indotti dalla situazione particolare.

Questo e' solo un'esempio ma se ne potrebbero fare molti altri...credetemi.

Spero di aver contribuito alla vostra discussione...

Ettore
NW Italy

Inviato: 19/2/2004 22:14
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